Capitolo 11. Si smuovono le acque - Parte Prima

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La ricerca in biblioteca aveva assorbito l'intera mattinata senza portare a reali risultati e i due combattenti, già poco avvezzi a destreggiarsi tra tomi e scaffali impolverati, erano arrivati di comune accordo a considerarla una fatica ingrata e del tutto evitabile in futuro.

Con il senno di poi, mentre lasciavano l'edificio, Jake si convinse di essere stato fin troppo ingenuo nel credere che bastasse desiderare ardetemene di trovare qualche informazione in un posto come quello, affinché i volumi si presentassero in tutto il loro sentore appagante davanti ai suoi occhi. Così come realizzò che non fosse sufficiente essere in grado di leggere e comprendere il significato di quei testi antichi, per capire in che direzione muovere una ricerca di quella portata: una città come Riverwood possedeva talmente tanti frammenti di storie e leggende da dilatare a dismisura il tempo di lettura, al punto da rendere quasi impossibile il ritrovamento dei dettagli sperati in una sola mattina. A meno, ovviamente, di non rimettersi direttamente nelle mani di uno dei numerosi bibliotecari presenti nelle sale, cosa che però i due avevano deciso di evitare a priori, temendo la curiosità che avrebbero potuto attirare con certe domande.

«Forse avremmo dovuto proporre a Jord di venire con noi» sospirò il ranger, scendendo gli ultimi gradini e riponendo in una tasca il piccolo pezzo di pergamena con l'esile frutto dei loro sforzi: quattro nomi di studiosi ipoteticamente interessati ai culti antichi, ma che dubitava avrebbero offerto chissà quali risposte. «Magari lui avrebbe saputo dove cercare» concluse, rivolgendo lo sguardo al compagno che procedeva al suo fianco.

Ben scosse la testa, godendo per qualche secondo del calore del sole di mezzogiorno, così in contrasto con l'aria chiusa dalla quale provenivano. «Secondo me, la cosa migliore sarebbe stata mandarci lui, mentre noi cercavamo altrove» rispose infine, mentre imboccavano la via principale che li avrebbe riportati alla taverna. Nelle strade, il tumulto di poche ore prima iniziava a scemare, man mano che l'ora del pasto si avvicinava e i mercanti si accingevano a chiudere per recarsi nelle proprie dimore. Nonostante questo, alcuni passanti li incrociavano indaffarati, con le braccia cariche di cesti, giare e prodotti freschi appena acquistati al mercato. «Forse era addirittura meglio girare senza meta, piuttosto che respirare polvere senza scopo per tutto questo tempo» continuò Ben, mentre superavano un carro e imboccavano una strada secondaria, delimitata ai margini da case basse e graziose.

A Jake sfuggì un leggero sorriso, ripensando all'insofferenza che aveva colto il guerriero, poche ore prima, all'idea di dover spulciare tutti i tomi che avevano reperito sull'argomento. Era abbastanza certo che non potessero definirsi le persone migliori per svolgere quel compito, ma quella mattina, preso com'era dall'irritazione per il piano del mezz'elfo e deciso a trovare un'occupazione più utile del semplice camminare, non si era soffermato a riflettere su quel dettaglio. In ogni caso, ormai il danno era fatto, e almeno potevano dire di aver ottenuto qualche spunto su cui continuare le investigazioni.

Un grugnito del guerriero lo distolse dal rimuginare sui nomi che ora giacevano sotto il giustacuore in cuoio e, voltandosi verso di lui, notò che lanciava un'occhiata dietro di sé, per poi contrarre il viso in un'espressione dubbiosa. «Che succede?» gli chiese piano e Ben gli fece cenno di pazientare, per poi inoltrarsi tra i passanti rimasti a un'andatura leggermente meno sostenuta della precedente. Jake lo seguì verso un vicolo più stretto e meno trafficato, che percorsero fino a riemergere in una strada parallela a quella appena lasciata. Prima di superare l'angolo, il guerriero gettò uno sguardo alla stretta via, notando una figura cominciare a percorrerla, a parecchi passi da loro.

Un via vai ancora vivo li accolse sul nuovo acciottolato e dopo essersi mischiati alla folla, il guerriero rallentò leggermente il passo e mormorò: «Sono abbastanza sicuro che ci stiano seguendo.»

«Un uomo solo o più di uno?» sussurrò il ranger di rimando, ricevendo una conferma a ciò che già iniziava a sospettare dal comportamento del compagno.

Le Fiamme di Dóiteáin - Cronache di Irvania IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora