La mattina seguente vengo svegliata dai raggi del sole che filtrano dalla finestra socchiusa.
Sbatto gli occhi una, due, tre volte prima di riuscire a tenerli aperti completamente.
Provo ad alzarmi, ma un dolore atroce alla testa me lo impedisce, allora mi sdraio nuovamente cercando di mandare via quel mal di testa ma soprattutto... ricordare.
Cosa diamine avevo fatto la sera precedente?
Mi ricordavo che ero andata ad una festa, ero uscita fuori per cercare Dustin e poi... buio totale.
Mi sforzo di ricordare ma niente da fare.
Allora decido di cambiare totalmente il mio pensiero: mi concentro sulla stanza e manca poco prima che inizi ad urlare come un'isterica.
Questa non è casa mia!!! Allora di chi potrà mai essere?
Analizzo attentamente quella stanza da capo a fondo senza lasciare che mi sfugga niente: sul lato destro si trova un'enorme libreria e affianco ad essa una scrivania molto trasandata.
Sul lato sinistro invece un enorme armadio di mogano si staglia imponente dominando la stanza con quel suo marrone tenue.Continuo la mia "ispezione" : la stanza è di un blu intenso che quasi quasi sembra di essere al mare.
Sulla parete destra ci sono numerose fotografie. Mi avvicino per capire meglio.
Ogni foto ritraeva un ragazzino circondato da persone che sembravano amarlo e voler dare la propria vita per lui: dovevano essere sicuramente i suoi genitori e i parenti a lui più vicini.
Mi concentro meglio sul ragazzino: ha l'aspetto fisico di qualcuno a me familiare ma comunque non riesco a capire di chi si tratta.
Ma poco dopo lo sento parlare al telefono: al suono della sua voce il mio battito cardiaco accelera, il mio corpo è percorso da un brivido e il respiro si dimezza.
Mi avvicino cautamente all'altra stanza nella speranza che non si sia accorto che mi fossi svegliata.
In quel momento sembravo proprio una vera stalker: come un avvoltoio mi sono appostata dietro la parete ad aspettare che la mia preda facesse la sua comparsa.
Ad un tratto ecco che spunta... e che visione ragazzi! Lui con i suoi addominali da figo assurdo che sembra essere un dio sceso in terra.
Rimango imbambolata e paralizzata troppo a lungo da quella visione divina che non mi rendo conto che lui si trovava proprio accanto a me.
"Buongiorno principessa!" Esclama cingendomi le spalle con il suo braccio.
Amichevolmente gli tiro un pugno sulla spalla e gli rispondo:
"Altrettanto a te."Subito dopo però tra noi si crea un'atmosfera di imbarazzo più totale: io arrossisco al pensiero che lui sia lì accanto a me a torso nudo mentre lui prova a coprirsi con un asciugamano.
L'atmosfera da tranquilla e rilassata che era, in un attimo si è trasformata in qualcosa di più: elettrica e piena di tensione.
Ma lui per fortuna rompe quell'atmosfera invitandomi a fare colazione e prendendomi in giro per il mio abbigliamento.
Si scende giù lungo un enorme scala a chiocciola ed io ovviamente curiosa mi guardo attorno: non riesco a vedere niente fino a che non abbiamo fatto il sesto tornante di quella scalinata.
Dall'alto riesco a vedere un enorme lampadario di epoca barocca, un tavolo di mogano e delle bellissime poltrone di pelle.
Terminata la scalinata infatti ci troviamo nel salone: è più grande di tutta la mia casa tra un po'!
Poi iniziamo a seguire un lunghissimo corridoio fino a raggiungere la nostra meta: la cucina.
Mi siedo a tavola continuando ad osservarmi attorno: il frigo più grande e tecnologico del mondo, fornelli, forno, forno a microonde, la cantinetta per i vini...aveva tutto.
Presa dalla curiosità gli chiedo:
"Ma come fai ad avere questa villa? Ci abiti tutto solo?"A quelle domande lo vedo irrigidirsi in un batter d'occhio: stringe ancora di più quello che ha in mano, i suoi muscoli si contraggono.
Passati 2 minuti interminabili, ripresa la calma, mi risponde:
" Sinceramente te testo parlarne però se proprio lo vuoi sapere te lo dirò.
La mia famiglia è discendente di conti inglesi che hanno avuto un enorme peso sia in campo politico che economico.
In un certo senso sono l'ultimo erede poiché tutti i miei cari sono stati uccisi due anni fa.
Quindi deduco che non ci sia la necessità di rispondere alla tua seconda domanda..." detto ciò comincia a piangere.Mi dispiaceva così tanto per lui e mi sentivo terribilmente in colpa per avergli fatto quelle due domande.
Prendo coraggio, gli poggio una mano sulla spalla, per confortarlo e gli dico:
"Scusami mi dispiace veramente tanto. "Nel frattempo lui si riprende e mi guarda dritta negli occhi: come una selva oscura mi ci potevo perdere senza mai più ritrovare la retta via.
Risponde:
"Non preoccuparti, piuttosto scusami tu".Io confusa gli domando:
"Perché dovresti scusarti con me?"Incredulo mi guarda e replica:
"Non ricordi veramente più nulla della sera precedente?"A quelle parole delle immagini cominciano a penetrare nella mia mente: Dustin era fuori in giardino ma non era solo...era con una ragazza!
Se non sbaglio era bionda e si sono baciati tranquillamente davanti a me...
Il ricordo fu talmente violento che mi alzai di scatto gli tirai uno schiaffo, con tutta la forza che avevo in corpo, tra le lacrime le urlai contro:
"Adesso capisco tutto...e ricordo persino tutto!
Sei uno stronzo Dustin! Per colpa tua mi sono ridotta così, ma tu non ti sei accorto di un cazzo ovviamente perché eri impegnato con quella..."Volevo insultarla in tutti i modi possibili e immaginabili ma lui repentinamente, mi attira a sé avvolgendomi e ...Baciandomi!
No non può essere, è tutto frutto della mia immaginazione...
Ma è tutto così intenso, passionale, dolce... che non può solo che essere vero!
Infatti sono avvinghiata al più sexy ragazzo della scuola, scambiandoci dei baci di fiamma. Le nostre lingue sembrano danzare al ritmo del tango.
Ma le cose belle si sa... non sono destinate a durare purtroppo
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you are my bad boy I #Wattys2018
Teen FictionBrianna è una povera e innocente ragazza. Non è mai stata baciata né ha mai avuto un ragazzo vero. nessuno l'apprezza per come è. Ma fortunatamente nella sua vita ci sará qualcuno che lotterà al suo fianco e le farà cambiare la sua visione pessimis...