16- In prigione...di nuovo

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Steven's pov

"Tocca a te fare la spesa questa settimana Stev" Liam fa il suo ingresso nella mia stanza durante il mio 'riposino pomeridiano'. Chiamarlo 'collasso sul letto per ore come un vecchio rimbambito per svegliarmi ancora più rincoglionito e stanco di prima' è troppo lungo secondo me.

"Ricevuto" mormoro aprendo un occhio. Sono solo le tre del pomeriggio, ciò significa che sono riuscito a dormire solo per venti minuti scarsi.

Tutta colpa di Soraya. Se non fosse stato per lei, la tormentatrice dei miei sogni ,sarei riuscito a dormire qualche ora in più la notte.
E invece penso, penso al perchè dei miei sogni, al suo comportamento strano, al fatto che sappia il mio vero nome e alla sua perenne aria misteriosa. Sembra sempre sapere tutto di tutti e la cosa è parecchio estenuante.

Delaney dice che il cuore delle persone è nel posto o nella persona a cui pensi prima di addormentarti. Ma come è possibile che il mio cuore fosse da Soraya? So a mala pena il suo nome e dov'è la sua casa, nient'altro.

Forse è giunto il momento di conoscerla meglio..

"Senti Stev, togliti quell'espressione da coniglio in calore dalla faccia, dovresti davvero trovarti un lavoro" Liam mi squadra da capo a piedi mentre mi alzo a mezzo busto sul materasso nuovo di zecca.

Lavoro? Per poco non gli rido in faccia. Sono un ladro, a cosa mi serve avere un lavoro?

"E dove sono finiti Dynamite Blaze e Ace Master?"

"Li abbiamo lasciati a New York" risponde secco "Io sono stufo di fare furti insignificanti, di essere preso per il culo o di finire in prigione..ancora"

"Ma, non possiamo mollare così da un giorno all'altro" mi alzo completamente dal letto e rimango in boxer davanti al mio coinquilino. Ormai penso ci abbia fatto l'abitudine al mio abbigliamento casalingo.

"Si che possiamo"

"Ma io-"

"No Steven. Apri bene le orecchie perchè non lo ripeterò un altra volta: Niente più furti stupidi. Dovresti cercarti un lavoro anche tu" sbraita arrabbiato.

Giusto mezz'ora dopo siamo davanti ad una banca, e non certo per pagare le bollette. L'ho convinto a fare un ultima rapina.
Questa volta nulla di stupido e insignificante, e per di più avremmo avuto un bel po' di denaro extra questo mese.

"Non abbiamo mai fatto niente di così serio" mormora Liam nascosto dietro un edificio dall'altra parte della strada.

"C'è sempre una prima volta, no?" Dico mettendo la maschera nera sugli occhi. Liam fa lo stesso.

"A New York il massimo per cui eravamo ricercati era per un furto in un negozio di giocatolli elettronici Stev!"

"Non è vero, quanto sei drammatico!" Sbuffo dando un occhiata alla banca davanti a noi.
È un edificio imponente pieno di telecamere e di guardie ovunque.
Ma noi abbiamo qualcosa che loro non hanno: dei superpoteri.

"Allora ti spiego il piano, tu fai saltare in aria una parete laterale, da dove poi entreremo. Dopodiché basteranno un paio di pistole per convincere le commesse a darci il denaro e le guardie non si avvicineranno nemmeno se le teniamo sotto tiro"

"Facile e veloce" Liam fa scrocchiare le ossa del collo e saltella sul posto un paio di volte per scaricare la tensione.

"Devo urlare 'Questa è una rapina' quando entro?"

"Non provarci nemmeno Liam, sembrerà stupido"

"Tu sembri stupido"

"Ma cosa sei? Un bambino con problemi di vendetta?"

Strangers or not?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora