Capitolo trentotto.
Justin's Point Of View.
Ero nella mia stanza disteso sul letto, ero molto stanco ed a quanto pare avevo faticato un pò perchè la parte dove mi avevano sparato mi faceva male ed il medico mi aveva detto che quando facevo qualche sforzo probabilmente avrei avuto dolori, non mi preoccupai più di tanto però sapevo che sarebbero passati e non mi importava nient' altro.
Sentì qualcuno bussare alla mia porta, mi alzai lentamente e mi diressi verso quest'ultima aprì la porta e vidi Chaz con un volto piuttosto preoccupato e pallido, lo guardai confuso che cosa gli stava succedendo? Perchè era così preoccupato?
''Chaz ti senti bene?'' chiesi io mentre lo guardavo ancora confuso.
''H-hanno ch-chiamato'' balbettò nervosamente.
''Chi ha chiamato?'' chiesi preoccupato.
''L-a gang di S-sel-en-na'' balbettò ancora più sonoramente, lo guardai ancora più preoccupato.
''Che cosa è successo? Sta bene?'' chiesi subito preoccupato aspettando che rispondesse.
''Adesso si'' disse calmandosi e cercando di non balbettare ''qualche ora fa erano entrati nella sua stanza e l'hanno trovato sul letto piena di sangue e priva di sensi, era svenuta, lei si era tagliata'' continuò, sgranai gli occhi, non poteva essere vero ''il suo capo, Joe ha chiamato ha detto che vuole incontrarci al capannone, non sembrava avesse buone intenzioni'' disse lui.
''Probabilmente vuole farcela pagare'' dissi io ancora incredulo a causa di quello che mi aveva raccontato Chaz ''quando dobbiamo andarci?'' chiesi io.
''Tra un'ora'' disse lui, io annuì e lo vidi mentre se ne andava, chiusi la porta alle mie spalle, non era possibile che lei si tagliasse.
Mi andai a fare una doccia, ne avevo seriamente bisogno, mi infilai sotto il getto d'acqua mi lavai velocemente, una volta uscito mi vestì in fretta, dovevo vederla, quello era il mio unico pensiero, misi un paio di jeans scuri, una maglia nera e la mia giacca del medesimo colore, presi un paio di Supra a caso dalla mia scarpiera e le indossai, andai verso il comodino e presi anche la pistola accompagnata dal mio cellulare, li sistemai e poi iniziai a scendere le scale, c'erano tutti tranne Cole.
''Dov'è Cole?'' chiesi io guardandoli.
''Stava finendo di prepararsi'' mi rispose Dylan, i loro visi erano tutti preoccupati.
''Non sparate se non ve lo dico io, non sparate a lei!'' loro annuirono guardandomi.
''Eccomi'' sentimmo Cole parlare dalle scale.
''Perfetto andiamo'' dissi io, tutti annuirono ed andammo verso le macchine, entrai dal lato passeggero non avevo voglia di guidare, Ryan si mise a guidare, per quasi tutta la durata della strada ci fu silenzio.
''Ryan!'' richiamai la sua attenzione.
''Uhm?'' mi chiese con lo sguardo fisso sulla strada.
''Voglio che al mio segnale tu le porti via'' dissi semplicemente, lui mi rivolse uno sguardo confuso per pochi secondi per poi riportarlo sulla strada ''quando te lo dico io devi portare via Selena, Ashley e l'altra ragazza chiaro?'' lo guardai aspettando una sua risposta.
''S-si'' balbettò, non avrei mai permesso che qualcuno della mia gang uccidesse una ragazza, soprattutto loro.
Poco dopo arrivammo, vidi immediatamente le loro macchine, loro erano già lì, Ryan parcheggiò e tutti insieme entrammo nel capannone, loro erano immobili che aspettavano noi, il mio sguardo vagò molte volte in cerca di lei ma non c'era.
''Non c'è'' rispose il ragazzo che l'altra volta voleva spararmi, sembrava quasi leggermi nella mente ''non ti basta averla uccisa dentro?'' disse lui visibilemente infastidito.
''Non ho fatto niente'' ribattei io.
''So qual'era il tuo piano Bieber'' disse con una punta di veleno nella sua voce ''volevi farle perdere la testa per te, volevi farla innamorare e poi ucciderci tutti perchè sapevi che saresti diventato il suo punto debole'' continuò mentre io lo ascoltai ''l'hai uccisa, è morta dentro Bieber'' sputò urlando ''ed è tutta colpa tua, sarai contento di saperlo'' urlò lui.
''Io non volevo questo'' ribattei ancora una volta sperando che mi avrebbe creduto.
''Ah no? Non direi! Lei ti ha salvato la vita, tutti noi qui l'abbiamo vista mentre si distruggeva, ci abbiamo messo anni per farla smettere di sentirsi colpevole per i suoi genitori, anni per farla smettere che la morte sarebbe stata la giusta situazione e poi sei arrivato tu ed hai rovinato tutto'' urlò lui furioso mentre tutti gli altri rimanevano in silenzio con gli occhi rivolti verso il basso, nessuno osava proferire parola ''ma ti ucciderò io, una volta morto forse la sua anima ritroverà la pace interiore'' continuò lui ''dopo la guerra che le hai messo dentro'' sputò ''io glielo avevo detto, non doveva innamorarsi, lei non doveva soffrire, lo sapevo'' disse lui disperatamente.
Lui ci teneva a Selena, ogni componente di quella gang le voleva bene ed averla vista in quelle condizioni li aveva fatti soffrire, era per questo che volevano incontrarci, loro mi volevano morto, volevano farmi soffrire quanto stava soffrendo Selena in quel momento, volevano farmi provare quello che provava lei, loro volevano torturarmi.
''J-joe'' balbettò Ashley con le lacrime agli occhi, tutti gli sguardi che fino a pochi secondi fa erano su di me si posarono su di lei.
''Che c'è?'' le urlò contro, vidi Ryan diventare rosso di rabbia, probabilmente aveva odiato il tono che aveva usato Joe con Ashley, lo guardai per farlo calmare e lui comprese il mio sguardo.
''Lui.. Non voleva ferirla'' aggiunse Ashley in mia difesa, la ringraziai con lo sguardo e lei forzò un piccolo sorriso.
''Come fai a saperlo?'' chiese serrando la mascella.
''Perchè..'' non la feci finire.
''Lei sta soltanto cercando di difendermi'' m'intromisi, non avrei mai permesso che lei le dicesse di Ryan, non volevo che anche loro finissero come me e Selena.
''Sta zitto tu!'' sputò Joe visibilmente infastidito della mia intromissione.
''Smettila! Cazzo finiscila, non l'ho uccisa, non volevo farle del male! Io non avrei mai potuto farle una cosa del genere, non era nelle mie intenzioni'' urlai in preda alla frustrazione.
''Ma lo hai fatto'' ribattè lui.
''No!'' urlai in risposta.
''Si cazzo si, l'hai fatto'' urlò, in quel momento capì che forse morire era la scelta migliore, forse lei sarebbe stata meglio senza di me.
''Allora uccidimi'' sputai mentre vidi gli occhi di tutti su di me.
''J-justin st-ai scherzando?'' chiese Ryan avvicinandosi.
''No, ha ragione merito di morire per quello che le ho fatto'' dissi io abbassando la testa.
''Non sei stato tu! Non è colpa tua'' si intromise la ragazza bionda che l'altra volta Selena aveva nominato poco prima di dire di amarmi, mi pare si chiamasse Demi.
''Demi!'' cercò di zittirla Joe.
''No! Tu stai accusando lui per dei tuoi errori, lo sappiamo entrambi'' gli disse lei guardandolo.
''Stai zitta'' l'ammonì Joe.
''No, tu incolpi lui per quello che in realtà stai facendo tu, io lo so, tu hai paura che la storia si ripeta, ma non sarà così, loro non si vedranno più, lei non vivrà con lui, la loro storia è diversa dalla nostra'' urlò lei mentre le lacrime continuavano a scorrere sulle sue guance, Ashley le si avvicinò ma la ragazza si scostò ed andò verso Joe ''per favore non fargli del male, lei non ti perdonerà mai e neanche io'' rispose prendendo il suo braccio.
''Lasciami!'' le disse lui, lei scosse la testa e tornò al suo posto, il telefono di Ashley iniziò a squillare lei lo prese velocemente e rispose.
''Pronto'' disse con tono allarmato.
''Chi sei?'' chiese mentre tutti la guardammo.
''J-Joe vogliono parlare con te'' tremò mentre gli passava il telefono.
''Ti sembra il momento?'' disse lui visibilmente infastidito.
''E' importante!'' gli lanciò uno sguardo sincero e lui afferrò il telefono portandolo all'orecchio.
''Pronto'' rispose seccato.
''Chi cazzo sei?'' chiese mentre contraeva i muscoli delle braccia, mi guardai in cerca di spiegazioni e lo sguardo di Ashley mi fece capire che qualcosa non stava andando bene.
''Dov'è lei?'' chiese subito Joe urlando ''dimmelo cazzo dimmelo!'' continuò mentre iniziava a cambiare la sua espressione da arrabbiata a preoccupata ''andrà tutto bene, ti troverò stai tranquilla'' disse mentre il suo tono diventava un pò più dolce ''cazzo no, no, no'' disse allontanando il telefono dall'orecchio ''dov'è? Dove l'hai portata?'' si avvicinò a me.
''Di che cazzo parli?'' chiesi confuso.
''Dove l'hai portata Selena? So che sei stato tu, dimmi dov'è'' urlò.
''Non so di cosa tu stia parlando'' dissi semplicemente mentre la confusione nella mia testa urlava.
''Lo so che sei stato tu a rapirla, ne sono sicuro, dove l'hai portata, cazzo dimmelo'' urlò.
''Ora Ryan'' lui mi capì subito e corse verso Ashley e Demi portandole via da lì, tutti lo guardarono confusi, lasciai che il sonnifero iniziasse a spargersi nell'aria e volecemente uscì con i ragazzi dal capannone, dentro rimasero solo Joe ed altri due ragazzi.
''Cos'hai fatto Justin?'' chiese Ashley avvicinandosi a me spaventata.
''E' sonnifero, dovrebbero svegliarsi tra qualche ora, non preoccupatevi, io devo salvare Selena, ho bisogno del tuo cellulare, per favore'' dissi quasi pregandola, lei me lo porse ''Cole rintraccia la chiamata'' dissi porgendogli il cellulare di Ashley ''ascoltatemi, non dovete entrare o il sonnifero avrà effetto anche su di voi okay?'' chiesi mentre loro annuirono ''la troverò'' le rassicurai ''volete che qualcuno stia qui?'' loro scossero la testa ''bene, non entrate e se si svegliano prima del previsto inventate qualcosa sono stato chiaro?'' chiesi nuovamente.
''Si'' dissero in coro.
''Justin'' mi richiamò Ashley ed io la fissai ''trovala e riportala a casa, per favore'' disse con le lacrime agli occhi, io annuì mentre entravo in macchina ''chiamami appena l'hai trovata, cioè trova un modo per chiamarmi'' probabilmente disse così perchè io avevo il suo telefono adesso.
''Lo farò'' fu l'ultima cosa che le dissi per darle sicurezza.
''Trovata!'' urlò Cole ''non è molto distante da qui'' continuò ancora una volta ''parti'' urlò a Ryan che mise in moto.
L'avrei trovata e salvata a qualunque costo, avrei ucciso chiunque, non dovevano farle del male.
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Nothing is easy, you can risk your life every moment.
FanfictionMi chiamo Justin Drew Bieber, ho diciotto anni e vivo a Los Angeles, sono un ragazzo diverso rispetto agli altri. Faccio parte di una gang molto famosa. Noi siamo i ''The tigers''. Mi chiamo Selena Marie Gomez, ho diciotto anni e vivo a Los Angeles...