31- Sorelle

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Soraya's pov

Giro le chiavi nella serratura ed entro in casa riempiendo l'entrata di tanti piccoli fiocchi di neve che in poco tempo diventano acqua. Ormai l'inverno sta finendo e la neve si sta sciogliendo lentamente.

A volte sento come se potessi sciogliermi anche io come lei a contatto a troppo calore.

Non mi preoccupo di non fare rumore per non disturbare le decine di adolescenti addormentati qua e la nel mio salotto.

Sono solo le otto del mattino e ho già riportato uno Steven addormentato a casa, solo grazie alla telecinesi. Altrimenti non avrei saputo come prendere in braccio un armadio più pesante e più robusto di me fino in centro città.

Afferro la trombetta da stadio che ho lasciato sulla mensola dell'entrata e al suo posto poso le chiavi di casa. Mi assicuro che la porta del dormitorio sia aperta e poi premo forte il dito sul pulsante.

Il suono della trombetta si espande in tutta la casa facendo volare via qualche piccione dalle finestre e spaventando il vicino preso a lavare la sua staccionata. Lavare una staccionata a fine inverno, che cosa stupida!

"Soraya!" Urla qualcuno dai dormitori. Credo proprio sia Delaney.

Alcuni membri della truppa si trascinano in corridoio e quelli collassati in salotto si lamentano tappandosi le orecchie.

Intanto Delaney si sta avvicinando a me arrabbiata più che mai "Smettila di schiacciare quel coso!"

Oops, credo di aver lasciato il mio dito attaccato alla trombetta.

Delaney me la toglie dalle mani e la butta giù da una finestra dopo averla spalancata.

"Wow, una strega si è impossessata di te sta mattina?" Rido.

"Se io sono una strega non voglio nemmeno immaginare cosa sei tu" risponde linciandomi con uno sguardo di fuoco.

"Ma io non ti stavo paragonando ad una strega per il tuo simpatico e docile caratterino, lo facevo alludendo ai tuoi capelli da pazza" indico la sua testa. Sembra che due dita le siano rimaste attaccate alla presa della corrente elettrica.

Automaticamente Delaney si porta le mani sui capelli tutti annodati e mi guarda preoccupata. Quando sentiamo la voce assonnata di Talen in corridoio la vedo correre in un nano secondo per catapultarsi in bagno, rubando il posto di Tobias che si lascia sfuggire una lamentela.

La folla intorno a me aumenta man mano che anche i più piccoli si svegliano stropicciandosi gli occhi.

"Sory, sono le otto del mattino"

"Ma che succede?"

Afferro il megafono appoggiato sulle scale "Ascoltatemi bene gente!" Urlo provocando altre lamentele "Voglio un riassetto completo della casa prima delle nove!"

Un coro di lamentele di alza, così schiaccio il pulsante di allarme sul megafono che fa tappare le orecchie a tutti i presenti.

"Non mi interessa come, ma voglio che la casa torni a brillare!" Dico ancora col volume al massimo.

Apro il ripostiglio e comincio a tirare fuori scope, stracci e prodotti per pulire.
I bambini sono i primi a venire da me svogliati.

"Voi aspettatemi in sala da pranzo soldatini"

"Grazie Sory" rispondono le gemelle felici correndo nella stanza accanto. Gli altri le seguono con un sorriso compiaciuto in faccia rivolto a chi deve pulire.

"Cosa?! Ma perchè loro possono andarsene?" Sbraita Tally indicando i ragazzini più piccoli visibilmente scocciata.

"Loro non hanno partecipato alla festa ieri sera, perchè dovrebbero aiutarvi a pulire?" Domando e senza aspettare una risposta vado dai bambini in salotto per fare colazione.
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