Scritto e curato da Visimir di Arfnar, storico e cancelliere del regno di Rurik III
(anno 1850 della Seconda Era delle Razze Unite).
"Ci fu un tempo, in un'epoca lontana e dimenticata, in cui nessun essere oggi conosciuto calcava questa terra. Essa stessa era talmente diversa che nessuno di noi avrebbe potuto riconoscerla: la terra, le acque e il cielo convivevano strettamente legate, tanto che se qualcuno avesse potuto percorrerle, non avrebbe riconosciuto la differenza tra l'una e l'altra. Non esistevano giorno e notte, né caldo e freddo, ma tutto era stretto e abbracciato in un'unica entità indistinguibile ed inscindibile.
Poi all'improvviso qualcosa ruppe l'equilibrio e da un'unica entità immutabile ebbero origine quattro entità distinte seppur legate; anche il mondo prese forma attorno a loro, dividendo la sua essenza unica in quattro condizioni, che oggi possiamo distinguere in fuoco, terra, acqua e aria. Allora le quattro entità non avevano ancora un nome e un carattere, ma a quando si abituarono alla loro nuova condizione singolare, decisero di dare un nome alla loro unicità. E fu così che nacquero Dóiteáin, Cré, Huisce e Aer.
In un primo momento i quattro fratelli nati dal caos presero ad aggirarsi alla scoperta del nuovo mondo creatosi intorno a loro, dando forma a nuove entità perfette ed eterne. Dai giochi di Huisce nacquero i fiumi i laghi e i ruscelli. Cré riprodusse le curve del suo corpo in montagne e colline mentre Aer diede origine alle correnti e ai venti. Solo Dóiteáin ebbe difficoltà a trovare il suo posto in quel nuovo mondo tutto da scoprire e creare. Ogni suo tentativo di creazione distruggeva l'operato delle sorelle: le voluttuose colline di Cré si sbriciolavano al suo passaggio, le correnti di Aer diventavano pesanti e irrespirabili, mentre i flutti di Huisce placavano il suo ardore nascondendo ogni sua creazione. Fu così che Dóiteáin cominciò a poco a poco ad isolarsi dalle altre entità, viaggiando in lungo e in largo in quel nuovo e sconosciuto scenario alla ricerca di un posto fisso dove dare sfogo alla sua volontà.
Mentre percorreva in solitudine le terre aride ed inesplorate dalle sue sorelle, queste continuarono a sperimentare e creare, finché un giorno scoprirono che unite le loro volontà, potevano dar luce a delle meraviglie. Quando Aer sorvolava i fiumi di Hiusce, questi diventavano cascate, e quando arrivava al mare, questo prendeva a muoversi in onde regolari. Se Huisce si faceva trasportare in alto da Aer, sul suolo cadeva una pioggia leggera e ritmata che bagnava il soffice manto di Cré. Fu quest'ultima, guardando quel mondo misterioso e vuoto, a proporre alle sorelle di unire le forze e creare qualcosa che potesse animarlo. Quando presero a percorrere insieme le creazioni di Cré, sui loro passi si formavano sottili fili verdi, ramificate entità nodose e piccoli involucri di pelle, squame e peli. Nessuna delle loro creazioni però riusciva a rendere l'idea che avevano in mente. Tutti i loro gusci erano privi della scintilla, di qualcosa che li animasse e li rendesse vivi. Dopo essersi consultate, le tre sorelle capirono che al loro operato mancava qualcosa, e che avrebbero potuto trovare quel qualcosa solo con l'ausilio del loro fratello. Aer volò quindi alla sua ricerca, percorrendo deserti aridi e terreni infuocati, seguendo le tracce che l'ira distruttiva di Dóiteáin aveva lasciato lungo il suo cammino. Quando lo trovò, solo e rannicchiato su un alta montagna di cenere, dovette parlargli a lungo per convincerlo a seguirla. Solo quando gli raccontò dei loro esperimenti, Dóiteáin sembrò incuriosito e accettò di farsi guidare verso le loro sorelle. Al suo arrivo Aer, Cré e Huisce si scusarono per averlo allontanato e quando i quattro fratelli si furono riuniti, Dóiteáin venne accompagnato verso le tristi e vuote creazioni delle sorelle. Dopo averle osservate a lungo ed esaminate decise di soffiarci sopra come aveva fatto in passato sulle creazioni di ogni singola sorella, ma questa volta invece che distruttivo, il suo potere si manifestò in tutto il suo potere creativo. Il guscio vuoto si animò e si mosse e i quattro fratelli poterono gioire insieme per aver finalmente creato la vita. Per un po' di tempo percorsero la terra insieme, creando e animando tutte le forme che riuscivano ad immaginare, popolando prima il mare e il cielo e poi la terra, con creature dalle mille forme e dagli infiniti colori. Mano a mano che la loro abilità aumentò, le forme create diventarono sempre più complicate e perfette, accrescendo la loro felicità e il loro orgoglio.
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Le Fiamme di Dóiteáin - Cronache di Irvania I
FantasíaNel piccolo borgo di Collediquercia, l'alba sorge pregna di spavento: un bambino si è smarrito nelle vicinanze di un baratro oscuro e in molti temono che la sua vita sia definitivamente perduta. Ma degli stranieri sono appena giunti al villaggio e l...