Capitolo 21

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Samuele

Questo pomeriggio abbiamo tenuto le selezioni per la competizione del giorno dopo nella grandissima pista francese, e io e Marco siamo stati convocati dal nostro coach insieme da altri 3 della nostra squadra per comunicarci che siamo stati scelti per gareggiare. Non potrei essere più felice.

"Cavolo, amico.. dopo 2 anni che non le fai e riesci a prenderti il tuo posto.. sembra quasi tu non sia mai stato in coma.." mi dice Marco, battendomi un pugno sulla spalla. Gli sorrido. "Anche dopo l'incidente, i migliori restano i migliori." dico ammiccando. Siamo tornati nella nostra camera d'albergo per sistemarci data la festa di stasera per festeggiare prima della gara finale. Ci siamo fatti una doccia veloce e ci siamo vestiti eleganti, con la camicia e la giacca di pelle sopra. Di solito quando andavamo nelle discoteche o feste, rimorchiavamo sempre qualche ragazza, tranne quando eravamo 'fidanzati' che ci appartavamo da qualche parte.

Ci andavo molto più spesso dopo la rottura con Jennifer, mi aiutava a distrarmi ma poi ho smesso di andarci quando ho conosciuto Valentina. Marco ci andava con la nostra compagnia ma ho notato che ultimamente non ci andava neanche più, bidonava ogni proposta e non sapevo cosa facesse i sabati sera. Subito pensavo si fosse fidanzato ma non mi ha mai parlato di nuove ragazze quindi non ci ho minimamente pensato. Appena siamo pronti, scendiamo e io mi fermo in atrio ad aspettare Sofia, dato che l'avevo invitata. Vedendo che di lei non c'era traccia, le mando un messaggio per chiederle dove sia. Mi risponde subito dicendomi che sta arrivando.  Attendo 2 minuti, poi mi giro verso le scale e la vedo, rimanendo incantato. Tutte le sue curve vengono messe in risalto da una gonna in pelle aderente e sopra una canotta in velluto viola, i capelli mossi appoggiati sulle spalle e il rossetto rosso, che mi fa impazzire.

Faccio una specie di inchino, protendendole la mano avanti. Lei si ferma davanti a me, mi prende la mano e mi sorride. "Sam." dice, sorridendomi. Ricambio. "Sofia." La prendo per mano. "Andiamo?" chiede. Annuisco, ricambiando. "Si certamente.." dico e usciamo. Ci avviamo verso il locale. Appena arriviamo ci dirigiamo verso il bancone, la faccio sedere e le chiedo se vuole qualcosa da bere. Lei prende una semplice Lemonsoda, mentre Marco arriva da me e mi offre un bicchiere di roba abbastanza pesante. Cerco di rifiutare dato che vorrei evitare di ubriacarmi il giorno prima della gara ma poi ci penso un attimo e penso tra me e me: 'per un bicchierino giusto per festeggiare, non dovrebbe essere un problema'.

Perciò, senza pensarci, butto giù tutto d'un fiato e la gola comincia a bruciarmi. Stasera non voglio pensare ai problemi che ho a casa. Non voglio pensare nè a Valentina nè a mia sorella. Ma alla fine, anche per la compagnia, un bicchierino diventano 8-9 bicchierini di quella roba e poco dopo comincia a girarmi la testa. Vorrei sedermi ma non voglio dare troppo all'occhio dato che sono tutti in pista che ballano e quindi mi dirigo verso Sofia e la invito a ballare. Lei si aggrappa al mio collo e io le metto le mani in vita. Si attacca a me, appoggiando la testa sul mio petto. Noto però che poco dopo si stacca e mi guarda dritto negli occhi. Io non sto capendo nulla, cerco di non far caso al mal di testa, che pian piano sta peggiorando.

Non faccio neanche in tempo ad aprire gli occhi che sento due labbra appoggiarsi alle mie. Essendo abbastanza instabile, mi dimentico della circostanza e mi sento fermamente convinto che sto baciando Valentina. Approfondisco il bacio, percorrendo con le mani tutto il suo corpo. Sento che si stacca, ma io, totalmente preso dalla situazione, la ribacio. Ad un certo punto peró mi sento strattonare da dietro e qualcuno che dice: "Scusami, devo parlargli urgentemente." Riconosco la voce di Marco che mi tira per il colletto della camicia. Sono leggermente confuso: sta succedendo tutto troppo in fretta.

Marco mi spinge fuori dal locale, io inciampo e cado per terra mentre lui comincia ad urlarmi contro. "No ma si puó sapere che cazzo di problemi hai?" mi urla incazzato. "Ma cos.." Lo guardo confuso. "No ma spiegami, perché non ti capisco.. Mi hai rotto i coglioni per settimane per cercare di conquistare Valentina e adesso che arriva questa, ti fai baciare e la baci pure tu, mentre la tua ex ragazza è mezza ubriaca in una discoteca, distrutta per colpa tua.." dice con tono arrabbiato. Del suo discorso capisco solo "ex ragazza", "mezza ubriaca" e "discoteca."

"Come scusa?" chiedo, riprendendo lucidità per 2 secondi, alzandomi e andando verso di lui per guardarlo in faccia. "Non fare il coglione, mi hai sentito benissimo.." mi dice strafottente: credo di non averlo mai visto arrabbiato. "Cosa significa che Valentina é mezza ubriaca in discoteca? Come cazzo fai a sapere quello che sta facendo? E poi non ci credo, Valentina non lo farebbe mai.." urlo anche io incazzato. Vedo Marco in difficoltà, non risponde subito: vuol dire che mi nasconde qualcosa. "Come.. Oh beh.." comincia a dire evitando il mio sguardo. "MARCO, PORCA PUTTANA, RISPONDI.." urlo, chiudendo gli occhi per il mal di testa. Lui non parla ancora. "Te lo richiedo: COME. CAZZO. FAI. A. SAPERE. COSA. STA. FACENDO. VALENTINA.?" continuo a chiedergli. Si mette una mano sulla fronte per poi guardarmi. "Mi sento con tua sorella.." dice guardandomi. Non posso credere a quello che ha appena detto. Ubriaco si, ma stupido no.

"Cosa cazzo ho appena sentito.. TI SENTI CON MIA SORELLA E NON MI HAI MAI DETTO UN CAZZO.." dico arrabbiatissimo. "Volevo dirtelo appena tornavamo, dato che stiamo insieme.." mi continua a guardare fisso negli occhi mentre io mi sento un animale inferocito chiuso in una gabbia: tutta questa rabbia è anche effetto dell'alcol; sono piuttosto irascibile quando bevo troppo. "Stai scherzando spero.. Siamo migliori amici, come hai potuto farmi questo?" gli urlo contro, spintonandolo. Mi ride in faccia. "Fidati amico, quello che hai fatto tu è peggio.. Ma ti rendi conto che Sofia ti ha allontanato da Valentina?.. Se ne sono accorti tutti tranne te. Sei veramente un coglione certe volte." dice. Ha perfettamente ragione, cazzo. Stringo i pugni per non spaccargli la faccia.

"Non è vero.. smettila di sparare stronzate." dico. Dato che lui non parla, continuo io. "E comunque, vaffanculo Marco.. Non puoi venirmi a dire che stai facendo il coglione con mia sorella e sai che la ragazza che amo si sta distruggendo con l'alcool per colpa mia e me lo dici così in tranquillitá.. Senti, lasciami in pace, ho bisogno di pensare.. sono troppe cose in un solo secondo e non sto capendo un cazzo.. Vattene.." si, sto straparlando. Marco non prova neanche a controribattere, si gira e torna nel locale in silenzio.

Vicino li c'è un cassonetto. Comincio a tirargli calci e pugni, per sfogare la rabbia. Dopo aver finito tutte le energie, cado sfinito e le lacrime cominciano a scendermi.  Si, sono un ragazzo e ho dei sentimenti. E sto piangendo perchè oltre ad essere mezzo ubriaco sono un povero coglione. Perché ho perso tutto. Mia sorella.. La ragazza che amo.. Il mio migliore amico..
Tutto.

Sono rimasto solo.

Dato che non sono in me, posso concedermi qualcosa di cui potrei pentirmene domattina ma lo faccio: sarà la cazzata più grande della mia vita ma non ce la faccio più. 1, 2, 3 squilli.. Mi risponde dopo 4 giorni. "Pronto, chi sei?" Nel mentre che lo domanda, sta ridendo. Si, è ubriaca. Marco aveva ragione. "Vale." Pensare che pure lei si è ubriacata mi fa stare peggio, non posso credere che l'ho fatta soffrire così tanto. "Sam..?" Sento che potrebbe piangere. "Si.. sei ubriaca?" chiedo. Esita prima di rispondere. "No." dice. "Vale.. non mentire." dico ridendo. "Ma si può sapere che cazzo vuoi?" chiede arrabbiata. "Mi manchi. E mi dispiace tanto. Davvero. Ti amo più della mia stessa vita." dico ricominciando a piangere. "Senti, lasciami in pace. E vai a divertiti con la tua puttanella. E ciao." dice con tono strafottente, per poi chiudere la chiamata.

Bene, l'ho persa definitivamente.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora