Capitolo 23

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Rimango in silenzio, non sapendo che dire.
Le lacrime cominciano subito a scendere, per tutti i ricordi e tutte le cose successe. Sento il mio cuore rifrantumarsi. "Vale?" mi chiede, con un tono troppo tranquillo, quasi come fosse tutto apposto e non fosse successo nulla.

Mi asciugo gli occhi con la manica della felpa e respiro profondamente. "Dimmi." dico infastidita. "Beh.. come stai?" chiede titubante e questo non fa altro che farmi incazzare. Ha pure il coraggio di chiedermi come sto. "Perchè?" gli chiedo sempre seria. "Perchè cosa?" mi chiede, è serio. Accenno una risata, ma uso un tono aggressivo. "Perché continui a chiamarmi? Cosa vuoi? Non sei a divertirti alla Torre Eiffel con la tua nuova fidanzata?" chiedo sarcastica. "Ah, hai cambiato idea adesso? Non è più la mia puttanella?" mi dice anche lui serio ma colgo un po' di nervosismo nel suo tono.

Non capisco. So che ho risposto alla sua chiamata ma non ricordo di aver parlato di Sofia. "Di cosa stai parlando?" gli chiedo confusa dopo un attimo di esitazione. "Ieri sera mi hai detto così.. a quanto pare era l'alcol, ma almeno so cosa pensi davvero.." mi dice in modo strafottente. "Appunto perché ero ubriaca non so cosa stavo dicendo.. non ricordo neanche cosa ci siamo detti, figurati se mi ricordo se ho dato della troia alla tua ragazza." dico col suo stesso tono. "Cerca sempre scuse sai.." dice. "Si, chissà come avrete passato la notte tu e Sofia.. sarà stata una serata memorabile.." dico ironica.

Ma lui decide di stupirmi. "Sarebbe da me, ma mi dispiace deluderti.. prima di chiamarti ho avuto una litigata con Marco, stavamo per fare rissa ma alla fine mi ha abbandonato e dopo che ti ho chiamato, sono tornato nella mia stanza a dormire.." dice tranquillo e con un tono ferito. "Rissa? Che è successo?" Ora il mio tono è preoccupato: Melissa mi ha detto che hanno litigato, non che stavano per picchiarsi. "Ah adesso ti interessa?" usa il tono strafottente di prima. "Beh, mi hanno riferito che avete solo litigato, non che vi stavate per prendere a botte." dico seriamente. Lo sento sospirare. "Nulla.. robe da ragazzi.." dice semplicemente. "Allora, perché mi hai chiamato?" chiedo. "Okay, scusa per prima.. non dovevo, ho esagerato.. comunque senti.." mi dice, seriamente. "Che c'è?" chiedo sospirando. "Sono un coglione.." adesso ha la voce che trema.

"Lo so.." dico e chiudo gli occhi per evitare di piangere ma una lacrima mi scende sulla guancia. "Ti prego, perdonami.." mi dice,a voce è spezzata. "Mi hai praticamente detto in faccia che non mi trovi bella.. non chiedermi di far finta di nulla, è stato un colpo basso.." dico, ferita. "L'ho detto ma ho ammesso che ho sbagliato a parlare, non lo penso credimi.. ero solo arrabbiato.." dice scusandosi. "Sam, se l'hai detto vuol dire che lo pensi.." dico ma appena finisco la frase lui alza la voce e si sente che sta piangendo. "L'ho detto nel modo sbagliato.. mi dispiace ma ti prego, credimi.. sto male da giorni senza di te, non sto riuscendo a godermi Parigi come vorrei.." dice.

Mi rendo conto che forse ha ragione, forse non voleva dirmi quella cosa, l'ho provocato e mi ha assecondato, e probabilmente dovrei perdonarlo. "Sam.." lo richiamo, ma lui mi interrompe. "Scusami, non volevo.." mi dice. "Sam, asc.." riprovo ma mi interrompe ancora. "Io ti giuro, non volevo rovinare tutto.." continua disperato, noncurante del fatto che sto parlando io. "Ehi ehi aspetta, ferm.." dico di nuovo ma lui continua imperterrito. "Sono un disastro.." continua a dire, e immagino la sua espressione. 

"SAM.." alzo la voce e lui si ferma. Mi metto quasi a ridere, dato che stava parlando da solo e non sentiva che lo continuavo a chiamare. "Che c'è?" mi chiede preoccupato. Torno seria, e sento le lacrime minacciarmi di uscire. "Ti amo.. più di ogni altra cosa.." dico sorridendo mentre delle lacrime continuando a scendermi. Lo sento sorridere dall'altra parte del telefono. Cerco di parlare normalmente ma penso abbia capito che sto piangendo. "..e mi manchi da morire, mi dispiace per ciò che ti ho detto e se me la sono presa tanto.. e per la chiamata di ieri sera, scusami per qualsiasi cosa abbia detto.. anche per prima.." dico. Ma lui si mette a ridere. "Ho detto qualcosa di così tanto divertente?" gli chiedo. "Ma no, solo.. che ti amo anch'io, l'ho sempre fatto e mai smetteró.. Mi manchi tanto ma fra due giorni sono a casa." dice con tono quasi felice. "Ti hanno preso alla fine?" gli chiedo, asciugandomi le lacrime. "Ovvio.. avevi dubbi su questo?" mi chiede e sorrido.

"Lo sapevo che ce l'avresti fatta." gli dico sempre sorridendo. "Sia io che Marco siamo passati, non hai idea della felicità che sto provando in questo momento." mi dice: so che è felicissimo. "Sono felice anche io." gli dico e lo sento sorridere. "E sono molto agitato, ma cerco di non pensarci.." dice. "Andbene.." cerco di tranquillizzarlo. "Spero.." ha il tono preoccupato. "Sam, ti prego, non è da te essere preoccupato.. fidati, andrai alla grande." gli dico, cercando di calmarlo. "Va bene, grazie.. ti amo.." dice. Sorrido. "Buona fortuna, ti amo anche io.." dico, chiudendo la chiamata e credo di aver fatto la cosa giusta ad aver sistemato.

Mando un messaggio a Mel per dirgli la notizia e lei all'inizio rimane sconvolta ma poi appena gli spiego tutto nei dettagli, mi dice che è contenta per me ma che lei non si sarebbe smossa dalla sua decisione di non parlargli per un po'. Era veramente arrabbiata e delusa da lui, e ci vorrà un po' prima che gli passi. Mi alzo dal letto e vado a farmi una doccia, per togliermi i residui della sera precedente. Appena finisco, mi metto i primi vestiti che trovo e scendo di sotto a prepararmi qualcosa per pranzo.

Mia madre si siede su una sedia in cucina e mi comincia a tartassare di domande. "Allora.. non mi hai neanche raccontato.. com'è andata ieri sera?" mi chiede curiosa. La guardo sorridendo.
"Oh bene bene.. Ho conosciuto due amiche di Mel, molto simpatiche.." dico non guardandola negli occhi. Annuisce. "Bene bene.. e cosa avete fatto?" continua a chiedermi. Cerco di non risultare nervosa altrimenti mia madre si accorgerà che sto mentendo. "Oh beh.. abbiamo ballato tutta la sera.. Mel ha beccato l'evento con tutte canzoni che conoscevamo per fortuna, quindi non c'era da annoiarsi.." dico sorridendole. "Bene sono contenta.." dice.

Le sorrido: non ho intenzione di raccontarle altro. Finito di pranzare, mia mamma dopo aver sistemato la cucina mi dice che dovrà lavorare tutto il giorno quindi mi saluta con un bacio in fronte e mi lascia sola in casa. Io invece mi butto sul divano e continuo le mie serie tv. Sono nella parte fondamentale della puntata quando il campanello mi interrompe. Forse è Mel.

Avrò lasciato qualcosa a casa sua ma mi pareva di aver preso tutto. Vado ad aprire ma davanti non mi trovo Melissa, bensì l'ultima persona che avrei voluto vedere: Matteo.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora