Fu in quel momento che la figura in piedi dietro il trono si mosse, per la prima volta da che quel combattimento aveva avuto inizio. Jord, ostacolato da un goblin armato di mazza con il quale aveva ingaggiato una lotta, la vide portare una mano ingrigita al collo e afferrare un medaglione non più celato dalla spessa stoffa nera. Prima che potesse muoversi per contrastarla però, la chierica di Gruumsh iniziò ad intonare un canto tetro e minaccioso, che gli risuonò fin dentro le ossa e si insinuò nelle pieghe del suo animo. «Ben attenzione alla chierica!» riuscì a urlare, prima che su di lui e sui compagni calasse una densa e impenetrabile oscurità.
«Astuta. Loro vedono al buio. Ci ha resi ciechi» sentì Spock sussurrare, da qualche parte dietro di lui. Poi il druido tacque, e Jord riuscì a percepire stridore di acciaio e ansimi di fatica dove supponeva si trovassero Ben e il capo hobgoblin. In un moto di fortuna, o forse benedetto dalla protezione di Pelor, sentì lo spostamento d'aria di un'arma in caduta verso di lui, così la deviò con lo scudo, ruotò assecondando il movimento del colpo e calò a sua volta l'arma dove supponeva di trovare la carne del suo avversario. Mancò per un soffio la testa della creatura, ma il movimento gli permise comunque di mettere a segno un colpo a quella che supponeva essere la goblin, che grugnì di dolore e frustrazione.
«Spock, Daniel, fate qualcosa per questo buio!» urlò Jake da qualche parte alla sua sinistra, poi una voce emerse ancora nel frastuono della battaglia, una voce gutturale, spaventosa e devastante. Jord venne colpito da un'onda immateriale, che attraversò il suo corpo senza spostarlo, insinuandosi nella sua carne, bruciando gli organi all'interno, frantumando le ossa.
Fu solo una sensazione, ma fu terribile, e quando finì una tetra stanchezza si era impossessata di lui, rallentando le sue azioni, oscurando la sua speranza. Sentì i gemiti dei compagni intorno a lui, e immaginò che gli effetti di quella devastante maledizione stessero intaccando anche i loro corpi e, di conseguenza, i loro spiriti. Gridò, sentendo l'influenza dell'empio dio penetrargli l'anima, e seppur consapevole della presenza del goblin a poca distanza da lui, lasciò cadere la mazza, strinse il simbolo di Pelor tra le mani e con l'ultimo brandello di consapevolezza magica invocò il suo potere, immergendosi in lacrime nel suo abbraccio luminoso. Come era arrivata, la devastante sensazione lo abbandonò, lasciandolo per qualche istante frastornato dalla pace tornata sul suo spirito. Ancora immerso in quell'energia benefica, non sentì la mazza fischiare accanto al suo orecchio, e prima che potesse aprire gli occhi, una nuova pesante oscurità lo avvolse.
Poco prima che il buio scendesse sulla sala, CJ aveva scoccato un dardo, caricato quando aveva percepito di avere la linea di tiro migliore sulla figura incappucciata. L'oscurità aveva rallentato il suo proposito di scagliarlo, costringendolo a vagare nel buio finché aveva scorto uno spiraglio tra le tenebre e Ben che indietreggiava sopraffatto dai colpi violenti dell'hobgoblin. Aveva dunque cambiato obbiettivo e preso la mira, puntando alla grossa creatura nella speranza di proteggere il compagno; ma poco prima di lasciare il dardo l'onda l'aveva travolto, e la corda era scattata senza controllo facendo volare il proiettile fuori traiettoria, dritto dentro l'oscurità.
Ne stava caricando un secondo, preda dei bruciori che sentiva nel corpo, sopraffatto dalla stanchezza che piano piano stava insinuandosi nel suo corpo, quando la voce di Jord si era levata, benefica e salvifica. Il bruciore era cessato, i muscoli avevano recuperato le loro funzioni, e poco dopo Spock aveva invocato la luce, che aveva dissipato il buio intorno a loro.
Così, aveva incoccato un secondo colpo e aveva tirato, dritto in direzione dell'hobgoblin che sovrastava Ben, piegato su una ferita aperta nella gamba.
Aveva visto il dardo colpire il robusto braccio del capo dei goblin, facendolo sussultare e distraendolo a sufficienza da permettere a Ben di scansarsi e di recuperare la distanza di sicurezza dalla lunga spada insanguinata, stendendo ancora il mortale spadone in gesto di sfida verso il suo implacabile nemico.
CJ stava estraendo un terzo quadrello, quando i suoi occhi caddero su Jake, inginocchiato a terra alla sua destra con le spade riverse al suolo; per un momento pensò che il compagno fosse stato gravemente ferito, poi notò il corpo del goblin martoriato e disteso davanti a lui e lo sguardo sguardo fisso e allucinato del ranger, puntato verso la parete alla sua sinistra.
Si voltò, seguendo la traiettoria degli occhi di Jake, e vide, in mezzo al gruppo di goblin rannicchiati e inermi alla parete, un corpo, riverso a terra e con un quadrello piantato alla gola. Un brivido gli attanagliò le viscere quando riconobbe uno dei suoi quadrelli, ma il panico che lo prese fu nulla in confronto al pozzo nel quale stava sprofondando il ranger.
Nella mente di Jake, immagini confuse e disordinate si susseguivano, sovrastando la realtà della battaglia e trascinandolo sempre più a fondo, in quella parte oscura di sé che aveva tentato di tenere lontana fino a quel momento. Come in un sogno, l'uomo riviveva le scene che lo avevano perseguitato ogni notte, per i primi anni della sua vita solitaria:
I preparativi alla guarnigione, le chiacchiere insulse e cameratesche dei soldati...
L'incursione nell'accampamento, il sangue che cola sulle spade mentre si fanno largo spazzando i guerrieri della tribù...
E poi il massacro, quella grande e oscura colpa che si trascina dietro da anni...
Vite di innocenti spezzate in nome di una guerra decisa dall'alto, da chi non ha neanche un'idea di cosa significhi macchiarsi del sangue di un altro, anche se di una razza differente dalla tua...
Le urla spaventate e grottesche che hanno fatto da sfondo a ogni notte da disertore che ha vissuto... Il dolore, e l'odio verso se stesso che riaffiorano insieme, minacciando di trascinarlo di nuovo giù verso la sua stessa fine...
«Jake, che ti succede?» urlò CJ correndogli incontro, ma la sua voce arrivò sfocata alle orecchie del ranger, solo un nuovo grido di disperazione che andò a sommarsi a quelli preesistenti «Jord presto, Jake ha qualcosa che non va!» continuò l'halfling, voltandosi verso il chierico. Fu allora che lo vide, steso a terra con accanto Spock a reggergli la testa, i corpi di altri due goblin sparsi al suolo intorno a loro. "Oh buona Yondalla, questa è la fine", pensò l'halfling. Lanciò uno sguardo lungo la sala, individuò Daniel, qualche passo più avanti, concentrato verso il trono con un dardo sfrigolante tra le dita e Ben lì sopra, impegnato ancora in duello con il suo avversario. La chierica era dietro di loro, china sul trono con un ustione sulla pregiata veste, il volto ancora coperto dal cappuccio nero e un tremolio evidente diffuso su tutti gli arti.
L'halfling impiegò qualche secondo per decidere come procedere, poi scelse di abbandonare il ranger ai suoi demoni, lasciare Jord alle cure di Spock e correre verso Daniel, per dare supporto alla battaglia ancora in corso. Superò lo stregone, che in quel momento scagliava il suo incantesimo, e giunse alle spalle dell'hobgoblin, impugnando il suo fedele pugnale nella mano destra e tutto il suo coraggio nella sinistra. Quando l'energia lanciata da Daniel esplose sul corpo del nemico, CJ si scagliò con tutto il suo peso sulla schiena dell'avversario, riuscendo a piantare la piccola lama nella dura pelle scoperta dalla cotta di maglia. L'hobgoblin urlò di disperazione e sorpresa, portando una mano alla ferita e cercando di strapparsi il pugnale di dosso; e lo spadone di Ben trovò lo spiraglio che attendeva dall'inizio del combattimento, nel quale insinuarsi. La lama penetrò il corpo della creatura fino all'elsa, spuntando dalla schiena e sfiorando l'halfling che vi sostava dietro. Gli occhi di Drunn, un tempo invincibile capo della tribù di Greshr, si tinsero di rosso, prima che la vita vi scorresse via, lasciando solo un corpo vuoto ad impattare al suolo.
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Le Fiamme di Dóiteáin - Cronache di Irvania I
FantasyNel piccolo borgo di Collediquercia, l'alba sorge pregna di spavento: un bambino si è smarrito nelle vicinanze di un baratro oscuro e in molti temono che la sua vita sia definitivamente perduta. Ma degli stranieri sono appena giunti al villaggio e l...