Delaney's pov
Chiudo gli occhi per un attimo, ricacciando indietro le lacrime.
Ho davvero avuto le palle di dare un countdown a Soraya? Le ho davvero detto ciò che mi tengo dentro da fin troppo tempo? Si, ci sono riuscita, e stento a crederci.E ora lei mi sta guardando con quel suo modo strano di osservare le cose e le persone.
Il suo sguardo sembra sempre indifferente o interessato a qualcosa che non sei mai tu. Ma ho imparato a farci l'abitudine.
Soraya sembra sempre guardare con attenzione il contorno delle cose o delle persone, alla continua ricerca di qualcosa che meriti la sua attenzione. Adesso invece ha spostato il suo sguardo dritto al centro della mia figura.
Ora posso dire di avere la sua completa attenzione su di me. O almeno così sembra, non avrei mai capito qualcosa su Soraya. Nessuno è mai riuscito a capirla fino in fondo."Due mesi?" Chiede riassumendo la sua sicurezza.
Soraya è così, quando ti sembra che stia per cadere, in realtà è più stabile di prima. Ti fa credere sempre il contrario di quello che pensa. È così contorta, non so davvero cosa ci trovi mio fratello in una come lei. Che cosa mai gli possa piacere di quella ragazza mancata."Due mesi per vuotare il sacco, sempre se non vuoi che lo faccia io" dico provando ad assumere la sua stessa sicurezza. A me non viene così naturale.
"Fidati, non vorrai vedere tuo fratello cadere a pezzi davanti ai tuoi occhi"
"Lo so, è per questo che ti sto dando del tempo, perchè sia tu a vederlo così. È il minimo che tu possa fare, dopo quello che è successo"
So di averla incastrata. Anche se da fuori si ostina a voler essere tutta d'un pezzo e indistruttibile, sa essere più sensibile e dolce di Winnie the Pooh. Sempre se Winnie the Pooh è un orsacchiotto violento e amante delle giacche di pelle nere borchiate.
"Bene, se è questo che vuoi, lo farò. Gli dirò la verità" si alza anche lei in piedi come me e mi porge la mano, come per stringere un accordo.
"È bello fare affari con te Soraya" Ho sempre sognato di dire quella frase, e adoro vederla storcere il naso per il fastidio.
"Non posso dire lo stesso Lana"
Mi trattengo dall'urlarle un insulto contro, un po' perchè ci sono più di venti persone al di là della porta e un po' perchè non voglio darle la soddisfazione di vedermi arrabbiata.
"Quanto sei carina Lana quando sei infastidita" Giusto per spingermi fino all'orlo della mia pazienza, Soraya mi stringe una guancia tra due dita, facendo una voce scema "Non ti da più fastidio essere chiamata così? Lana?"
"No, affatto"
"Eppure la tua faccia sembra volermi prendere a sberle con migliaia di insulti in almeno dieci lingue diverse"
"Avrei voluto ricoprirti di insulti anche senza che tu aprissi bocca ,Sory"
"Attenta, rischi di diventare come me con tutte queste battute sarcastiche" Ridacchia "Beh, allora, posso chiamarti Lana, giusto?"
'Conta fino a 10 Delaney, non cedere alle sue provocazioni' Mi ripeto mentalmente. 'Non devi darle questa soddisfazione'
"Darmi quale soddisfazione?" Soraya mi sorride beffarda.
Sgrano gli occhi.
"Ah, mio piccolo gomitolo di Lana" ridacchia tra sè e sè, nonostante la sua fosse la peggior battuta che avessi mai sentito "Hai sempre avuto la brutta abitudine di pensare ad alta voce"
"Devo andare a scuola" afferro il mio giaccone, decisa a non avere più niente a che fare con quella ragazza insopportabile.
La odio con tutta me stessa, l'avrei evitata come la peste d'ora in poi.
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Strangers or not?
Science FictionStoria d'amore/Fantascienza Completata il 02/03/18 Ace Master. Un nome che tappezza ogni angolo e muro della città sotto ad una foto segnaletica. Ace, crede di essere l'asso, il mastro dei criminali di tutti gli Stati Uniti, il supremo tra i catti...