Capitolo 6. Il cucciolo di drago - Parte Seconda

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Gytrix continuava ad ignorare gli ordini del suo custode, gli occhi che si facevano via via sempre più minacciosi, le ali basse ma pronte ad essere schiuse in una frazione di secondo. Tutta la sicurezza mostrata da Meepo cominciava a venir meno e a poco a poco i suoi ordini si fecero meno imperiosi, trasformandosi in un lamento sommesso e poco comprensibile.

«Gytrix buono... Viene... No Meepo triste... Gytrix obbedisce» si lamentava il coboldo, le braccia strette intorno alla vita, gli occhi che incrociavano sempre più raramente il viso del drago. «Meepo portato cibo da superficie... Bambino buono... Pensava Gytrix mangiare e poi felice...»

Un brivido percorse gli avventurieri, quando dalle parole sconclusionate del coboldo ebbero conferma del ruolo del piccolo Timmy in quella stanza. Guardarono ancora una volta il bambino, che ora sedeva fissando Meepo con occhi lucidi e preoccupati. Per quanto sembrasse strano, pareva proprio che il piccolo fosse dispiaciuto per la sofferenza del suo carceriere.

«Meepo no merita... Meepo bravo custode...» continuò il coboldo, alzando lo sguardo verso il tavolo e i suoi occupanti. «Gytrix viene... Gytrix buono...» Forse fu un nuovo moto di coraggio, forse solo la disperazione che lo aveva preso, difficile dirlo. Inspiegabilmente però Meepo riprese ad avvicinarsi al tavolo allargando le braccia come a voler abbracciare il suo piccolo drago ribelle. Che però non apprezzò il gesto e dopo un'ultima occhiata glaciale gonfiò la gola e fece per aprire la bocca.

Nello stesso momento Jord urlò, e il suo grido bloccò il drago con la bocca semi-aperta, il soffio glaciale che scintillava nella gola, pronto ad irrompere dalle sue fauci. Senza perdere neanche un secondo, Jake scattò in avanti, affiancato da Ben. Il guerriero estrasse lo spadone in corsa, e i due si divisero superando Meepo che urlò alla vista della minacciosa lama e del suo temibile possessore «Noooo... Gytriiiix», per poi accasciarsi a terra, tremante, gli occhi disperati puntati sulla schiena dell'umano che si lanciava in corsa verso il drago.

Jake fu il primo ad arrivare, si gettò sul tavolo e afferrò Timmy, rotolando poi di lato e proteggendo il bambino con il suo corpo; Ben giunse poco dopo, mentre il drago si liberava dal controllo del chierico e apriva finalmente le fauci, lasciando che il soffio inondasse la sala. Con un balzo, il guerriero schivò il cono di ghiaccio, assecondando con lo spadone il movimento rotatorio del corpo e calandolo poi sul punto dove, un secondo prima, c'era la cresta di Gytrix, mancandolo solo di un pelo. Una lamento acuto e rabbioso seguì il ghiaccio e per la prima volta nella sua vita, Ben sentì la furia di un drago a pochi centimetri dal suo viso, mentre questi dispiegava le ali per alzarsi in volo.

Prima che potesse levarsi, due dardi di energia liberati dalle mani degli stregoni si abbatterono sul suo corpo, bruciando la pelle scoperta e annerendo le scaglie immacolate. Il cucciolo urlò ancora, questa volta di dolore, quando un'altra sfera di fuoco lo colpì sulla cresta e lo confuse, abbastanza da impedirgli di spiccare il volo. Il drago ringhiò la sua rabbia e si voltò verso il guerriero, provando ad azzannarlo sul braccio scoperto. Ben allontanò le fauci con la lama, fermandole poco prima che portassero via con loro dei brandelli di pelle, poi ruotò nuovamente lo spadone, lasciando che questa volta terminasse la sua corsa in una pioggia di frammenti di squame bianche.

Il drago gridò ancora, prima di caricare il suo soffio per riversarlo sul corpo del guerriero, che non riuscì a spostarsi in tempo e ne venne investito. Nonostante la spessa cotta di maglia, il ghiacciò bruciò a contatto con la pelle, ustionandola e strappandogli un urlo di dolore che si fuse con quello d'ira del drago. Il cucciolo scattò verso l'umano per perforare il collo scoperto con le sue fauci, ma un quadrello attraversò la stanza rapido e preciso e lo colpì appena sotto un occhio, costringendolo a retrocedere per il contraccolpo.

In quel momento, Jake correva verso il margine della stanza con Timmy in braccio, depositandolo al sicuro dietro i due stregoni. Gli riservò solo un'occhiata rapida, incrociando gli occhi spaventati ma presenti del piccolo, poi estrasse l'arco e si voltò verso la battaglia. Vide e sentì Ben urlare per il colpo, poi il drago distese nuovamente le ali e questa volta riuscì a far forza per sollevarsi in volo, evitando per un soffio un'altra sfera infuocata. Prima che il guerriero potesse impedirlo, frapponendosi sul percorso, Gytrix si lanciò verso gli stregoni e verso il bambino che tremava alle loro spalle.

Una voce acuta e argentina riverberò nella mente dei presenti, mentre il drago con le fauci serrate gridava il suo rabbioso possesso. «Mio!»

Jake udì le parole e lasciò cadere l'arco, per estrarre le lame e lanciarsi tra gli stregoni e la creatura, bloccando con la spada più lunga le fauci del drago, poco prima che si chiudessero sulla spalla del mezz'elfo.

Questi si riprese dalla sorpresa e si fece indietro, non abbastanza velocemente però da evitare le scaglie ghiacciate che il drago infranse su di loro, colpendo la lama del ranger e parte del viso dello stregone

Daniel urlò e portò una mano al volto, percepì la pelle lesa e bruciata e con rabbia pronunciò nuove parole arcane, fondendo il dolore al potere che ora riverberava intenso tra le sue vene. Lo liberò in una scintilla intrisa di energia, che colpì il drago diritto in mezzo agli occhi, accecandolo per qualche secondo.

Il cucciolo prese a dondolare, incapace di distinguere i suoi nemici nel tripudio di colori che vedeva baluginare davanti a sé e non sentì il guerriero arrivargli alle spalle finché non ne avvertì la lama infrangere parte delle scaglie della sua coda, trovando la carne tenera sottostante. Ancora stordito e indebolito dal dolore e dalla scarica di energia, Gytrix ruggì la sua furia alla sala, cercando poi di chiudere le sue fauci sul nemico che aveva davanti, ma trovando solo il vuoto ad attenderlo.

A qualche passo da lui, Jord invocò ancora il favore di Pelor e la sua preghiera si fuse con le parole di Galatea e Spock, tanto che Jake non fu in grado di dire chi di loro colpì il drago con un'altra scarica di magia frizzante. Improvvisamente però, sentì una nuova forza scorrere in lui, la stessa che lesse poco dopo nei movimenti sicuri e precisi dei compagni.

Con la coda dell'occhio, vide CJ arrivare davanti al drago e incoccare un dardo, prendere la mira con sicurezza e scoccare; seguì il proiettile con lo sguardo e lo vide infilarsi con precisione nell'intersezione tra due scaglie, poco sotto il muso dell'animale, che cominciò subito a sanguinare, tingendo il candido corpo di rosso vermiglio.

Approfittando della debolezza del drago, Jake strinse l'impugnatura delle armi e portò due affondi in rapida sequenza, sentendo i muscoli rispondere ai suoi comandi come non avevano mai fatto prima. La spada maestra recise parte dell'ala della creatura, la più piccola aprì uno squarcio sul suo ventre e nuovo sangue bagnò il manto del drago. Lo spadone di Ben parve venirne richiamato e quando il drago spostò il muso per riparare la zona colpita, la lama scattò verso di lui e gli recise il busto all'attaccatura del collo, in una diagonale insanguinata, che si rivelò fatale per quel corpo già leso e destabilizzato.

Il sangue sgorgò incessante dalla ferita aperta, e il drago prese a barcollare, mentre le energie lo abbandonavano. Al posto di un nuovo soffio, o di un urlo di rabbia, dalle sue fauci ancora spalancate uscì un flebile lamento, poi anche le ali persero forza e il drago si abbatté sul pavimento in pietra, in un ultimo singulto di vita.

Nella sala cadde il silenzio, interrotto solo dai sospiri esausti del gruppo. Poi, prima che uno di loro decidesse di muoversi, da dietro le spalle di Ben si levò un grido disperato. «Gyyyytriiiix!» urlò Meepo con il volto rigato di lacrime. 

Le Fiamme di Dóiteáin - Cronache di Irvania IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora