Epilogo-4

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Con aria arrabbiata mi dà le spalle e se ne va senza rispondere, metto una mano sulla porta per fermarla ed entro. "Marco, ti prego.." dico, chiudendo la porta e raggiungendolo. Marco si ferma in mezzo alla sala e si gira a guardarmi. "Cosa ti aspetti che ti dica? O che faccia? Che ti abbracci fingendo che sia tutto apposto.. Beh, mi dispiace deluderti ma non lo farò.." dice incrociando le braccia. Sospiro passandomi una mano sul viso. "Senti, mi spiace di non essere tornato.." comincio a dire ma lui si mette a ridere in modo sarcastico. "E adesso cosa c'è di tanto divertente?" chiedo infastidito.

"Stai facendo delle giustificazioni alquanto ridicole Sam.. non sei tornato al funerale di tua sorella cazzo.. dicevi di volerle un mondo di bene e non sei neanche tornato per dirle addio.." dice furioso. "Lo so, sono stato un coglione.." dico.
Ha ragione ad essere arrabbiato. "Almeno lo ammetti.." dice, andando in cucina. Lo seguo stando dalla parte opposta del bancone, continuando a guardarlo. "Marco, per favore.. senti, non sono tornato perché volevo portare anche Greta.." dico. Lui mi guarda incuriosito, incitandomi a continuare. ".. solo che quando gliel'ho detto, mi ha detto che non avrebbe lasciato l'America per me, oltre a non avere il passaporto.. e quindi abbiamo chiuso e non credo che tornerò più là.." dico seriamente abbassando lo sguardo. "Oh.. beh, anche noi abbiamo delle novità in realtà.. cioè io.. beh.. sei diventato zio.." mi dice sorridendo. Lo guardo stupito. "Cosa? Hai avuto un figlio e non me l'avete detto?" chiedo, sorridendo anche io ma anche con un pizzico di delusione. "Mel se l'era presa per il fatto che non sei venuto al nostro matrimonio, e quindi ha proibito anche a me di dirtelo.." mi dice. Lo guardo. "Lo sapeva che erano 5 anni.." dico.

"Era luglio, Sam.. ha controllato e non avevi i corsi, eri in vacanza e potevi tornare.. almeno un paio di giorni.." mi dice guardandomi e odio ammettere che ha solo che ragione. "Lo so.. ma Greta.." cerco di dire ma mi fulmina. "Greta.. solo Greta.. ora ho capito perché non sei venuto.." dice sorridendo malvagiamente. "Cosa? Perché?" chiedo confuso. "Stavi con Greta. E se venivi c'era Valentina.. ammettilo anche tu che avresti combinato qualcosa e non sei venuto per evitarlo.. che stupido che non ci sono arrivato." dice. Lo fermo, appoggiando le mani sul bancone. "Lei mi odia Marco.. me ne sono andato nel nulla, le ho lasciato solo una maledetta lettera.. come potevi pretendere che tornassi così come se niente fosse successo e guardarla in faccia?.." gli dico abbastanza irritato. Mi ferma con la mano. "Hai ragione. Ora con tutto quello che è successo, non sta passando un bel periodo e mi dispiace vederla così.." dice.

Annuisco. "Beh, dimmi qualcosa.. è fidanzata?" chiedo sgarbatamente. "Si, sta con Tom.. cioè, stavano insieme.. ma ora sono tipo in pausa.." mi dice. "Tom, sul serio? E come mai?" chiedo curioso e sconvolto. Non posso credere che è tornata con Tom. "Beh.. da quello che mi ha detto gli ha fatto la proposta ma lei è rimasta sul 'boh' sei mesi e qualche giorno fa gli ha detto no definitivamente.. e di ciò sono molto contento in realtà." dice sorridendo mentre guarda per terra. "Scusa ma non dovresti sostenere la tua migliore amica?" chiedo accennando una risata anche se dentro sono felice, ho avuto un sacco paura che si fosse sposata con lui.

"Sam.. non è felice con Tom e lo sa anche lei, anche se non lo ammette.. ci stava insieme per avere qualcuno che colmasse il vuoto che ha.. e credo che adesso con la morte di Mel sia tornata a prendere le dosi esorbitanti di farmaci.. Ho trovato in camera sua un tubetto sul comodino.." dice sospirando. Sospiro anche io: speravo non tornasse a prendere farmaci. "Si sta imbottendo di Xanax di nuovo? E non hai provato a parlargliene?" chiedo. "Non voglio che sappia che frugo nelle sue cose.. sarà lei a parlarmene se vorrà, è adulta ormai ed essendo medico saprà." dice.

"È medico? Wow." dico allibito. "Si sta specializzando ma non ricordo in cosa.. si, lavora in ospedale qua a Firenze e dovresti vedere che contenta che è, ama da morire il suo lavoro." dice sorridendo. "Sono contento.." dico, sorridendo anche io. Ad un certo punto, mentre stiamo parlando del mio lavoro, dato che mi ha chiesto qualcosa a riguardo, sento la voce di un bimbo alle mio spalle. "Papà?" dice, stropicciandosi gli occhi. Indossa il pigiama quindi presumo stesse dormendo. Lo guardo e ha gli occhi azzurri uguali identici a Marco: si, è suo figlio questo. "Ehi, ben svegliato.." Marco si avvicina e lo prende in braccio, per stampargli un bacio sul viso. Si vede quanto gli vuole bene. Il bimbo mi scruta. "E lui chi è?" chiede, puntando un dito contro di me.

Gli sorrido, alzandomi in piedi. "Lui è Sam.. è il fratello della mamma.." dice Marco guardandomi e mi sorride. "Ciao piccolo, finalmente ti conosco.. può chiamarmi zio Sam, se ti va.." dico, guardandolo. "E tu come ti chiami?" gli chiedo dolcemente. Non sono mai stato bravo coi bambini, ma ci provo. È pur sempre il figlio di Mel, e mio nipote. Il bimbo mi sorride. "Giulio." dice fiero. Sapevo che Mel l'avrebbe chiamato così, è il nome del gemello defunto di nostra madre. "Bel nome." dico.

Giulio guarda Marco. "Quando arrivano?" gli chiede, e io resto confuso. "Non lo so Giulio, ma intanto aspettiamo.. andiamo in salotto.." dice e mi fa segno di seguirlo. Lo raggiungo e mi siedo sul divano di fianco mentre Giulio si siede per terra e si mette a giocare. Mi guardo intorno, quando mi accorgo di qualcosa che non quadra. Perché non ci sono foto di mia sorella in giro? O di lei e Marco? E Giulio? Mi alzo confuso e vado verso un mobile dove vedo una foto che mi lascia perplesso. Sono due bambini, una femmina e un maschio.

Mi giro verso Marco, che ha una faccia spaventata, e gli mostro la foto. "E questi chi sono?" chiedo confuso. Vedo Marco che deglutisce. "Cazzo.." dice, mettendosi le mani in testa. Lo guardo interrogativo, ma che succede?
Rimetto giù il quadro e mi giro verso di lui. "Marco.. perché non ci sono foto tue, o di mia sorella, o di Giulio in giro?" chiedo. Mi guarda e continua a non rispondere, allora continuo sperando mi dica qualcosa. "Marco.. di chi è questa casa?" chiedo seriamente ma non ricevo risposta per un po'. Poi fa per alzarsi e spiegarmi quando la porta d'ingresso si apre.

Una voce femminile riempie la stanza e io mi sento il cuore in gola. Guardo Marco ma lui ha abbassato lo sguardo. "Marco, dove sei?" chiede, ma appena si gira e ci vede, si blocca immobile. La guardo e devo dire che è diventata una donna meravigliosa: ora è totalmente bionda, ha sempre i capelli lunghi fino alle spalle, il suo trucco leggero ed ha delle forme fisiche invidiabili. La fisso sbigottito. Otto anni sono passati anche per lei, e devo dire che 26 anni li porta bene. Mentre cerca di realizzare stando sempre immobile sulla porta con la mano sulla bocca e col fiato corto, da dietro di lei spuntano due bambini. Giro la testa verso il mobile e guardo i bimbi della foto: sono loro. Ha avuto dei figli?

Guardo i 2 bimbi guardarmi, e lei è sempre lì che cerca di riprendere. "Sam, è la casa di Vale questa.. è per quello che non ci sono foto mie, di Mel e di Giulio.." dice Marco, guardandomi e mettendo una mano sulla spalla e sorride leggermente: lo fa per rompere il momento di tensione. "E tu chi sei?" mi chiede il bambino vicino a lei continuando a guardarmi. Faccio per aprire la bocca, ma lei mi blocca. "Nessuno, tesoro.. potete andare su con Marco, per favore?" dice mettendo giù la borsa e rimanendo con le braccia incrociate a guardarmi, non capisco se è infuriata o confusa. Credo entrambe.

Marco prende Giulio in braccio e si avvicina a lei. "Sei sicura?" gli chiede.Lei lo guarda facendogli il viso dolce e gli mette una mano sulla spalla. "Doveva succedere prima o poi.." dice. Marco e i 3 bimbi vanno su, e lei rimane ferma immobile a guardarmi. 

Appena sente la porta chiudersi al piano superiore, si avvicina velocemente a me e mi molla uno schiaffo, di quelli potenti, sulla guancia, tanto da farmi girare la testa di lato. Me lo sono meritato. La guardo e posso vedere che ha gli occhi lucidi, e l'espressione arrabbiata.

Si, ora confermo. È incazzata nera con me. E c'ha anche ragione.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora