in pugno all'anonimo

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Pov's Brianna

Improvvisamente ci stacchiamo entrambi per riprendere fiato.

Sono letteralmente esausta ma allo stesso tempo felice.

Ansimo per un paio di secondi, stando con il busto piegato e le braccia appoggiate alle ginocchia, con un sorriso a 32 denti.

Dustin è nella mia stessa posizione e non faccio in tempo a distogliere lo sguardo che mi becca.

"Non è giusto così però..."penso tra me e me diventando rossa come un peperone.

Lui se ne accorge comincia a ridere sonoramente.

Io non posso fare a meno che unirmi a lui.

La sua risata è talmente contagiosa che chiunque sia con lui viene preso da un attacco di ridarella.

Purtroppo però la cosa non dura molto...

A causa delle nostre risate il nostro tono di voce ecco che arriva qualcuno a bussare alla porta.

Toc,toc,toc.

Tre colpi secchi dati alla porta.

Capisco immediatamente chi è...il mio finto padre.

Così improvvisamente smetto di ridere e mi ricompongo subito.

Dustin capisce che qualcosa non va, quindi istintivamente si zittisce.

Io gli sussurro:
"Ti prego nasconditi!"

Lui capisce nonostante lo avessi detto così piano.

Corre e va nell'armadio,chiudendosi dentro.

Ecco allora che la voce suonante squillante dell'uomo fuori della porta e rompe nell'aria:
"Bea, amore posso entrare?"

Purtroppo è mio obbligo rrispondergli immediatamente:
"Certo padre, entrate pure."

Ed ecco che subito dopo averli dato il permesso di entrare,irrompe nella stanza come un uragano.

Subito si immobilizza di fronte a me.

Si sistema per bene, prendendo la sua  lunga barba e cominciando ad attorcigliare la attorno alle dita.

Con un sorrisetto malizioso in volto mi domanda:
"Come è andata la giornata adorata figlia mia?"

Vorrei rispondergli che era tutto perfetto sino a che non è arrivato lui e ha spezzato l'incantesimo.

Forse un sorriso e gli rispondo:
"Bene vi ringrazio."

Lui mi guarda con aria indagatrice per capire se stessi o meno mentendo.

Quando si convince che sto dicendo la verità si tranquillizza.

Dopodiché in un istante si trasforma completamente diventando quasi quasi simile ad un mostro.

Comincia ad urlarmi preso dall'ira:
"Sei sola soletta non è vero?"

Mi irrigidisco per un solo istante ma... è già troppo tardi.

Lui ha già iniziato a setacciare la stanza come un segugio vero e proprio, tirando all'aria ogni cosa.

Dapprima scaraventa la mia poltrona di pelle e in terra, poi comincia a buttare tutti i miei vestiti così a cavolo ed infine si dirige verso l'armadio.

Corro verso di lui arrivando prima io.

Mi blocco davanti all'apertura di quell'enorme guardaroba, implorando con le lacrime agli occhi mio padre.

Comincia a sbraitare  e ad intimarmi di togliermi immediatamente di lì.

Io declino l'invito.

Allora lui mi tira uno schiaffo talmente forte che cado per terra.

you are my bad boy I #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora