Capitolo ventisette.
Selena's Point Of View.
Ero intenta a parlare con Pattie di cucina, solitamente non cucinavo a casa ma mi piaceva e volevo diventare una brava cuoca in futuro, sentì una mano posarsi sulla mia spalla mi voltai sorridendo verso Justin che sembrava abbastanza nervoso, i suoi occhi che solitamente erano un misto tra oro e caramello erano diventati molto scuri, mi sembrò di vedere il fuoco ardere all'interno, sembrava un qualcosa di così familiare, qualcosa che accadeva a me.
''Tutto bene Justin?'' chiesi un pò insicura.
''Si tutto benissimo'' rispose ''ma purtroppo domani dobbiamo tornare a Los Angeles'' ammise lui, notai fastidio in queste sue ultime parole, non ebbi la forza di pensare se essere felice di tornare a casa, alla mia vera vita, o essere triste per lasciare la tranquillità che mi aveva accompagnata in quei pochi giorni dal nostro arrivo a Stratford.
''Uhm ok'' forzai un sorriso.
''Co-così presto?'' balbettò Pattie.
''Mamma stai tranquilla, tornerò.. Adesso dobbiamo tornare a scuola, abbiamo già perso alcuni giorni e molte lezioni, ma prometto che tornerò stai tranquilla'' cercò di rassicurarla ma notai ugualmente la tristezza che avvolse la casa abbastanza rapidamente, anche il viso di Jeremy si spense all'affermazione del figlio, notai delle occhiate da parte di entrambi ''su papà fammi vedere gli attrezzi di cui mi hai parlato poco prima'' continuò Justin, notai un tono un pò più autorevole, ma non mi soffermai molto su quest'ultimo e mi voltai riportando lo sguardo verso Pattie.
''Io.. Lo farò tornare te lo prometto'' la rassicurai mentre Justin e Jeremy andavano verso la porta del retro.
''Grazie'' mi sorrise debolmente.
''Lui tornerà e sono sicura che non gli si dovrà chiedere supplicandolo, vi ha persi ed ora vi ritrovato, vuole avere un buon rapporto con voi e soprattutto con i bambini, mi ha anche chiesto di aiutarlo, lui non sa come fare, sono sicura che quando saremo a Los Angeles vi penserà e vi chiamerà spesso, non preoccuparti, lo farò tornare anche per le vacanze di Natale se è il caso, manca solo poco più di un mese, forse vuole solo recuperare a scuola'' la rassicurai dolcemente, cercando di essere il più convincente possibile, sapevo che la scuola non era il pensiero di Justin, c'era qualcosa che non andava e mi sarei impegnata per scoprirlo.
''Grazie mille per il tuo aiuto tesoro'' mi sorrise Pattie alzandosi e venendomi ad abbracciare, odorava di vaniglia, proprio come la mia mamma, sorrisi al pensiero e trattenni le lacrime, ricambiai l'abbraccio era proprio confortante, era come riabbracciare mia madre, niente l'avrebbe mai sostituita ma quando stavo con la famiglia di Justin io mi sentivo a casa, stavo maledettamente bene ''puoi sempre venire qui da noi'' continuò sorridendomi.
Justin's Point Of View.
''Allora che succede?'' mi chiese mio padre un pò confuso ''andava tutto bene poco fa'' continuò, mentre apriva il piccolo garage del retro.
''Devo tornare a Los Angeles'' risposi infastidito, non volevo tornarci, stavo bene qui, questa era casa mia.
''Perchè?'' chiese mio padre capendo che le scuse che avevo usato poco prima sarebbero andate bene solo a mia madre.
''Ho dei problemi a casa.. Uno dei ragazzi con cui 'lavoro' ha deciso di parlare con una gang abbastanza potente e credo che lui svelerà loro i nostri piani, credo che potrebbe dirgli come arrivare alle nostre proprietà, credo che lui starà dalla loro parte e questo non dovrebbe mai accadere, l'ho sempre trattato col massimo del rispetto ed ora lui ci sta voltando le spalle, adesso lui si sta alleando con il nemico e questo non va per niente bene, deve capire che ciò non deve accadere, con le buone o con le cattive'' sputai furioso.
''Io- non so cosa tu voglia dire Justin, potresti spiegarmelo?'' era comprensibile che mio padre non capisse, lui non sapeva come funzionavano queste cose.
''Papà è semplice'' iniziai ''io ed altri ragazzi facciamo parte di una gang, abbiamo delle proprietà sparse per Los Angeles, ovviamente anche noi abbiamo dei 'nemici', anche loro sono delle gang e vogliono distruggerci, vogliono prendere tutto ciò che abbiamo, farci stare male, e non si fermeranno alle proprietà, se vedranno che siamo degli avversari abbastanza bravi, se gli daremo filo da torcere loro potrebbero iniziare a colpire in maniera più pesante, per distruggere le nostre anime, per farci fare anche un fottuto passo sbagliato e poi ucciderci'' continuai essedo abbastanza chiaro con lui, volevo che capisse il pericolo, volevo che stessero attenti, perchè sapevo dove stavo andando, sapevo cosa avrei dovuto fare.
''Justin cosa vuoi dire con distruggere le vostre anime? Cosa li porterebbe a questo?'' chiese ancora un pò confuso.
''E' semplice, loro colpiranno le persone a cui noi teniamo maggiormente, per questo devo andare via di qui'' ammisi io.
''Vuoi dire che adesso noi siamo in pericolo?'' chiese mentre sgranò gli occhi.
''No ne sono sicuro, non so se Jason sa di voi, comunque qualunque cosa accada vi proteggerò con la mia stessa vita'' replicai cercando di dargli sicurezza, quando però in realtà non ne avevo nemmeno io.
''Cosa devo fare?'' chiese lui rassegnandosi a quest'idea.
''Voglio che andiate via da qui per un pò di tempo, vi darò tutto il possibile, tutto ciò di cui avete bisogno ma dovete andare via per favore'' dissi io quasi supplicandolo.
''Dove?'' chiese lui insicuro.
''Ho degli amici a Miami, posso trovare una casa lì e voi potrete stare lì un pò di tempo, dì a mamma che hai vinto un concorso al lavoro e che dovrete stare lì per un pò, posso chiedere di trovarti un lavoro temporaneo lì, e mandarti dei soldi'' pensai abbastanza rapidamente.
''Io.. Va bene'' rispose lui ''ma stai attento!'' ripetè per la decima volta quella giornata.
''Bene, penserò a tutto io, tu non preoccuparti, ti farò avere i biglietti, gli indirizzi e tutto il resto, avrai bisogno di una nuova scheda telefonica, una dove avrai solo il mio numero, dovrai chiamarmi solo da lì, va bene?'' chiesi nuovamente conferma e lui annuì per risposta, sapevo che le cose si stavano facendo difficili. Dopo la tranquillità, c'era la tempesta e sapevo che quest'ultima stava arrivando.
''Come farai tu?'' chiese mio padre volendone sapere di più.
''Io.. Uhm escogiterò qualcosa con i ragazzi, credo che salterò alcuni giorni a scuola'' risposi abbastanza tranquillamente, come se mi interessasse qualcosa della scuola.
''E Selena?'' in quel momento ebbi la certezza che loro sarebbero arrivati a lei, ma non sapevo cosa dovevo fare, non potevo di certo farla trasferire a Miami senza nemmeno darle una motivazione, dovevo proteggerla, dovevo stare attento anche per lei, dovevo essere con lei ovunque andasse, non avrei permesso le facessero del male.
''Io starò attento'' risposi cercando di dare un taglio a quel discorso che mi sembrò essersi dilungato.
''Va bene Justin'' mi rassicurò mio padre.
''Vado a preparare la valigia'' dissi per poi uscire dal garage e rientrare in casa, vidi Selena e mia madre intente a parlare, non capì cosa avessero di tanto importante da dirsi, ma notai il sorriso di mia madre mentre parlava con Selena e ne fui immensamente grato, sapevo che sicuramente lei l'aveva tranquillizzata e le avesse detto che sarei tornato presto, ma effettivamente non sapevo nemmeno se sarei rimasto in vita ancora per molto, sapevo che ciò che mi aspettava era una sfida, forse la più dura della mia vita, sapevo che quella gang era una delle più forte, la speranza continuava a vivere in me, io dovevo farcela, per me, per i ragazzi, per i miei genitori, per i miei fratelli, per Selena, io ci sarei riuscito.
''Justin'' mi richiamò mia madre, mi voltai verso di lei sorridendole.
''Mamma, preaparo la valigia, torno subito'' sorrisi dolcemente.
''Va bene tesoro'' sorrise mia madre di rimando.
''Oh si, la preparo anche io'' Selena sorrise correndo verso di me ed abbracciandomi da dietro, amai quel suo gesto, ne ero proprio contento, fui felice quando mi sorrise dolcemente, lei riuscì in poco a mandarmi in uno stato di tranquillità, nessuno era mai riusciuto a calmarmi nello stesso modo in cui l'aveva fatto lei, ero sorpreso, andammo di sopra, la lasciai andare nella sua camera a preparare la sua valigia ed io mi soffermai sullo stipite della porta di Jazmyn e Jaxon guardandoli mentre giocavano con i loro giochi, mi sarebbe piaciuto vederli crescere, ma forse era giusto che io gli stessi lontano, non avrei mai permesso a qualcuno di toccarli, sarei morto per loro.
Andai a preparare la valigia nella mia camera, misi tutto ciò che avevo uscito nei giorni precedenti, mi soffermai a guardare per bene la mia stanza, mi sarebbe mancata, mi sarebbe mancata la mia famiglia, mi sarebbe mancata la mia città, pensai alla foto che aveva fatto poco prima Selena in Chiesa, scesi velocemente le scale ed andai da mia madre che mi guardò un pò confusa.
''Mamma, mi mandi le foto di oggi?'' chiesi dolcemente.
''Certo tesoro, fallo tu, io queste cose non so farle'' disse porgendomi l'oggetto che conteneva le foto, presi il tutto e mi mandai velocemente le foto, le amavo, erano davvero bellissime.
Selena's Point Of View.
Finì di preparare il mio borsone, decisi di chiamare Ashley, composi il numero e chiamai, rispose dopo pochi squilli.
''Gomez!'' urlò entusiasta.
''Ehi Benson, come va?'' chiesi dolcemente.
''E' dolce'' sussurrò ma riuscì a sentirla ''comunque qui va tutto bene, solo che io, Demi e Jake dobbiamo dirti una cosa importante, non sappiamo come la prenderai'' disse tutto d'un fiato, mi preoccupai immediatamente a quella frase.
''Che succede?'' divenni immediatamente seria.
''Beh abbiamo detto a Joe che tu stai male emotivamente, e che ti mancano i tuoi genitori, lui ha detto che è comprensibile ed ha fatto 'entrare' nella banda un ragazzo, Mike'' ammise tristemente.
''Che?'' quasi ulrai.
''Si, noi pensiamo sia una buona idea, così potrai passare anche molto più tempo con Justin'' sorrise.
''Quando?'' chiesi io infastidita.
''Joe ha detto che non è un problema se ogni tanto mancherai, l'unica cosa in cui richiede la tua presenza costantemente sono gli scontri e penso che questo tu possa accettarlo!'' disse lei dolcemente, ci ragionai un pò, loro non avevano tutti i torti, con quello nuovo, Mike, avrei avuto più tempo libero, più tempo da poter passare con Justin, e lo avrei potuto accompagnare in Canada di nuovo, sorrisi all'idea.
''Si, non è poi una brutta idea'' sorrisi dolcemente.
''Fantastico'' urlò.
''Grazie per avermi coperto ragazzi, domani credo di tornare a casa'' sorrisi.
''Davvero? Come mai?'' chiese.
''Non so, Justin ha detto qualcosa a riguardo perciò non saprei..'' risposi ripensando a quello che era successo poco prima.
''Quindi raccontaci di ieri sera!'' urlarono Ashley e Demi, fu in quel momento che capì che Demi aveva assistito a tutta la chiamata e che probabilmente continuavano ad esultare senza sosta.
''Beh siamo andati a cena e c'era una cameriera che ci provava con lui, ero così infastidita'' ricordai il tutto molto velocemente.
''Uh Gomez gelosa'' urlarono all'unisono per poi ridere e provocare la mia risata '' ride, porca troia, ride'' urlò Ashley, era vero, non accadeva spesso prima di.. Justin, sorrisi.
''Comunque tralasciando questo, abbiamo ordinato del cibo tipico di Stratford e Justin è andato a parlare con la cameriera ed io sono uscita per parlare con Jake, al mio ritorno stavano ridendo di gusto e giuro li avrei uccisi, ho mangiato molto infastidita dalla situazione e Justin lo aveva notato ma io ero abbastanza fredda nei suoi confronti, poi mi ha chiesto se volevo il dolce ho accettato ed era una torta al cioccolato a forma di cuore e c'era scritta la domanda, io con la glassa ho scritto 'si' ed eccoci qui'' sorrisi ripensando all'andamento della serata ''abbiamo fatto la foto e dopo siamo andati in discoteca'' sorrisi.
''Tu? In discoteca?'' chiesero stupite.
''Si, lì un ragazzo ci ha provato ma gli versato il mio drink e Justin mi ha difesa'' risi di cuore ripensando a tutto.
''Cavolo ci siamo persi tutto questo'' disse dispiaciuta Ashley.
''Già'' rispose Demi che acconsentì.
''Su ragazze'' risi ''vado adesso ci sentiamo dopo'' sorrisi ''vi voglio bene'' aggiunsi subito dopo provocando un loro 'aww'
''Ciao bella, ci sentiamo, we love you'' urlarono dolcemente, sentì bussare alla porta.
''Avanti'' dissi voltandomi per poi vedere la porta aprirsi, subito dopo sbucò il viso di Justin che sembrava essere molto tranquillo.
''Piccola, domani mattina dobbiamo partire, ho trovato due biglietti d'aereo'' sorrise.
''Potevi dirmelo così parlavo con quel mio amico'' aggiunsi io dolcemente.
''Tranquilla tutto ok, pronto tutto?'' mi chiese entrando e sedendosi sul letto.
''Si, tutto pronto'' sorrisi.
''Perfetto'' rispose lui sorridendomi dolcemente e sdraiandosi nel mio letto.
''Justin.. Come mai andiamo via?'' chiesi io, vidi il suo viso incupirsi, cosa c'era che non andava? Cosa stava accedendo che io non sapevo?
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Nothing is easy, you can risk your life every moment.
FanficMi chiamo Justin Drew Bieber, ho diciotto anni e vivo a Los Angeles, sono un ragazzo diverso rispetto agli altri. Faccio parte di una gang molto famosa. Noi siamo i ''The tigers''. Mi chiamo Selena Marie Gomez, ho diciotto anni e vivo a Los Angeles...