Era passata una settimana dall'accaduto e io stavo lentamente tornando a vivere.
Non era successo più nulla di preoccupante, ma dentro di me la sensazione che sarebbe accaduto presto qualcosa, non se ne andava mai.
Mi rendevo continuamente conto che non potevo vivere nella paura perciò in quella settimana avevo fatto più cose possibili e mi ero persino divertita ad uscire con tutti loro.
Il pomeriggio dopo quel terribile accaduto, Ben mi aveva fatto una sorpresa.
Non sapevo bene cosa pensare quando mi aveva detto di indossare abiti non troppo leggeri, ma nemmeno troppi pensanti così avevo indossato uno dei miei maglioncini preferiti di colore azzurro, i mie jeans preferiti con le stelline intorno alle caviglie e le mie amate converse azzurre -non amando poco l'azzurro eh- e il mio amato giubbotto.
Una volta pronta mi ero presentata in cucina dove Ben mi stava aspettando con un sorriso in volto e un tazzina di caffè in una mano mentre se ne stava appoggiato tranquillamente al mobile.
Ero arrossita subito.
"Sei pronta?" Mi aveva chiesto senza smettere di sorridere.
"Si, andiamo?" Gli avevo chiesto impaziente di sapere dove mi avrebbe portata.
"Si, certo. Anche perché mi sembri impaziente" mi aveva detto leggendo probabilmente la mia espressione.
"Si, ma più che altro è curiosità." Non avevo potuto fare a meno di ribattere.
Mentre si volta per posare nel lavandino faccio di tutto per non guardargli il fondo schiena e prima restare imbambolata a guardarlo mi metto a guardare lo schermo nero del mio cellulare tanto per distrarmi.
Tanto ero stata concentrata nei miei pensieri non mi ero accorta che mi si era fermato accanto.
"Andiamo?" Mi aveva detto senza aggiungere altro.
Senza preavviso mi aveva preso per mano e dopo avermi guardata con la cosa dell'occhio per soppesare la mia reazione, aveva iniziato a camminare conducendomi verso la porta d'ingresso del suo appartamento.
Non avevo opposto resistenza perché fin da subito avevo amato la sua mano nella mia o per meglio dire la sensazione di benessere che avevo provato quando le nostre dita si erano incrociate le une nelle altre.
Dovevo ammettere che ero stata molto titubante a mettere piede fuori di casa dopo che aveva spalancato l'ingresso, ma rassicurata dalla sua sicurezza mi ero fatta coraggio visto che non avrei smesso di vivere per colpa sua e della paura che cercava di instaurare in me.
Con passo lento, sempre mano nella mano, avevamo preso la decisione non scritta di scendere lentamente le scale fino ad uscire fuori dove ci aspettavano Fede e Claire in macchina.
Ben aveva lasciato la mia mano per permettermi di salire in macchina per poi chiudere lo sportello, girare intorno all'auto e salire dall'altra parte.
"Ma voi sapete qualcosa?" Chiedo alla mia migliore amica e a Fede che aveva già messo in moto la macchina.
"Anche se fosse non possiamo dire nulla.." Mi aveva risposto Fede. Mentre Claire non aveva detto nulla, ma mi aveva sorriso calorosamente.
Non l'avevo mai vista così felice e mi fa davvero piacere per lei.
Dopodiché il viaggio era trascorso dapprima in silenzio poi Fede aveva iniziato a cantare sulle note di una delle canzoni di Ed Sheeran "Shape of you" e mentre lo ascoltavo, avevo iniziato a ripensare a quella parte della mia vita che non aveva avuto problemi o quando gli unici dolori erano le ginocchia sbucciate dopo la cadute.
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//Tutti i miei problemi// Benjamin mascolo//❤
أدب الهواةTutti abbiamo storie nascoste nei meandri del nostro passato, storie,episodi che cerchiamo di dimenticare o quanto meno di non ricordare piú. Lei, Amy, é una ragazza decisa a vivere la sua vita, nonostante soltanto tre anni prima aveva vissuto un es...