Soraya's pov
Il puntino rosso sull'orologio di Luke si ferma e lampeggia. Credo stia cercando di dirmi che siamo arrivati a destinazione.
Atterro sul tetto di una palazzina poco lontana dal campo da golf. Controllo ancora una volta che la mia pistola sia carica e tolgo alcuni coltelli dalla mia cintura per sostituirli con altri ricambi. Non so quante guardie ci saranno nel quartier generale di Kalvin, meglio essere preparati.
"Forza Soraya ce la puoi fare" Prendo un bel respiro "Stone ti ha preparato a questo per tutta la vita" E non voglio certo deluderlo.
In men che non si dica trovo l'edificio abbandonato di cui parlava Luke.
È isolato e in mezzo ad un parco. Penso che dovesse essere il continuo del campo da golf a giudicare dai lavori in corso, adesso fermi, qua e la sui prati.Osservo da lontano l'intero perimetro dell'edificio. Ci sono due entrate, entrambe sorvegliate solamente da un paio di guardie di Kalvin. Era davvero così sicuro che non potessimo rintracciarlo? Ha lasciato quattro misere guardie qui fuori?
Mi avvicino il più possibile stando bassa e passando da un albero all'altro.
Quando sono a poco più di venti metri dai due uomini-addobbati di tutto punto con le loro pistole puntate sulla radura e I caschi neri integrali a coprire loro I visi- miro attentamente. Devo essere precisa e veloce se non voglio essere beccata.Il primo cade a terra dopo uno sparo al braccio scoperto e il suo compagno lo segue a ruota non avendo avuto il tempo di reagire. L'avevo detto: precisa e veloce.
Potrei fare ancora più veloce usando il mio potere. Distruggerei questo posto a suon di fulmini ma c'è Delaney all'interno e ho una mia politica sull'uccidere le persone :Non uccidere nessuno a meno che non sia strettamente necessario.
Percorro correndo I venti metri che mi separano dall'entrata dell'edificio, scavalco I corpi privi di conoscenza dei due uomini ed entro cauta.
All'interno l'edificio sembra un labirinto fatto di corridoi mal illuminati. Alcune luci bianche si accendono e si spengono ad intermittenza creando un effetto a dir poco spettrale.Sembra non ci sia anima viva qui dentro. Per adesso.
Ma un suono improvviso per poco non mi fa sparare a caso sulla parete.
Mi guardo intorno con la pistola alta ma il rumore non arriva da nessuno dei corridoi.Quel rumore proviene dal mio polso. Dall'orologio di Luke.
Lo schermo del piccolo aggeggio è diventato tutto verde e non vuole saperne di smettere di fare casino. Devo spegnerlo prima che qualcuno mi senta.
"Oh andiamo!" Mormoro a denti stretti colpendolo come facevo quando non andava la televisione della Signora Burch.
Ma quando lo colpisco sullo schermo, più o meno delicata, non solo smette di suonare. Le facce di Luke, Grace, Tobias e gli altri ragazzi chiusi nello S.H.I.E.L.D mi appaiono davanti.
"Oh bontà divina Luke! Non credo sia il momento adatto per una telefonata"
"Abbiamo trovato qualcosa di interessante sul conto del Major Sigma" Dice bevendo un sorso di caffè a lato della sua postazione.
Mentre parla vedo un'ombra spuntare alla fine del corridoio dove sto camminando.
"Volevo-"
"Sta zitto un attimo" Sussurro coprendo il mini schermo con una mano come per coprirgli la bocca.
Non ci sono rientranze o porte vicine perciò non posso nascondermi a chiunque mi stia venendo incontro.
Infatti il terzo uomo che incontro smette di parlare alla ricetrasmittente e mi indica, nonostante sia da solo. "Intrusa!"
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Strangers or not?
Science FictionStoria d'amore/Fantascienza Completata il 02/03/18 Ace Master. Un nome che tappezza ogni angolo e muro della città sotto ad una foto segnaletica. Ace, crede di essere l'asso, il mastro dei criminali di tutti gli Stati Uniti, il supremo tra i catti...