La parte di me che voleva rimanere in loro compagnia alla fine aveva prevalso sull'altra.
Non mi era dispiaciuto poi molto, ma ritrovarmi con quattro ragazzi attorno non era una cosa affatto semplice per me.
Non mi chiesero nulla di ciò che era accaduto con "lui".
Dopo che li avevo seguiti in soggiorno, mi avevano presentato gli altri due ragazzi.
Yuri e Federic, ma da tutti chiamato "Zambo".
All'inizio ci eravamo limitati tutti e tre ad osservarci, senza dire una parola.
Loro mi avevano già vista, mentre io era la prima volta che li vedevo dall'incidente.
Yuri era moro, la barba ben curata. Mentre Zambo era biondo e con gli occhi chiari.
Mi avevano chiesto come stessi e io avevo risposto loro che nonostante la stanchezza stavo bene.
Ma nessuno di loro sembrava convinto che fosse davvero la verità e non potevo di certo biasimarli.
Era solo che una parte di me, quella spaventata e inerme davanti agli eventi "catastrofici" della sua vita avrebbe voluto tornare a quando era arrivata a Milano piena di speranza e di una nuova voglia di vivere, mentre l'altra parte di me, quella forte e coraggiosa, era contenta nonostante tutto di essere riuscita a salvare quella bambina e di aver trovato, magari, dei nuovi amici.
Mentre ero immersa in quei miei pensieri, non mi ero accorta che stavano continuando a chiacchierare fra di loro, almeno fino a quando non mi era stata rivolta una domanda.
"Che cosa hai pensato quando hai visto la piccola Nicole in mezzo alla strada?" Mi chiese all'improvviso Zambo.
Mi accorsi che lo avevano fulminato tutti con lo sguardo, magari pensavano che non volevo parlare di questo, ma non era questo l'argomento che cercavo con tutte le mie forze di evitare.
"In realtà non ho pensato a nulla. Prima che succedesse tutto ero appena uscita dal negozietto di musica dovevo avevo appena finito di suonare il piano. Era molto che non lo suonavo più. Dopo aver scambiato due chiacchiere con il proprietario ho deciso che sarebbe stato meglio tornare a casa così sono uscita, ma non mi ricordavo più la strada per tornare. Dopo aver visto il supermercato mi è tornato tutto in mente e stavo per attraversare la strada per andare proprio lì, decisa a comprare qualcosa per pranzo. Ma all'improvviso ho notato Nicole e la macchina, non ho pensato a nulla. Solo che non potevo permettere che qualcuno di così innocente come una bambina morisse su quell'asfalto. Non lo avrei sopportato. Lasciando cadere tutto ciò che avevo tra le mani, mi sono precipitata su di lei afferrandola poco prima che la macchina per poco non ci ha prese in pieno. Quel cafone non si è nemmeno fermato." Raccontai loro.
"Hai avuto un grande coraggio" commentò Yuri.
"Non pensavo di esserne capace, in realtà. Ma quando ti trovi in quelle occasioni scoprì un po' più di te stessa" affermai convinta.
Quell'episodio mi sarebbe rimasto impresso per sempre.
"Quindi suoni il piano?" Mi chiese Ben cambiando totalmente discorso.
"Lo suonavo, tanto tempo fa." Cercai di sorridere, ma neanche quello era stato veramente un gran bel periodo per me.
Avevo vissuto anche momenti belli, ma mi erano rimaste meno dentro rispetto a quelli brutti.
"Perché non lo suoni più?" Mi chiese Ciuffo Biondo.
"Ho preso lezioni da bambina, poi ho smesso. Amo il suono del pianoforte, ma quello non è stato un gran bel periodo della mia vita." Risposi senza rendermene conto.
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//Tutti i miei problemi// Benjamin mascolo//❤
FanfictionTutti abbiamo storie nascoste nei meandri del nostro passato, storie,episodi che cerchiamo di dimenticare o quanto meno di non ricordare piú. Lei, Amy, é una ragazza decisa a vivere la sua vita, nonostante soltanto tre anni prima aveva vissuto un es...