viaggio e atterraggio: New York

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sono super emozionata. Non riesco  ancora a credere di aver appena preso il volo per New York.

Ovviamente i nostri posti sono separati, o meglio solamente il mio.

Sono seduta accanto ad uno strano tizio che non smette di fissarmi: che fastidioo!!

Improvvisamente la smette, meno male... non lo sopportavo proprio più.

Odio avere gli sguardi della gente puntati su di me, mi fanno sentire stupida.

Decido di provare a rilassarmi e dormire un pò visto che per arrivare a destinazione ci sarebbero state ancora 10 ore di volo.

Mi sdraio sul sedile e con le cuffiette nelle orecchie incomincio ad ascoltare New York di Benji e Fede:

In un attimo ho capito che eri tu
Il mio angelo
La luce che mi sveglia la mattina!
Il giorno che ti ho vista eri lì
Eri all'angolo,seduta in quel caffè
In fondo al tavolo un posto libero per me
Gli anni passano, i ricordi rimangono
Se il mondo lo sapesse quanto ti ho cercata
Fermerebbe il tempo per vederti un giorno in più.

Amore vieni con me
scappiamo a New York
se stiamo insieme
di paura non ne avrò
ti porterò
al centro del mondo
andata senza ritorno
e ora vieni con me...

Quanto li amo: sono proprio contenta che abbiano scritto quella canzone.

Riesco subito ad addormentarmi e quel sogno... si ripresentò ma in maniera diversa.

Mi ritrovo all'areoporto e vedo che i miei genitori non sono con me.
Inizio a spaventarmi e mi dirigo verso il posto delle informazioni quando qualcuno mi sbatte contro.

Non posso crederci... è proprio Dustin.
Da vicino è un figo da urlo.
Muscoli pazzeschi, tartaruga... insomma un corpo perfetto.

Ma non mi guarda neanche di striscio e se ne va senza chiedermi scusa.

Detesto le persone che si comportano da idioti così decido di seguirlo e di dirgliene quattro col tono più arrabbiato che potessi fare.

Mi dirigo verso di lui e quando li sono davanti gli blocco il passaggio per far sì che mi noti.

Allora finalmente si degna di alzare lo sguardo, quando lo fa mi dimentico di esistere: il mio cuore inizia a battere fortissimo e l'aria attorno a noi si carica improvvisamente di elettricità.

Lui mi guarda ma standosene zitto si avvicina sempre di più a me.

Io rimango bloccata come una cretina e quando è a pochi millimetri da me...

Cazzo! Vaffanculo altoparlante di merda!

Mi sveglia all'improvviso dal mio sono e bellissimo sogno con l'avviso che in un quarto d'ora saremo arrivati a destinazione.

Quel tempo l'ho passato ad essere nervosa, in ansia per il sogno con mille pensieri per la testa.

E se questo accade davvero? Penso tra me e me.

Sento l'aereo che comincia a scendere e subito il vuoto si impossessa di me e sento le orecchie fischiarmi talmente forte che non vedevo l'ora di scendere da quel coso.

Eh sì... io li aerei li detesto con tutta me stessa.

Appena atterra  tiro un sospiro di sollievo per la sensazione di ansia che avevo avuto sino a quel momento.

Appena mi alzo noto che i miei genitori con i miei fratelli erano già scesi.

No,nooo... non può essere vero!

Mi affretto a prendere le cose e andarmene.

Scesa dall'aereo mi accorsi della vastità di quel posto: era gigantesco.
Ero sia affascinata che preoccupata al tempo stesso: cosa avrei fatto ora?

Provo a mantenere il controllo, ma essendo una persona veramente impulsiva per me è veramente molto difficile.

Ragionando un attimo la prima soluzione che mi viene in mente è quella di chiamare i miei mentre mi dirigo verso il ritiro bagagli.

Li chiamo una, due , tre volte... il telefono squilla ma nessuna risposta.

Sono finalmente arrivata al ritiro dei bagagli, individuo subito la mia valigia,la prendo e mi fermo.

In tutta quella frenesia non mi ero accorta del bellissimo aereoporto in cui mi trovavo.

Ora però purtroppo non c'era tempo di fermarsi, ma dovevo correre nella speranza di ritrovare i miei.

Cammino molto velocemente verso il punto informazioni quando qualcuno mi urta, facendomi quasi cascare.

Oh no... come era possibile? Il mio sogno stava divenendo realtà.

Dentro di me la rabbia cresce pian piano e arrivo ad un punto che sto per scoppiare.

Lo rincorro e mi ci stoppo davanti in modo che mi notasse.

Arrivata davanti a lui mi blocco come un sasso: era esattamente come nel sogno.

Tartaruga perfetta, addominali scolpiti, un corpo da paura.

Quando si accorge della mia presenza mi guarda e mi squadra da capo a piedi.

Nella mia mente comincio a pensare: "non ora ti prego, non ti avvicinare..."

Ma puntualmente lui si avvicina a me ed io rimango immobile.

Arriva a pochi centimetri dal mio volto quando.................

you are my bad boy I #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora