Capitolo 34

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Capitolo trentaquattro.
Nobody's Point Of View.
Il corpo al suolo davanti agli occhi di tutti, la confusione, lo stupore, le lacrime, nulla di tutto ciò era stato previsto.
Selena's Point Of View.
Il mio urlo continuava a fare eco. Sgranai gli occhi alla vista del corpo di Justin che si schiantava contro il pavimento, riuscì a svincolarmi da Jake e David che erano rimasti immobili, mi voltai pù volte per vedere da dove provenisse il proiettile, notai una chioma rossa fuggire, serrai la mascella e strinsi la mano in un pugno.
''Prendetelo, vivo e portatemelo qui!'' urlai, avevo raggiunto il corpo di Justin, respirava a fatica, notai la chiazza di sangue che si stava ingrandendo con il passare dei secondi, fu facile individuare dove lui fosse stato colpito, proprio sul petto, vicino al cuore, stava perdendo molto sangue, stava morendo ''dobbiamo portarlo in ospedale o morirà'' urlai mentre le lacrime continuavano a rigare il mio viso.
''Non possiamo!'' sussurrò Chaz ''Justin non vuole ci ha semp-'' non lo feci finire.
''Prendetelo, so qual'è la sua paura e non succederà ve lo prometto'' dissi piangendo mentre stringevo il corpo di Justin al mio, non lo avrei lasciato morire.
''Noi veniamo con te'' urlò Ryan mentre con l'aiuto di Dylan e Chaz presero il corpo di Justin, Cole corse verso la macchina, si mise nel lato del guidatore, Ryan dal lato del passeggero mentre io mi diressi nei sedili posteriore, la testa di Justin era sulle mie gambe, presi il cellulare velocemente e digitai un numero mentre le mani ancora mi tremavano, ero preoccupata per Justin, dopo due squilli sentì quella voce.
''Ehi'' sentì dire.
''Mitch ho bisogno di un favore'' dissi agitata.
''S-si?'' chiese preoccupato.
''Hanno sparato ad un mio amico, il proiettile è sul petto, qualche centimetro sopra il cuore, sta perdendo molto sangue e devo portarlo da te, non possono fare domande, perciò sai che fare'' dissi il tutto molto velocemente ma ero consapevole che lui avesse compreso tutto.
''Si, sbrigati, farò il possibile'' disse lui.
''A dopo Mitch'' dissi io chiudendo la chiamata ''vai più veloce Ryan per favore'' dissi quasi supplicandolo.
''Siamo già al limite consentito, non posso attirare l'attenzione'' mi rispose e capì la sua risposta.
Dopo quasi cinque minuti eravamo all'entrata dell'ospedale, vidi Mitch lì ad aspettarci con una barella, i ragazzi presero una barella e posizionarono Justin lì sopra, velocemente alcuni medici portarono Justin all'interno della sala operatoria, ci dissero che l'unica cosa che potevamo fare era attendere, e pregare per la sua vita.
Mi sedetti su una sedia della sala d'attesa, nel frattempo erano arrivati anche Dylan, Chaz e con mia sorpresa anche Ashley. Vidi la mia maglietta che era oramai sporca di sangue, aveva perso la sua lucentezza ed il suo candido bianco macchiandosi di rosso, di sangue, quel sange, il suo, le lacrime non smettevano di scorrere incessanti sulle mie guance, lasciai che la testa mi cadesse sulle mani, passai ripetutamente le mani tra i capelli in segno di disperazione.
''S-selena'' Ashley mi si avvicinò lentamente, inginocchiandosi davanti a me per arrivare alla mia altezza.
''A-ash-ley'' pronunciai tra un singhiozzo e l'altro.
''Ti prego non piangere tesoro, tutto andrà bene te lo prometto'' mi disse stringendomi a lei mentre i miei singhiozzi si facevano sempre più forti ed il mio respiro più pesante.
''Stava andando tutto bene cazzo, tutto bene, non chiedo molto solo un pò di tranquillità, non chiedo molto'' pronunciai piangendo, e questo era un evento unico, io non piangevo mai, non lo avevo più fatto dalla morte dei miei genitori, non avevo più versato una lacrima, non succedeva mai di ritrovarmi in queste condizioni, non ero io, stavo tornando a quegli anni precedenti, lì dove ero troppo debole, lì dove avevo perso la mia guerra, lì dove avevo perso tutto ciò che avevo perso, la storia si stava ripetendo, stavo perdendo tutto, stavo perdendo Justin.
''Selena..'' sentì pronunciare con un tono di dolcezza, alzai lo sguardo per scorgere Ryan mentre i suoi occhi erano lucidi ed aspettava una mia reazione.
''Ryan'' mi alzai sottraendomi dall'abbraccio di Ashley.
''Vieni qui'' disse mentre mi accoglieva tra le sue braccia, iniziai a singhiozzare ancora più forte, bagnai tutta la sua maglietta con le mie lacrime, lui continuava a passare una mano cautamente sulla schiena per trasmettermi sicurezza.
''Mi dispiace'' dissi tra le lacrima.
''Shh andrà tutto bene, tranquilla, lui è forte'' sussurrò Ryan, sorrisi perchè quello che aveva detto era vero, adoravo Ryan, lui sapeva trasmettere sicurezza e sarebbe potuto essere un grande amico, ma non poteva accadere.
''Sta squillando'' urlò Chaz indicandoci un telefono.
''Rispondi coglione'' gli disse Ryan infastidito.
''E' quello di Justin!'' esclamò Chaz porgendomi il telefono, guardai lo schermo, non avevo mai visto quel telefono, lessi 'Papà', capì che dovevo rispondere o avrei fatto preoccupare la sua famiglia, presi il cellulare e sciolsi l'abbraccio, mimando un semplice 'grazie' a Ryan che mi sorrise amichevolemente, mi allontanai e risposi.
''P-pronto'' balbettai.
''J.. Uhm Selena?'' chiese.
''Si'' risposi provando ad essere il più tranquilla possibile per non preoccuparli.
''Come stai cara?'' chiese dolcemente ed interessato a quanto pare.
''Sto b-bene'' balbettai mentre una lacrima rigò la mia guancia al pensiero di Justin e della probabile domanda di suo padre che mi chiedeva di passargli il figlio.
''Non si direbbe, hai l'influenza?'' chiese lui con fare preoccupato.
''S-si'' mentìì.
''Sei con Justin?'' chiese un singhiozzò scappò dalla mia bocca ''Selena.. Tu stai piangendo, che è successo?'' chiese preoccupato.
''N-nulla'' mentì ancora una volta.
''Lui si è fatto male vero?'' chiese con ansia nella sua voce.
''N-'' non mi fece finire.
''Per favore dimmi la verità, so quello che fa e sono consapevole che adesso lo sai anche tu, però ti prego dimmi come sta mio figlio, voglio sapere solo cosa è successo, non verrò, starò il più calmo possibile, ma dimmi come sta'' disse con preoccupazione nella sua voce, mentre i miei singhiozzi aumentavano.
''Lui è..'' non riuscì a finire la frase che scoppiai in un pianto disperato ''è.. In ospedale'' cercai di fargli forza ma fondamentalmente no ne avevo neanche io.
''C-cosa gli è succ-esso?'' balbettò un pò prima di formulare bene la frase.
''Gli hanno sparato'' piansi ancora più forte.
''C-capisco, scusami devo andare, chiamami se hai novita, ciao'' fu l'ultima cosa che disse, non mi diede il tempo di rispondere che chiuse la chiamata, potevo capirlo, era preoccupato e non poteva nemmeno vedere suo figlio, ero distrutta, si lo ero.
''Selena.. Tutto bene?'' chiese Ashley venendo verso di me.
''No'' piansi ancora mentre mi posizionavo tra le sue braccia, mi strinse a se mentre con una mano mi massaggiava i capelli.
Nobody's Point Of View.
La disperazione era parte di tutti in sala d'attesa, erano già le quattro di notte e Justin era dentro la sala operatoria da ore ormai, i medici continuavano ad entrare in sala senza dare spiegazioni a nessuno, Jeremy non aveva più chiamato, Jake e David non erano riusciti a prendere Mike, a quanto pare era un membro dei The Snake e voleva uccidere Justin e la sua gang da anni, avevano sfruttato la relazione tra Justin e Selena ma erano convinti che lei lo avrebbe ucciso senza avere pietà, invece con sorpresa lei aveva ammesso di amarlo e di non poter stare senza di lui, questo aveva portato Mike a sparare a Justin per eseguire gli ordini del capo, Justin doveva morire, questo gli aveva detto.
''Non ci posso credere, ancora nulla!'' disse Cole spazientito.
''Cole dai stai calmo, per favore'' rispose Dylan innervosendosi con l'amico.
''Si.. Scusa'' disse sedendosi su una sedia.
Selena era lì, seduta in silenzio aspettando che qualcuno uscisse da quella stanza per dirle che il ragazzo che amava era vivo e che si sarebbe ripreso al più presto, avrebbe fatto di tutto per lui anche dare la propria vita, voleva Mike e tutta la sua misera gang morti davanti ai suoi occhi, voleva vederli soffrire proprio come loro avevano fatto con lei, ma niente avrebbe eguagliato il suo dolore, nemmeno la loro morte, loro dovevano soffrire lentamente, era questo che lei si era ripromessa durante quelle ore di attesa, voleva vendetta e l'avrebbe ottenuta prima o poi a qualunque costo.
Selena's Point Of View.
''Selena'' la voce di Ryan eccheggiò nella sala e mi riportò alla realtà.
''Mmh'' mugugnai.
''Perchè non vai a riposare eh?'' chiese lui speranzoso.
''Non mi va'' risposi secca.
''Non puoi stare tutta la notte qui!''ribadì lui.
''Perchè?'' chiesi io non capendo.
''Perchè devi riposare, sei stanca'' il tono di Ryan che poco prima era duro ed autoritario si addolcì notevolmente al pronunciare quelle parole.
''Ma non voglio'' mi lamentai.
''Andiamo tesoro, guardami'' disse Ashley, il mio sguardo si posò su di lei ''hai avuto una giornata pesante, puoi andarti a riposare qualche oretta, ti cambi questi vestiti sporchi ed impregnati di sangue e poi torniamo, se ci sono novità Ryan ci chiama e noi torniamo va bene?'' Ashley parlava come se fossi una bambina, ma nonostante tutto mi convinse.
''Va bene.. Ma se Joe non vuole farci tornare?'' chiesi io preoccupata.
''Non hai mai fatto ciò che dice Joe e di sicuro non inizierai adesso'' rispose lei sorridendomi.
''Va bene.. Allora a dopo..'' dissi alzandomi dalla sedia mentre Ashley salutava ed entrambe lasciavamo l'edificio.
Sarei tornata, lo avrei rivisto almeno l'ultima volta.
Dopo circa quindici minuti eravamo finalmente a casa, entrammo senza fare troppo rumore, la casa era molto silenziosa, probabilmente stavano dormendo tutti, io ed Ashley salimmo le scale ed una volta entrate nella mia stanza lei se ne stava andando lasciandomi lì.
''Ash..'' sussurrai, lei si voltò a guardarmi preoccupata.
''Cosa succede tesoro?'' chiese dolcemente avvicinandosi a me.
''P-puoi dormire con me?'' balbettai un pò.
''Certo'' mi sorrise lei venendo verso di me ''prima però andiamo a lavarci, e poi andiamo a dormire'' mi sorrise ancora.
Mezz'ora dopo io ed Ashley eravamo nel mio letto pronte per dormire qualche ora.
Nobody's Point Of View.
Mentre le ragazze stavano provando a riposare e dimenticarsi di quella pessima giornata in ospedale ancora non accadeva nulla di nuovo.
Dopo due ore d'attesa da quando le ragazze se n'erano andate un dottore uscì dalla sala operatoria dirigendosi verso i ragazzi.
''Voi siete i parenti di Justin Drew Bieber?'' chiese l'uomo.
''Si'' disse velocemente Ryan.
''Abbiamo fatto il possibile'' continuò il medico.
Nel viso dei ragazzi un velo di tristezza, sicuramente lui non aveva lottato, aveva preferito morire perchè Justin era un guerriero, lui voleva morire ne erano certi.
''Abbiamo estratto il proiettile'' il medico sembrò sorridergli.

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