Capitolo 7. Riverwood - Parte Seconda

118 16 30
                                    

«Lasciate fare a me» si offrì Ben e seguito da Jake, il guerriero si mosse verso il retro del carro; con il suo aiuto fece scendere i banditi, che per tutto quel tempo erano rimasti legati e stranamente silenziosi.

«Sei sicuro di volertene occupare da solo?» gli chiese il ranger e Ben annuì, mentre con un cenno invitava gli uomini a dirigersi spontaneamente verso il grosso portone in pietra che li separava dalle loro future celle. «Sono certo che non tenteranno nulla di stupido o avventato, non gli converrebbe. Dico bene?».

La provocazione del guerriero causò qualche cenno del capo e sospiro, a dimostrazione di quanto chiara fosse, per i banditi, la difficile posizione nella quale quel gruppo imprevisto di viaggiatori li aveva trascinati. Con obbedienza, seguirono il guerriero oltre l'ingresso della caserma e sparirono dalla vista degli avventurieri.

Fermi sul ciglio della strada, i viaggiatori ripresero il discorso interrotto, mentre accanto a loro sfilavano passanti e mercanti, diretti verso il centro della città e dei suoi traffici. Gamos si offrì di scortarli fino all'isola dei templi, in modo da condividere con loro gli ultimi minuti prima della necessaria separazione. E Daniel sfruttò quel tempo residuo per allontanarsi dalla conversazione, ancora incentrata sulla storia della città, e dedicarsi ad ascoltare Annah, godendo dei pochi momenti rimasti in sua compagnia.

Dopo qualche minuto di attesa, Ben riemerse sorridente dall'edificio, con un piccola sacca di cuoio stretta in pugno. Trovò i compagni assorti in diverse discussioni, riuniti in piccoli gruppi separati, ma notò subito l'assenza di CJ, che fino a quel momento era rimasto arrampicato a un lato del carretto. Lo cercò con lo sguardo e la sua confusione saltò subito agli occhi di Jord: «Tutto bene lì dentro?» gli chiese il chierico, con tono perplesso, lasciando Gamos e Carthana a spiegare al piccolo Nor a cosa fosse dovuto il via vai di gente che passava loro accanto.

Un cenno con il capo fu la prima risposta del guerriero, che continuò a perlustrare la strada in cerca del piccolo halfling. «Sì» mormorò infine, raggiungendo il carro e i compagni «A quanto pare quel manipolo di sprovveduti aveva una taglia, l'ho appena ritirata». Porse il sacchetto di cuoio a Jake ma il ranger scosse il capo «È Daniel il nostro tesoriere».

Il guerriero ridacchiò, poi chiamò «Daniel» e quando il compagno si volse gli fece volare il sacchetto a parabola tra le mani, attirandosi un sonoro sbuffo di stizza «Ah ah, divertente. Non finirà mai questo strazio?» si lamentò il mezz'elfo, facendo sparire il sacchetto dentro la borsa. Al suo fianco, Annah sorrise di quell'intermezzo familiare, del quale avrebbe sentito la mancanza nei giorni a venire.

«Immagino di no. È troppo divertente» rispose Ben, prima di schiarirsi la gola e tornare a rivolgersi agli altri «Ho quasi paura a porre questa domanda, ma qualcuno ha idea di dove sia finito CJ?».

I compagni lo guardarono con stupore, realizzando solo in quel momento l'assenza dello scaltro halfling. Spock osservò di sfuggita la folla, poi decise di ignorare quell'evento e riprendere a fissare il piccolo spicchio di cielo terso che sovrastava i numerosi edifici ai margini del lastricato.

«Vi prego, ditemi che non sta facendo quello che penso» gemette Jord, voltandosi a sua volta in cerca di una macchia piccola e scura, in mezzo al via vai di persone intorno a loro.

Anche Daniel guardò per qualche secondo la strada, poi sorrise «Potremmo sempre lasciarlo qui. Secondo me non sentiremmo la sua mancanza».

«Ti piacerebbe, fratello». La voce dell'halfling emerse tra la folla, a qualche passo di distanza dallo stregone e dalla giovane che sostava al suo fianco. Voltandosi, i due lo videro sgusciare rapido tra le gambe delle persone che procedevano lungo la via, del tutto simile a uno dei monelli tipici di tutte le città popolose del continente. Dietro di lui, i rumori della calca coprivano solo in parte una voce isterica di donna, che si allontanava veloce da loro, perdendosi tra le strade intasate. Giunto al loro fianco, CJ sorrise da sotto il cappuccio, con un'espressione vispa e furba sul viso «Il fatto che tu non mi veda, non significa che io non ci sia». Un occhiolino ad Annah strappò una risatina alla ragazza e Daniel storse il labbro in un'espressione rassegnata «Che peccato, ci avevo quasi sperato».

Le Fiamme di Dóiteáin - Cronache di Irvania IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora