Aidon's povSuono al campanello dell'orfanotrofio, sperando vivamente che non sia Keyla ad aprirmi.
Non vorrei nemmeno Soraya a dirla tutta.
L'ultima volta che mi ha aperto lei la porta, quando sono venuto a prendere I miei figli, mi ha lanciato una decina di frecciatina nel giro di due minuti.
Mi ricordo ancora alcune delle sue parole.Come possono due persone amarsi tanto da voler passare la vita insieme e da promettersi amore eterno e poi odiarsi fino a volere la morte dell'altro e a non rivolgersi nemmeno più la parola? L'amore non è un sentimento che sfuma così velocemente. Quindi o tu sei ancora innamorato di mia sorella o non vi siete mai amati per davvero.
Io amo ancora Keyla. Ma ho il dubbio, quasi una certezza, che lei non ricambi più.
Le uniche cose che ci legano sono Kim, Jago e I nostri avvocati per il divorzio."Ciao Aidon" per fortuna è la Signora Burch ad aprire la porta.
Un calore familiare mi avvolge quando entro nell'edificio."Salve Signora Burch" non mi tolgo nemmeno il giubbotto tanto devo solo prendere I bambini, le loro borse e tornare a casa mia.
"Chiamo Kim e Jago" dice l'anziana sorridendo furba.
Quella donna è inquietante, mi ricorda tanto Soraya certe volte.E quando pensi al Diavolo...spuntano le corna. Ecco la testa di Soraya che fa capolino in salotto.
"Ma ciao cognatino"
No, ma perchè mi ha sentito entrare?!
"Ciao Sory" sospiro "Quante volte dovrò ripeterti che non sono più tuo cognato?"
"Avete già firmato tutte le scartoffie per il divorzio?"
"No" quanto è ficcanaso. Non la sopporto.
"Allora posso chiamarti cognatino quanto voglio" sorride beffarda.
Per fortuna I miei figli interrompono quella specie di conversazione. E insieme a loro...c'è una terza testa rossa, Keyla.
"Papà!" Jago e Kimberly mi corrono incontro e io mi abbasso e allargo le braccia pronto all'impatto.
"Ciao riccioli rossi" scompiglio I capelli di Jago. Ma non oso farlo con Kim, è una cosa che le da tremendamente fastidio...proprio come a sua madre.
A proposito della mamma dei miei figli, sta scendendo le scale leggermente affaticata a causa di un pesante zaino."Oh, ehm. La prendo io questa" le vado incontro consapevole dello sguardo furbo di Soraya su di me.
Sono pur sempre un gentiluomo bene educato.
"Ce la faccio da sola" risponde lei lanciandomi uno sguardo di fuoco.
"Okay, calmati. Volevo solo dare una mano" alzo le mani in alto in segno di resa.
Oggi Keyla sembra un leone pronto ad attaccare, non mi stupirei affatto se mi ringhiasse contro."Ah, ah. Risposta sbagliata cognatino. Mai dire 'calmati' ad una donna" dice Soraya godendosi il teatrino dal divano "Soprattutto se la donna in questione è la tua quasi ex-moglie" aggiunge sottovoce.
Ma io la sento comunque, per mia sfortuna ho un udito molto affine e sviluppato, e lei lo sa bene."Non ti impicciare sorellina" abbaia Keyla scendendo l'ultimo gradino.
"Io stavo solo cercando di guardare la tv" si difende l'altra.
"Potresti anche darmi una mano, non credi?"
Io glielo appena offerta una mano, e lei per poco non la divorava dalla rabbia.
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Strangers or not?
Science FictionStoria d'amore/Fantascienza Completata il 02/03/18 Ace Master. Un nome che tappezza ogni angolo e muro della città sotto ad una foto segnaletica. Ace, crede di essere l'asso, il mastro dei criminali di tutti gli Stati Uniti, il supremo tra i catti...