Chiudo gli occhi aspettando che mi raggiungano, ma oltre ad alcuni passi accanto a me, non sento nient'altro.
Con un profondo respiro mi faccio coraggio e li riapro ritrovandomi davanti soltanto la figura tesa e autoritaria di Ben che va avanti e indietro davanti alla sdraio in cui sono comodamente stesa.
Mi guardo intorno e vedo gli altri parlare con il falso addetto agli asciugamani che sembri stia mostrano loro qualcosa dall'altra parte della piscina.
Senza dire nulla inizio a sedermi con movimenti lenti sulla sdraio e deglutisco rumorosamente aspettandomi un enorme sfuriata, ma lui ancora non parla e tantomeno mi guarda.
Non so se dovrei fare qualcosa, ma sono fermamente convinta che in quel caso riuscirei soltanto a peggiorare la situazione.
Non so per quanto tempo rimaniamo in silenzio ognuno immerso nei propri pensieri, ma senza nemmeno rendermi conto del tempo passato ad un tratto, le uniche parole che sento rivolgermi da lui sono:
«Vieni» mi dice in tono freddo mentre mi porge la mano «andiamo in camera.»
Mi alzo e poi poso la mano destra sulla sua, ma invece di passeggiare mano nella mano, lui mi attira a sé e mi stringe forte come se avesse paura che scappassi via un'altra volta lontano da lui.
Ma ciò che effettivamente non sapeva era che non era mia intenzione allontanarmi da lui un'altra volta.
«Tranquillo» gli sussurro piano con un groppo in gola «non ho intenzione di scappare via.»
«Credimi, è meglio per te che tu non lo faccia.» mi dice apparentemente tranquillo.
Abbracciati ci avviamo lentamente verso gli altri che ci stanno aspettando all'ingresso e una volta che li abbiamo raggiunti, ci avviamo tutti insieme in un religioso silenzio verso le nostre camere.
Non so davvero cosa aspettarmi quando arriveremo lì, ma posso sopportare tutto ora che nessuno di noi è più in pericolo.
Preferisco godermi quell'istante di libertà il più a lungo possibile prima che tutto si infranga al suolo come più o meno tutto quello che arriva nella mia vita.
Così, con un sospiro, vado felicemente incontro, oserei dire, a ciò che avverrà senza preoccuparmi troppo del futuro.
BENJAMIN POV
In quelle poche ore sono morto più volte di quelle che avrei mai potuto dire.
Vederla chiuderci dentro quella camera mi ha veramente spiazzato.
Perché non ci aveva voluto accanto se come aveva detto lei eravamo la sua seconda famiglia?
Perché non permetterci di aiutarla in quella situazione incresciosa quando avremmo benissimo potuto farlo se ce l'avesse lasciato fare?
Non aveva rinchiuso soltanto noi, ma anche l'unico che avrebbe potuto aiutarla, per quanto mi possa dare fastidio ammetterlo persino con me stesso perché Jace era veramente l'unico in grado di aiutarla.
Dovevo assolutamente farmi spiegare com'era andata, ma non prima di essermi calmato.
Quando sono arrivato e l'ho vista sdraiarsi di nuovo sulla sdraio ho pensato che si sentisse male, ma poi ho visto come ci ha guardati e ho capito che fosse sicurissima che le avremmo fatto una grande sfuriata.
E in realtà ero andato da lei proprio con quel proposito, ma quando l'avevo vista lì, coricata mi era sembrata così fragile e inerme in quel vestitino azzurro che avevo deciso che sarebbe stato meglio calmarmi un po'.
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//Tutti i miei problemi// Benjamin mascolo//❤
FanfictionTutti abbiamo storie nascoste nei meandri del nostro passato, storie,episodi che cerchiamo di dimenticare o quanto meno di non ricordare piú. Lei, Amy, é una ragazza decisa a vivere la sua vita, nonostante soltanto tre anni prima aveva vissuto un es...