Capitolo 30

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Capitolo trenta.
Selena's Point Of View.
''Selenur!'' urlò Demi una volta che entrai in macchina, risi.
''Ride e non si lamenta'' amo quel ragazzo strillò Ashely.
''Dai'' risi anch'io.
''Ed io non esisto invece, grazie eh'' fece l'offeso Jake, lo abbracciai forte.
''Andiamo a casa'' strillai io contenta, Demi mise in moto e dopo poco eravamo a casa, con l'aiuto di Jake, Ashley e Demi riuscì ad entrare in casa ed in seguito nella mia stanza, mi cambiai velocemente indossando una tuta ed un paio di adidas come ero solita fare, scesi velocemente.
''Selena.. Come stai?'' subito mi chiese David appena mi vide.
''Uhm.. S-sto meglio..'' forzai un sorriso.
''Bene, io non me la bevo, dove diamine sei stata in questi giorni?'' il sangue mi si congelò nelle vene.
''Ah David guarda questa cosa qui'' a salvarmi da quella conversazione fu Jake che mi fece l'occhiolino mentre David lo raggiunse, mimai un 'grazie' con le labbra, poi andai un cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
''Selena'' sentì pronunciare il mio nome, mi voltai per poi vedere Joe davanti a me, mi si formò un groppo in gola, ingoiai velocemente ''come stai?'' mi chiese gentilmente.
''Io.. Sto meglio, grazie'' risposi cordialmente.
''Beh so che Demi ed Ashley ti hanno detto di Mike, mi dispiace averlo fatto-'' non lo feci finire.
''No Joe è tutto okay, hai fatto bene, io non credo di essere nelle condizioni per il momento'' finsi ovviamente, ero davvero in ottima forma ed avrei potuto far fuori qualcuno con un solo colpo, ma questo mi avrebbe impedito di vedere Justin perciò l'idea di qualcuno che mi sostituisse ogni tanto mi andava più che bene ''grazie per quello che fai per me'' sorrisi dolcemente.
''Tutto bene, sai che prima di tutto viene la vostra saluta'' mi sorrise dandomi conforto, ricambiai e poi tornai di sopra ma mi scontrai con qualcosa o meglio qualcuno, il mio sguardo finì su di lui, i suoi capelli erano rossi e corti, gli occhi scuri, non molto alto ed abbastanza snello, probabilmente era Mike.
''Scusami'' dissi indifferente.
''Attenta bambolina'' mi sorrise maliziosamente, ma lo ignorai visibilmente continuado a camminare per la mia stanza ''non si gioca con me bambolina, non mentire, le bugie costano caro'' rimasi ferma qualche secondo per poi voltarmi verso di lui.
''Chiudi la tua cazzo di bocca coglione'' sibilai visibilmente infastidita dalle sue fottutissime parole, non lo conoscevo da nemmeno due minuti ed avrei preferito ficcargli una pallattola nella fronte.
''Divertiti con il tuo fidanzatino, mentre io mi faccio il culo per te'' disse mentre un ghigno fastidioso si fece spazio sul suo viso.
''Fatti i cazzi tuoi o giuro che la prossima volta ti troverai davanti la mia pistola'' sentì il sangue ribollirmi nelle vene, capì che il colorito dei miei occhi fosse cambiato, io lo sapevo, succedeva sempre quando perdevo la pazienza ed a quanto pare questo Mike era bravo.
''Mike lasciala stare e tieni per te le cose che non ti riguardano'' lo ammonì Jake venendo da me.
''Stavo solo dicendo ciò che penso'' ammise il rosso.
''Tieni per te quello che cazzo pensi'' risposi minacciosa, lui alzò le mani in segno di resa e poco dopo sparì.
''Su lascialo perdere è un coglione, sta sul cazzo a tutti qui dentro'' non aveva molta 'vita' qui se continuava con questo suo cazzutissimo comportamente, conoscevo i ragazzi e presto si sarebbero stancati di lui, anche Joe.
''Coglione'' sibiliai infastidita mentre raggiungevo la porta della mia stanza, presi il telefono dalla tasca dei miei pantaloni e mandai un messaggio a Justin per avvisarlo di essere arrivata a casa.
From: Me.
To: Drew .
'Sono a casa '
Digitai velocemente per poi inviargli il messaggio, la sua risposta non tardò ad arrivare perchè dopo circa due o tre minuti il mio cellulare vibrò, lo presi nuovamente e sbloccai lo schermo, per poi aprire il messaggio che ero sicura fosse di Justin.
From: Drew .
To: Me.
'Bene bimba, ti chiamo dopo, sto parlando con i ragazzi di Jason, loro ti salutano '
Sorrisi e digitai velocemente una risposta.
From: Me.
To: Drew .
'Okay, salutameli xx'
Riposi il telefono al suo posto e velocemente andai di sotto era già l'una ed io avevo fame, scesi le scale velocemente e trovai Demi ed Ashley indaffarate in cucina, Jake, Joe e David erano sul divano, e quell'essere egocentrico era seduto su una sedia e scriveva qualcosa sul suo telefono, indifferente mi avvicinai alle ragazze che mi sorrisero calorosamente.
''Dovrai darci i dettagli Selenur'' sussurrò Ashley per non farsi sentire dagli altri.
''Si certo dopo'' sorrisi.
Erano le due e mezza ed io ero nella mia stanza sul mio letto, avevo appena finito di riposare tutto ciò che mi ero portata per il viaggio, poco dopo entrarono Ashley e Demi in camera mia come due forze della natura, senza rendersi conto che stavano strillando cose senza un significato.
''Perchè cavolo state urlando?'' chiesi io un pò sconvolta a causa del loro comportamento.
''Vogliamo i dettagli'' strillarono saltando.
''Si-'' non finì di parlare che il mio telefono iniziò a squillare lo presi velocemente e risposi alla chiamata senza pensare chi fosse perchè lo sapevo già ''Pronto'' risposi e le ragazze smisero di urlare e si avvicinarono al telefono per ascoltare la chiamata.
''Ehi bimba, come va?'' mi chiese lui con la sua perfetta voce.
''Tutto bene, tu?'' chiesi dolcemente mentre vidi Ashley che saltellava probabilmente per il 'bimba' di Justin.
''Che stavi facendo?'' mi chiese lui.
''Nulla ero nella mia stanza, con Ash e Demi'' sorrisi e loro risero.
''Salutamele'' non potei dirlo che loro strillarono.
''Ciao Justin'' le fulminai con lo sguardo, non dovevano farsi sentire ma subito dopo ritornai tranquilla quando sentì la risata di Justin, l'amavo letteralmente.
''Bieber hai chiamato i tuoi genitori?'' chiesi tornando seria.
''No, credo che li chiamerò appena avrò finito di parlare con te'' sorrisi, era davvero carino.
''Fai una cosa chiamali adesso o si preoccuperanno'' risposi io appoggiando la mia schiena contro la testiera del letto.
''Va bene, ma dopo io e te usciamo intesi bimba?'' mi chiese dolcemente.
''Uhm.. Okay'' sorrisi.
''Bene allora alle quattro davanti il bar della scuola, a dopo piccola'' disse lui dolcemente.
''Va bene, a dopo Justin'' sorrisi per poi chiudere la chiamata.
''Posso urlare?'' chiese Ashley ridendo.
''No'' l'ammonì sorridedole.
''Su racconta''
Mi ritrovai a parlare con loro come se fossi una quindicenne che raccontava della sua prima cotta alle sue migliori amiche, che parlava di quelle sensazioni strane che avvolgevano tutti i momenti che si passavano con quello che doveva essere l'amore di quel periodo, stavo tornando e loro, le mie due migliori amiche avevano sempre avuto ragione, forse l'amore avrebbe riportato fuori la vecchia me. Ma ero davvero sicura di volerlo?
Justin's Point Of View.
Una volta chiusa la chiamata con Selena, presi il cellulare con il numero che avevo dato a mio padre, digitai velocemente il suo numero e dopo poco di due squilli rispose.
''Papà'' esultai.
''Justin, siete arrivati?'' chiese lui preoccupato.
''Si tranquillo, noi siamo a casa, papà per Miami non ho ancora chiamato perciò te lo dirò io okay?'' chiesi io tranquillamente.
''Justin ho pensato a questa storia da quando sei andato via e credo che sia meglio rimanere qui, non credo che tua madre penserà davvero che sia per lavoro, poi momentaneamente nessuno sa di noi e stiamo usando altri telefoni perciò forse è meglio che noi stiamo qui a Stratford, anche perchè troppo movimento potrebbe destare sospetti'' disse mio padre, ci pensai qualche minuto, lui aveva ragione, ci pensai su, ma cosa sapeva lui di tutto questo?
''Okay papà.. Ma come sai tutte queste cose?'' chiesi sospettoso.
''Vedi Justin, quando mi hai raccontato di quello che facevi ero preoccupato ma allo stesso tempo sapevo che sei un ragazzo forte e che puoi farcela, io ero come te qualche anno fa..'' ammise lui, rimasi sconvolto, non me lo aspettavo.. Non lo avrei mai pensato.
''Cosa?'' chiesi incredulo.
''Si Justin, tua madre mi ha salvato da questo, lei si innamorò di me ed io di lei, inizialmente accettò tutto quello che facevo, poi lei rimase incinta di te e mi disse che non voleva rimanere sempre con l'ansia che io non sarei tornato a casa e che nostro figlio crescesse senza un padre così dopo un pò tornai a vivere una vita 'normale' per lei e per te'' buttò fuori tutto d'un fiato, ero ancora più sconvolto ''lei aveva potere su di me, lei era influente'' continuò ''spero succeda anche a te'' disse.
''Non credo che qualcuno mi salverà dal mio destino papà'' risposi io.

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