Epilogo

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Due anni dopo

Steven's pov

Mi avvolgo un asciugamano nero alla vita dopo aver chiuso l'acqua della doccia.
Vi chiederete perchè un asciugamano nero? Perchè il mio caro, diabolico angelo ha cercato di trovare ogni scusa possibile per declinare la proposta di convivere insieme a me nella casa ristrutturata dei suoi genitori.

Come ogni volta in cui le ho fatto una proposta di questo genere, lei mi ha detto che non voleva lasciare soli I ragazzi. Ma io mi sono assolutamente rifiutato di vivere tutti insieme in orfanotrofio. Come potrei avere una normale vita di coppia dentro quella sottospecie di manicomio?

Alla fine ho accontentato ogni sua stupida richiesta.

Mi ha chiesto le pareti della camera da letto tinte di nero e io le ho colorate.
Mi ha chiesto pentole, posate e piatti neri e io ho girato come un pazzo per trovarli.
Ha detto persino che se non aveva la carta igienica nera non sarebbe voluta nemmeno entrare in casa. Fatto sta che sono riuscito a trovare anche quella.

Praticamente siamo arrivati ad avere ogni mobile e accessorio nero.

Ero sicuro che dopo che l'avevo assecondata mi avrebbe finalmente detto di sì, invece...
Una volta che le ho mostrato la casa arredata secondo ogni sua assurda richiesta sperando di desistermi, mi aveva detto che tutto quel nero le ricordava la famiglia Addams. Si era persino messa a dire che mancava un maggiordomo come Lurch e poi eravamo a posto.

Alla fine però il vero problema era venuto fuori ed era sempre lo stesso. Non voleva che I ragazzi cresciuti con lei si sentissero abbandonati.

Perciò ne ho parlato con loro e insieme le avevamo organizzato una festa a sorpresa l'anno scorso. I più piccoli l'hanno quasi buttata fuori casa dicendole che doveva vivere la sua vita, e poi loro non abitavano certo dall'altra parte del mondo!
È stata in quell'occasione che le ho chiesto di sposarmi -per la dodicesima volta a dire la verità da quando abbiamo diciotto anni- e con mia sorpresa aveva accettato.

Lascio cadere l'asciugamano nero a terra per potermi mettere un paio di boxer -rigorosamente neri su richiesta di Soraya- e I pantaloni della tuta.

Esco dal bagno pulito e profumato. Quasi pronto per il grande giorno.

Soraya sta ancora dormendo sdraiata su un fianco sulla mia parte di letto.

Vado da lei per svegliarla. Di solito non è la sposa ad alzarsi presto per rendere perfetto ogni dettaglio?

Ma cosa dico! Lei è già perfetta così com'è. Potrebbe venire a sposarmi in pigiama e sarebbe comunque la più bella di tutte.

Salgo sul letto fino ad arrivarle vicino.

"Angioletto" La richiamo accarezzandole una guancia "Dovresti svegliarti"

"Solo se mi hai portato la colazione" Mormora contro il cuscino.

"Ehm, speravo potessimo mangiare in cucina, con le nostre stoviglie nere" Le faccio notare.

Lei si lamenta e storce il viso "Ma che ore sono?" Chiede girandosi senza aprire gli occhi.

"Le otto" E ci sposiamo prima di pranzo. Scommetto che tutte le ragazze invitate sono già truccate e pettinate da sta mattina mentre la sposa, che tanto per la cronaca è la persona al centro dell'attenzione di tutti, stava dormendo beata e ora si lamenta perché l'ho svegliata.

"Avanti angioletto, non vuoi passare un po' di tempo col tuo quasi-marito prima del sì?" Cerco di convincerla.

"E cosa ti fa pensare che ti dirò di sì?" Ghigna con un luccichio negli occhi. Mi stuzzica come sempre.

Strangers or not?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora