Capitolo VENTITRE❤

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Da quella scritta inquietante erano passate diverse settimane.

E anche se da allora non era successo più niente oltre alla sensazione di essere spiata o seguita a volte, non ero del tutto tranquilla come cercavo di far credere agli altri.

Sapevo che lui non si sarebbe mai rassegnato e che non mi avrebbe lasciato in pace neanche se lo avessi fatto denunciare o arrestare milioni o addirittura miliardi di volte.

Non avevo mai capito cos'avessi fatto di così sbagliato da farlo diventare il mio stalker personale, da farlo attaccare così morbosamente a me da volermi avere a tutti i costi.

Nonostante tutto Manuel non era stato l'unico pensiero fisso che mi aveva portato a stare ore e ore chiuse in camera a fissare il soffitto bianco della mia camera a casa di Ben.

Ogni volta che avevo chiuso gli occhi senza volerlo erano apparsi l'angelo bianco e l'angelo nero, l'eroe e l'antagonista, la bontà e la cattiveria, il bene e il male.

E notte dopo notte popolavano ancora i miei sogni.

Certe volte quel combattimento a colpi di spade di fuoco bianco e di fuoco nero finivano a vantaggio di uno o dell'altro.

Altre volte ancora sembrava che il combattimento stesse per giungere al suo termine, ma poi continuava lasciandomi inebetita a guardare la scena in disparte.

Avrei voluto aiutare il mio angelo di cui ormai conoscevo il volto, ma mentre cercavo di fare qualcosa, di correre loro incontro per cercare di mettere fine al loro combattimento e così finire per separarli, delle mani forti mi bloccavano sul posto lasciandomi ferma e attonita a guardare qualcosa che non mi lasciavano fermare.

In un sogno il mio angelo era stato leggermente ferito ad una guancia, ma nonostante tutto aveva continuato ferendo a sua volta l'avversario.

Era inutile dire che avevo paura che il mio angelo morisse lasciandomi sola e affranta ai voleri di quel mostro.

Non avevo paura per me, avevo paura di non poter vedere mai più quegli occhi belli, quanto angelici che una volta sveglia mi rasserenavano un po'.

"Il pianeta terra chiama Amy, il pianeta terra chiama Amy" aveva cercato di riportarmi alla realtà Claire.

"Ehm...scusami... cosa mi stavi dicendo?" Le chiedo ritornando alla realtà. Mentre la guardo mi accorgo di essere pienamente in imbarazzo.

Aveva bisogno di me e io pensavo letteralmente ai fatti miei.

"I canguri vivono e saltano in Australia" mi dice lei ironica.

"I canguri vivono e saltano in Australia..." Ripeto molto lentamente cercando di capire il suo significato.

"Che cosa c'entra che i canguri vivono e saltano in Australia?!" Quasi urlo rialzando lo sguardo verso i suoi occhi.

"Nulla...volevo semplicemente capire se mi stavi davvero ascoltando questa volta" mi apriva lei tranquillamente come se io quasi non avessi dato di matto.

"Ah... ti ascolto... ti ascolto" le dico "e comunque ti ho chiesto scusa" aggiungo facendo un tenero broncio che la fa ridere.

"Lo so" Mi dice lei sorridendo.

"Mi puoi dire adesso che cosa stavi dicendo?" Le chiedo gentilmente ricambiando il sorriso.

"Okay... ti ho semplicemente detto che mi sono accorta di essermi innamorata" mi dice timidamente.

La guardo stranita per poi rendermi conto anche di chi si tratta.

"Eheh è ovviamente chi penso io..." Le rispondo mentre la guardo con uno sguardo come a dire 'te lo dicevo io che sarebbe successo'.

//Tutti i miei problemi// Benjamin mascolo//❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora