you are my bad boy I #Wattys2018

flashback: la festa del ritorno

Pov's Bea

Accipicchia! Come vola il tempo quando stai bene.

È già passata una settimana e nella mia vita sono cambiate così tante cose che...

Allora parto con il dire che questo per me è come vivere in un sogno: niente più ordini, niente più costrizioni, niente vita in una campana di vetro.

Finalmente la padrona di questo gioco sono io e basta.

Sto imparando a cucinare, sistemare le mie cose, fare da baby-sitter ai gemelli...

Cose della quotidianità ma che io ovviamente non ho mai fatto da sola sino ad ora.

Ho un sacco di amici ( o meglio quelli dell'ex Brianna ) più altri che mi sono fatta grazie al mio carattere: chiaccherona, solare, estroversa e simpatica.

Mi sto dilungando troppo nel rendere conto dei miei pregi... ma proprio ad essere sincera ho più difetti!

Infatti sono molto aggressiva (come un cane quando se ne ritrova davanti un altro), lunatica e persino soffro di bulimia.

Va beh...tralasciando questi piccolissimi dettagli ho un ragazzo: il più figo e sexy della scuola!

Vi spiego meglio come è andata se no non ci potreste capire davvero una mazza.

Allora tutto risale alla serata della festa per il mio ritorno...

INIZIO FLASHBACK

Justin è arrivato puntuale proprio come un orologio svizzero.
Io invece come mio solito sono sempre in ritardo (questione di abitudine).
Lo sento chiaccherare con i genitori di Brianna.
"Sei proprio un bravo ragazzo" dice la madre.
Il padre invece, inizialmente resta diffidente, squadrandolo da capo a piedi e dicendogli:
"Mi raccomando! Nostra figlia deve essere a casa entro l'una di notte. Non un minuto di più. Devi tenerla sempre d'occhio, non voglio ritrovarmi un'ubriaca in casa..." e continua ad andare avanti per un bel po'.
"Genitori guastafeste... " penso tra me e me.
Poi ecco la madre che mi urla:
"Tesoro muoviti! Il tuo cavaliere è arrivato."
Le rispondo:
"Sì, ancora un momento."
Finisco di truccarmi, indosso anche gli orecchini e una collana e...
"Sono pronta! Adesso arrivo."
Scendo le scale come una vera e propria diva nonostante indossassi tacchi a spillo vertiginosi (solamente 15cm di tacco) e un abito azzurro come il mare, talmente aderente che lasciava scoperto in parte il seno.
Tutti mi guardano sorpresi: non si aspettavano proprio niente del genere.
Terminata la lunga scalinata faccio una piroetta e un inchino davanti al mio cavaliere arrossendo (quasi quasi sembravo un pomodoro).
Lui mi sorride e subito mi prende per mano, mi fa fare una giravolta e sussurra:
"Sei bellissima stasera."
Arrossisco sempre di più e lui non si trattiene affatto dal ridere.
"Vi ringrazio signori Brith, ora se volete scusarci andiamo a festeggiare."
Ci salutano e Justin da vero e proprio cavaliere mi apre la portiera invitandomi a salire: tutto questo mi lusinga.
In macchina cala un silenzio imbarazzante.
Non so proprio di cosa potrei parlare per introdurre una conversazione.
Mi sento davvero molto a disagio: non tanto perché non so cosa dire ma perché è lui  a mettermi in soggezione.
Ha uno sguardo veramente penetrante, quasi come voglia catturare i segreti più intimi con lo sguardo.
I capelli sono arruffati più del solito poiché sono riccioli e gli vanno ogni dove.
Oh cavolo, quanto vorrei toccarli... Smettila Bea con questi pensieri.
Lui mi guarda con aria divertita e sorridendomi mi domanda:
"Allora signorina, come mai mi guarda così attentamente?"
Oh cazzo... pensavo che fosse concentrato solamente sulla strada.
Levo subito il mio sguardo da lui, puntandolo da qualche altra parte.
Scoppia in una risata sonora:
"E dai Bri, ti ho beccata!"
Timidamente mi volto nuovamente e rispondo:
"Stavo osservando che con quello smoking somigli proprio ad un pinguino."
Scoppiamo entrambe in una fragorosa risata.
Da quel momento parliamo del più e del meno senza mai stancarci, sino a destinazione.
È una villa immensa.
Scendiamo e insieme, mano nella mano, ci dirigiamo all'ingresso.
Già da fuori si sentiva la musica ad altissimo volume e l'odore dell'alcol che riesce persino a penetrare nei polmoni.
Arrivati lì Justin mi dice di aspettare gli altri e nel frattempo va a prendere qualcosa da bere.
Ecco che di lì a poco vedo arrivare Margaret con le sue tirapiedi a seguito.
La saluto e lei con un sorriso a trentadue denti ricambia.
Si avvicina a me e mi domanda:
"Cosa ci fai tu qui? Chi stai aspettando?"
Io le rispondo molto sinceramente:
"I ragazzi e Justin è andato a prendere qualcosa da bere e mi ha pregato di aspettarlo qui."
Margaret mi guarda per capire se stessi dicendo la verità, poi mi invita ad entrare con loro e sballarmi un po'.
Accetto di buon grado l'invito ed entro mandando a fumo la nostra festa.
Ci mettiamo in gruppo e cominciamo a ballare.
Sento l'adrenalina schizzare alle stelle (fortunatamente sono ancora sobria).
Mi sto divertendo da matti quando qualcuno mi mette le mani sugli occhi da dietro.
Sobbalzo e mi giro per vedere di chi si tratti.
È Justin che mi offre qualcosa da bere e poi mi avvicina a sé.
La musica cambia all'improvviso come per magia: da pop si trasforma in un lento.
Vedo che si formano le coppie per ballarlo.
Justin si offre per essere il mio cavaliere ed io accetto molto volentieri.
Mi prende il viso e mi dice:
"Questo è per te principessa."
Balliamo uniti come non mai: i nostri corpi appiccicati l'uno all'altra e i nostri cuori battono all'unisono.
Terminato il lento lui prende l'iniziativa e mi bacia!
Il mio primo bacio che non scorderò mai.
Le nostre lingue si intrecciano e man mano quel bacio diventa sempre più profondo e passionale.
Ad un tratto ci stacchiamo l'uno dall'altro per riprendere fiato.
Lui mi guarda e cine gli occhi luccicanti mi domanda:
"Vuoi essere la mia ragazza?"
Senza esitazioni accetto, gli salto in collo e cominciamo nuovamente a baciarci.
FINE FLASHBACK

Che bei ricordi...come se fosse ieri.

Mi tratta da vera e propria principessa: mi manda numerose rose con bigliettini, dei peluche, cioccolatini.

Tutti i giorni ci vediamo e sempre finiamo per farlo...

Adoro questa nuova vita, non ritornerei indietro per niente al mondo.

Se non fosse per quel Dus... qualcosa che ha iniziato a sospettare di me.

Infatti...