Capitolo 56

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29 maggio

Era la penultima settimana di scuola, ormai le interrogazioni e le verifiche erano finite, i voti in pagella finale erano stati decisi.

Da quando ho scoperto di essere incinta, ho sempre cercato di mantenere la calma anche se ero agitata per tutto, più che altro perché fra non molto la pancia avrebbe iniziato a vedersi e avrei dovuto dirlo a tutti, in particolare a Sam. Ma lui mi metteva più ansia di tutti e l'avrei fatto per ultimo: non ci parlavo da un po'. Anche se ci eravamo dichiarati e dovevo dirgli quando me la sarei sentita di ricominciare la nostra storia, non sapevo come comportarmi e cosa fare, soprattutto con una novità del genere.

Per quel momento, decisi di parlarne almeno con le mie due migliori amiche, avrebbero potuto supportarmi e aiutarmi in qualche modo, ma avevo bisogno di dirlo a qualcuno perché tenere all'oscuro le persone più importanti di una cosa di questo tipo mi distrugge mentalmente. Così, all'ora di pranzo, presi Mel e B. e le portai nel bagno delle ragazze del secondo piano, sicura che nessuno ci avrebbe sentito. "Vale che succede? Cos'è tutto questo mistero? E che ci facciamo nel bagno?" dice Mel preoccupata. "Non interrompetemi per favore.." le dico cercando di calmarmi ma mi esce quasi arrabbiato. "Ti prego V., se fai così mi preoccupi.." mi dice B. mettendomi una mano sulla spalla.

"Senti, B... tu non lo sai e mi dispiace di non avertelo detto ma adesso mi serve che tu lo sappia.." dico agitata. "Va bene.. dimmi.." dice B. guardandomi preoccupata. "5 anni fa mi hanno trovato la leucemia.. e solo quest'estate ho trovato un donatore compatibile con me che mi ha fatto guarire.." dico di getto senza fermarmi. Vedo B. che sospira, l'ho sconvolta. "..dio mio.." mi dice solo. "Ma il problema è stato dopo: ho richiesto gli esami per la fertilità, dato che ho letto che le chemioterapie possono incidere.. ed è venuto fuori che sono al 80% sterile.. quindi teoricamente non potrei avere figli.." dico con le lacrime agli occhi. "Dove stai cercando di arrivare, Vale?" mi chiede Mel con espressione confusa. "Sono incinta." dico semplicemente.

Entrambe si guardano, e poi facendo un sorriso mi abbracciano urlando di felicità. Ma che sta succedendo? "Oh mio dio.." dice B. guardandomi. Mi giro verso Mel che adesso torna a fare un'espressione confusa. "Aspetta.. ma di chi è? E poi di quanto sei?" mi chiede. "Un mese e una settimana circa.." dico, accarezzandomi la pancia leggermente. Poco dopo entrambe ci arrivano. "Al mio diciottesimo.." dice Mel sorridendo. ".. quindi è di mio fratello.." conclude. Annuisco. "Per ora lo sapete solo voi.. prima devo trovare un modo per parlarne con lui.." chiedo pregandole. Entrambe annuiscono e mi assicurano che non parleranno. Decidiamo di tornare in mensa, dato che sta per finire l'orario di pranzo.

Tutte e tre usciamo dal bagno ma ad un certo punto vado addosso a qualcuno, la persona in questione riesce a prendermi e tenermi in piedi.
Alzo lo sguardo e incontro gli occhi di Sam. "Ehi.." dico, sorridendogli. "Solo ehi?.. Sono giorni che non mi parli, che è successo?" mi chiede quasi arrabbiato, e lo capisco. "Scusami, davvero, ma ho avuto delle discussioni con mia madre, poi la scuola e tutto.. ultimamente ho la testa nelle nuvole.." comincio a dire ma lui mi interrompe. "So per certo che non spariresti nel nulla, tranquilla.." mi dice sorridendomi, per poi avvicinarsi. Azzero le distanze e lo bacio.

Appena ci stacchiamo, ci riguardiamo e poi mi abbraccia. "Mi sei mancata, avevo paura avessi cambiato idea.." dice, preoccupato. "Non potrei mai e lo sai.. ti amo, Sam, e non pensare il contrario in nessun caso.. mi sei mancato anche tu.." concludo sorridendogli. Mi lascia un ultimo bacio con un 'ti amo' e poi ci stacchiamo, andando ognuno nelle proprie classi. Devo dirglielo il prima possibile. Non riesco più a mentirgli. Giuro, appena ci sarà occasione.

giorni dopo

Ho deciso di smettere di ignorare Sam, non era neanche colpa sua, e non volevo destare sospetti.
Se mi fossi allontanata più del dovuto, avrebbe sospettato e non volevo. Così, verso il fine settimana sono venuta a casa sua per stare insieme in tranquillità.

Tra l'altro, i nostri ex non si sono più fatti sentire: Tom non si è più fatto vedere a scuola, e se c'era era bravo a nascondersi; Alice, invece, ci ha evitato spudoratamente e inoltre era talmente giù dato che ha chiuso anche con Mel, che ha smesso di vestirsi come al suo solito, ma anzi: viene vestita in tuta, struccata e coi capelli in disordine, e a pranzo è completamente sola. Non che non mi dispiaccia ma dopo il suo comportamento, le serviva questa punizione.

"Ehi, tutto apposto?" mi chiede Sam, distraendomi da tutti i pensieri che avevo per la testa. "Si, tutto bene.. solo.. ti amo, e non hai idea di quanto io sia felice di essere qui con te adesso.." dico sorridendogli, e abbracciandolo più stretto mentre siamo sotto il lenzuolo. "Anche io, da morire.. e non sai da quanto aspettavo questo momento.." dice lui, lasciandomi un bacio tra i capelli. Si alza seduto, e io faccio lo stesso. "Posso farti una domanda.. non farti strane idee, è solo curiosità.." gli chiedo guardandolo. Lui mi sorride, mettendomi i capelli dietro l'orecchio e poi accarezzandomi il viso. "Dimmi.." mi dice. "Sono sempre stata curiosa di chiederti come ti piacerebbe chiamare i tuoi figli, se ce li avessi un giorno.." dico di getto.

Lui mi guarda confuso. "Non è il caso di.." prova a dirmi, ricordandomi quando gli ho parlato della mia sterilità, ma lo interrompo. "No tranquillo.. solo per curiosità. Ci avrai pensato una volta, dai.. anche io, anche se non posso averne, ci ho pensato lo stesso.." dico sorridendogli ma sento un macigno sulla bocca dello stomaco. Lui accenna un sorriso e vedo che ci pensa. "Va bene, okay.. si, ci ho pensato.. beh, se avessi dei maschi in realtà mi è indifferente.. invece per la femmina, ho maturato il desiderio di volerla chiamare come mia madre, Elisa.." mi dice, con gli occhi lucidi.

Sorrido: sicuramente se sarà una bimba la chiamerò Elisa, ne sarà felice. "Tu, invece? Nei tuoi desideri a che nomi hai pensato.. solo se te la senti di dirmeli però.." dice. Lo guardo sorridendogli. "Beh.. se è un maschietto mi piaceva tanto Jacopo.. se invece è una bimba pensavo a Cleo.. si, alcuni sono nomi strani, lo so ma.." dico, ma lui mi interrompe. "Sono tutti meravigliosi.. ma adesso, basta parlare di figli, ti prego.. mi metti in agitazione.." mi dice sorridendomi, per poi fiondarsi sulle mie labbra. Poi si stacca e rimane a guardarmi. Vedo che ha un'espressione strana, sembra quasi preoccupato.

Lo guardo per cercare di capire se mi sto sbagliando ma a quanto pare c'è qualcosa che non va. "Ti vedo strano.. va tutto bene?" gli chiedo. Lui annuisce. "Si tranquilla.. solo, stavo pensando.." dice. "E a cosa? Sembri parecchio preoccupato, quindi deve essere una cosa piuttosto importante.." dico accennando un sorriso. "In realtà si.. cioè, lo sanno solo Marco e mia sorella ma perché non è una cosa sicura.." dice. Lo guardo confusa. "Beh, dimmi.." dico. "Il mio coach ha offerto ad alcuni di noi delle borse di studio.. nel senso, quando ci vedranno gli osservatori ce le assegneranno.. ma non voglio lasciare te, mia sorella e le persone che amo.. e non so cosa fare.." dice a tono basso.

Non posso credere che vuole rinunciare a un'opportunità del genere. Non può fare così l'egoista quando si tratta del suo futuro. "Sam.. se si tratta della tua carriera futura non puoi mandare all'aria tutto per egoismo.. io e tua sorella staremo bene, non preoccuparti.. e poi c'è Marco con lei, o ha ricevuto anche lui la borsa di studio?" chiedo. "Ci devo pensare Vale, per me è importante.. ma voglio pensare anche alle altre persone, non voglio fare l' egoista.. e poi magari neanche la prendo.." dice ironico. Lo guardo confusa. "Sam, sei il primo della squadra di Firenze.. pensi davvero che non la prenderai? Ti prego, non mentire a te stesso.. Sai dove andrai o quanto andrai via almeno?" chiedo titubante, anche se ho paura della risposta. Sembra pensarci su, poi mi guarda dritto negli occhi. "Dipende, o mi danno la possibilità di scegliere o decidono loro per me.. non ne ho idea.. ma quando sarà tempo ne parleremo.." mi dice. Vuole troncare il discorso, ma non capisco il motivo.

Ignoro tutto e mi godo i suoi baci sul collo, mentre ho un solo pensiero per la testa: se vincerà la borsa di studio, non posso parlargli di nostro figlio o nostra figlia, non posso obbligarlo a rinunciare ad una cosa del genere perché ho bisogno che qualcuno faccia da padre al bambino. Che casino.

e così ci siamo ritrovatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora