Sono ormai diverse ore che me ne sto qui in silenzio a guardarlo dormire.
Fede e Claire hanno provato a convincermi ad andare a casa spiegandomi che era troppo pericoloso per me restare lì in ospedale con Manuel ancora nei paraggi, ma non ne avevo voluto sapere.
Sebbene odiassi con tutta me stessa gli ospedali non lo avrei lasciato solo in balia di quel mostro, non l'avrei lasciato solo perché lo amavo e perché aveva rischiato la sua vita per salvare la mia.
Sono una persona orribile.
Ed è così che mi sento ancora di più quando torno a guardarlo dormire.
Quando l'ho conosciuto per la prima volta, quando per la prima mi sono ritrovata a guardare nei suoi occhi, la mia testa ed il mio cuore avevano capito molto prima di me che avrei avuto alte possibilità di finire per innamorarmi di lui com'era successo.
Non lo avevo capito da molto, da appena il giorno prima.
Mi ero svegliata con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto dopo aver sognato il mio angelo, dopo aver desiderato di averlo accanto a me e di non lasciarlo andare.
Avevo finalmente capito dopo la confusione che era cresciuta in me in tutte quelle settimane che mi ero perdutamente, irrimediabilmente innamorata di lui senza via d'uscita.
Avrei dovuto essere stata meno egoista, senza lasciarmi cullare dalla sua calma e dalla serenità che mi aveva sempre trasmesso e seguire il mio istinto e andarmene via prima che qualcosa del genere fosse accaduta.
Era stato un miracolo che la pallottola che lo aveva colpito non gli aveva causato danni interni.
Questa volta, certo.
Ma se ci fosse stata una prossima volta?
Se si fosse fatto male di nuovo lui o qualcun altro di loro?
Non avrei potuto sopportarlo.
Mentre ero lì che continuavo a guardarlo dormire, a tenergli stretta la mano destra tra le mie, calde lacrime iniziarono a bagnarmi il viso.
Non riuscivo a vederlo così inerme, non riuscivo a stare senza il suo sguardo su di me, senza vederlo sorridere, senza sentire la sua risata, la sua voce. Senza che me ne accorgessi, Claire e Fede erano comparsi accanto a me.
E io non avevo nemmeno sentito la porta aprirsi, né tantomeno richiudersi alle loro spalle.
"Vieni Amy, ti accompagno a casa. Hai bisogno di riposare e mangiare qualcosa." mi dice gentilmente Fede mentre sento le mani di Claire posarsi sulle mie spalle.
"No" dico semplicemente mentre continuo a guardare il volto immobile del ragazzo che amo.
"Amy..ne hai bisogno. So che è difficile, ma.." inizia Claire, ma io mi giro di scatto verso di lei interrompendola.
"Difficile? Difficile? Avere difficoltà a passare un esame è difficile. Trovare i biglietti dei tuoi cantanti preferiti quando sono quasi tutti esauriti è difficile. Questo invece" dico mentre mi rigiro e stringo di nuovo la sua mano tra le mie "questo è intollerabile soprattutto se sai che quel letto d'ospedale era destinato a te e non a lui." concludo in un sussurro appena udibile mentre sento di nuovo le lacrime farmi compagnia.
Per un attimo non sento nulla, poi due mani forti mi sollevano e senza neanche rendermene conto mi ritrovo a piangere e a singhiozzare tra le braccia di Fede.
"Non è giusto. Lui non se lo meritava. Sono un pericolo per voi." continuo a dire tra un singhiozzo e l'altro.
"Shh..andrà tutto bene. Non sei pericolosa. I medici hanno detto che si riprenderà presto" cerca di consolarmi Fede.
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//Tutti i miei problemi// Benjamin mascolo//❤
FanfictionTutti abbiamo storie nascoste nei meandri del nostro passato, storie,episodi che cerchiamo di dimenticare o quanto meno di non ricordare piú. Lei, Amy, é una ragazza decisa a vivere la sua vita, nonostante soltanto tre anni prima aveva vissuto un es...