Capitolo 7

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Samuele

Prima di andare ad allenarmi ho chiesto a Valentina di venire alla pista ma quando me la sono ritrovata davanti ha cominciato ad urlarmi contro arrabbiata, tirandomi anche uno schiaffo senza nessuna spiegazione. Non capisco cosa ho fatto di tanto grave per farla infuriare così tanto,
ma la cosa che mi ha scioccato di più è che in mezzo al suo discorso ha detto una frase che mi ha totalmente spiazzato: 'mi sto innamorando di te.'

Di questo sono felice: anche io penso
di provare qualcosa che va oltre alla semplice amicizia e saperlo mi conferma che se le avessi chiesto un appuntamento, molto probabilmente avrebbe accettato.

Dopo la piccola storia che ho avuto con Jennifer avevo deciso di chiudere la parentesi "amore": ero stato ferito profondamente e rimettere insieme tutti i pezzi del mio cuore in frantumi non è stato semplice. Fin dall'inizio delle superiori, ho avuto solo avventure che duravano una settimana massimo. E avere una storia seria era l'ultima delle cose che volevo. Ero un maledetto stronzo e lo ammetto, mi sarò fatto il 60% della popolazione femminile, al Machiavelli c'è un sacco di scelta.

Poi è arrivata Jennifer, una ragazza conosciuta in un pub che frequentavo, e quando l'ho conosciuta, era una ragazza fantastica, mi ha colpito così tanto che ho deciso di iniziare una cosa seria con lei. Erano tutti sconvolti dal mio cambiamento ma io ero davvero felice. Ma poi successe l'impensabile: ormai erano passati 4-5 mesi da quando stavamo insieme, e un sabato sera siamo andati in discoteca insieme. Io l'ho lasciata da sola, per andare a prendere da bere, lei, senza che mi accorgessi, si è messa a ballare con un tipo; quando sono tornato da lei, si stavano baciando davanti a me e mi son sentito talmente male che sono andato via e sono tornato a casa. Lei veniva alla pista per cercarmi e spiegarmi com'erano andate le cose, ma ormai non mi importava più. L'ho mollata dicendole che era finita, che non provavo più nulla per lei.

Avevo deciso che l'amore non era proprio per me, ne ero rimasto scottato e mi sono richiuso in me stesso.

Ma poi è arrivato quel giorno all'ospedale: ero convinto sarebbe stata una giornata noiosa dei soliti controlli per la mia malattia e invece, ho incontrato Valentina. Quando le nostre mani si sono toccate ho sentito una scarica elettrica, e quando ci siamo guardati negli occhi sono rimasto profondamente incantato dalla sua bellezza. Agli occhi degli altri, sarebbe stata una semplice ragazza in ospedale ma per me è stato un colpo di fulmine a ciel sereno, mi ha smosso tutto: ho risentito dopo tanto le farfalle nello stomaco ed ero costantemente impaurito dall'evitare di dire cose sbagliate o dare brutta impressione. Mi è venuto spontaneo chiederle di uscire ma mi sono ripromesso di fare di tutto per non rovinare nulla: quella ragazza è speciale.

Quando la guardo negli occhi mi addolcisco ogni volta di più. Non riesco a smettere di guardarli. Un po' come quando sorride. È come vedere un raggio di luce nella vita buia: Valentina è stato il mio raggio di sole.

Anche quando mi ha rivelato che ero il primo ragazzo, mi sono sentito importante per lei e sto facendo di tutto perché non voglio assolutamente spezzarle il cuore, non lo permetterò. Ma a quanto pare ho già creato un problema senza saperlo e devo assolutamente sapere cosa è successo, non me la farò scappare.

Sono ancora qua alla pista, incapace di pensare. Metto giù lo straccio, prendo il casco, accendo la moto e corro in pista a farmi due-tre giri. Questo mi aiuterà a distrarmi. Entro in pista e subito accelero come non mai: faccio un giro e appena passo davanti alla parte dove ci sono tutti i capannoni, vedo una figura appoggiata alla staccionata. Una ragazza.

Mi distraggo e cado un metro più avanti della mia moto, accasciato sul terreno. Bella botta ma non troppo forte: riesco a rialzarmi subito. Delle urla mi soccorrono. "Oh mio dio, Sam. Stai bene? Che volo che hai fatto.. ti sei fatto male? Oh sono così preoccupata. Dimmi come stai.."

Riconosco la voce di Jennifer. "Si Jennifer, sto bene, non preoccuparti." Mi alzo in piedi e vado a prendere la moto, per uscire dalla pista, con Jennifer che continua a parlare di cose di cui non ho capito nulla. Arrivo al tendone e lei sta ancora parlando e dato che sono nervoso, la interrompo. "Sto bene.. ora, se non ti dispiace vorrei essere lasciato solo." dico bruscamente, senza guardarla in faccia.

Jennifer fa un strano sorrisetto. "Ma.. la tua amica.. ehm, non c'è?" mi chiede con finto tono preoccupato. Mi giro per guardarla, più serio che mai, cercando di non far trasparire nessuna emozione se non indifferenza. "E a te cosa te ne frega?" le chiedo per poi tornare a sistemare la mia roba. "Oh beh prima l'ho vista che stava andava via dalla pista e mi ha detto che dovevate vedervi ma mi sa ha cambiato idea." continua con quel fastidiosissimo tono. Non so come ma ho come la sensazione che lei c'entra qualcosa in tutto questo, ma devo averne le prove per incastrarla. "Si è venuta.. Ma era strana oggi.. Parecchio arrabbiata con me, direi, ma non ho idea del motivo.." dico guardandola.

Jennifer continua ad insistere. "E non ti ha detto nulla?" continua a chiedermi. "Come mai così insistente? Cosa ti interessa sapere?" chiedo quasi divertito. Jennifer mi guarda dritta negli occhi. "Volevo solo sapere se era successo qualcosa, ti vedo parecchio giù di morale.. solo questo." dice dolcemente, ma non mi faccio ingannare. Mi accarezza il braccio, avvicinandosi pericolosamente, ma io mi scanso. "Adesso puoi andartene.. Ho da fare, sono stanco e vorrei tornare a casa il più presto. Ciao." la saluto e torno a farmi i fatti miei ignorandola.

Mi guarda quasi offesa e sento che parla quasi borbottando mentre se ne va. "Oggi sei proprio antipatico. Io volevo solo darti una mano.. Beh, fottiti." dice con tono incazzato. Ma non mi interessa, meglio per me.nDopo un'oretta di lavoro intenso sulla mia moto, torno a casa. Mi butto sul letto, senza toccar cibo né acqua, e guardo il soffitto: credo che Jennifer abbia combinato qualcosa, ha detto qualcosa a Valentina. Ma non ne sono sicuro, è solo una sensazione. Solo che non so come accertarmene.

Mi dispiace solo di aver già deluso Valentina.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora