L'appuntamento ideale

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Pov's anonimo

Ma non sapevo che tutto quello che avevo programmato con tutta la buona volontà del mondo sarebbe sparito così, all'improvviso.

Brianna era davvero bellissima: la guardavo e mi rimproveravo per ciò che in passato avevo fatto.

Lei aveva in volto un'espressione passiva come se le avessi tolto la voglia di vivere.

Forse effettivamente sarà stato così per lei, ma per me voleva essere semplicemente un'occasione di chiaccherata.

Per farle capire che non ero sempre stato il mostro che sto facendo vedere a tutti: prima ero completamente diverso, un agnellino indifeso e innocente, che dopo aver subito di tutto e di più si è trasformato per legittima difesa.

Infatti stasera la mia intenzione è provare ad avere un dialogo civile con lei, cercando il più possibile di ritrovarmi e soprattutto cercare di ricevere un suo sorriso.

Le mie giornate da quando ci sono loro sono cambiate: infatti in me sta nascendo qualcosa di nuovo che ancora non capisco come possa identificarlo al meglio.

Ovvero ho iniziato a ricordare di quei tempi bellissimi, quando avevo occhi solo per la mia donna angelo.

Però quel luirido verme me l'ha sottratta, ed io ero solo al mondo.

Da quel momento in poi ho cominciato ad escogitare un piano per avere la mia vendetta: qualcosa di lento e sofferto.

Questi pensieri mi stavano affollando troppo la mente così decisi di scacciarli per concentrarmi esclusivamente sulla mia fidanzata.

Lei guardava fuori, non parlava, tremava e basta.

Ero fermo immobile ad osservarla e non sapevo come agire.

Lei era capace di suscitare in me Delle emozioni e sensazioni che avevo deciso di seppellire.

Molto titubante decido così di poggiarle una mano sulla gamba.

Al contatto lei sussultò e si girò di scatto: la mia mano era freddissima, quasi congelata, la sua pelle invece era calda.

Mi bloccai in quell'istante : sentivo il cuore accellerare e il respiro rallentare sempre più sino a giungere in uno stato quasi di morte.

Lei non parlava ancora ma qualcosa era cambiato: mi osservava attentamente quasi stupita da quella mia reazione.

Mi ripresi e cominciai nuovamente a guidare.

Finalmente dopo un'ora e mezzo di macchina arrivammo a destinazione : Brooklyn.

Lei continuava a non capire comunque cui costretto a farla scendere dalla macchina.

Si guardò attorno meravigliata e con un sussurro, percettibile solamente alle orecchie dei cani, mi chiese:
" Che cos'è questo posto?"

Mi sorpresi molto anche io dalla risposta che le detti con tono dolce e sommesso:
"Brooklyn city."

Lei aprì gli occhi facendomi quasi svenire.
"Serio?"

La mia risposta fu un semplice cenno di assenso.

Cominciammo a camminare per le vie godendoci il bellissimo panorama.

Si respirava un'aria diversa da New York ma non saprei proprio definirla.

Mentre si camminava sì eravamo vicini ma allo stesso tempo lontani.

Questa sensazione di vuoto mi faceva soffrire più di ogni altra cosa al mondo.

Perché mi sentivo così visto che mi trovavo in un posto che da sempre avevo voluto visitare con una ragazza angelica al mio fianco?

Provai a scacciare via quella sensazione sgradevole cercando di interagire con Brianna.

you are my bad boy I #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora