Capitolo 33

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Capitolo trentatre.
Qualche ora prima.
Justin's Point Of View.
Selena non mi aveva ancora richiamato dopo quella volta, ero davvero preoccupato per lei, ma quella sera non l'avrei potuta vedere, a quanto pare c'era un'altra gang che aveva problemi con i The Snake e volevano farli fuori, ma dovevamo pensarci noi, quelli erano i nostri nemici da sempre, Cole aveva organizzato una specie di 'incontro' che ovviamente sarebbe finito in una sparatoria.
Ci avevano dato notizie su questa gang a quanto pare si chiamavano The killer, ci avevano detto che solitamente erano in sei ma avevano fatto un nuovo aquisto, c'erano quattro ragazzi e tre ragazze, avevamo riso quando ci avevano detto che c'erano anche delle ragazze, eravamo sicuri non erano in grado nemmeno di saper utilizzare la pistola. Ragazze, pff a malapena sanno camminare su quei trampoli che portano ai piedi figuriamoci utilizzare una pistola, risi pensandoci di nuovo. Sentì qualcuno entrare nella mia stanza bruscamente mi voltai visibilmente infastidito e vidi Chaz con il fiatone.
''Jason ci vuole incontrare, adesso'' butto fuori tutto d'un fiato, annuì, presi immediatamente la pistola e tutti insieme lasciammo la casa.
Dopo un quarto d'ora eravamo nel luogo dove dovevamo incontrarci con Jason era seduto su una panchina, la sua pistola era abbastanza visibile, voleva per caso spaventarci? Beh non ci stava riuscendo.
''Jason'' sibilai.
''Bieber'' rise divertito e non capì il perchè.
''Come va con la tua ragazza? Te l'ha già data?'' pronunciò il tutto ridendo e questo mi infastidì maggiormente, ma rimasi a guardarlo nonostante tutto.
''Lasciala stare lei non c'entra niente con tutto questo e poi come fai tu a saperlo?'' chiesi interessato.
''Non sei l'unico ad avere le proprie fonti'' rise, rimasi a fissarlo, se avesse scoperto dei miei genitori e lo avesse detto ai The Snake loro li avrebbero colpiti, loro avrebbero provato ad indebolirmi uccidendo la mia famiglia, ma stavano sbagliando io li avrei protetti con la mia stessa vita.
''Che vuoi Jason?'' chiesi infastidito.
''Volevo solo avvisarvi di stare attenti alle persone che frequentate, non tutti sono quelli che vi fanno credere di essere, Bieber, Butler buona fortuna quando morirete davanti a loro perchè sarete troppo impegnati a credere a ciò che vi hanno detto durante il vostro tempo con loro'' disse per poi alzarsi ed iniziando a camminare lontanto da noi, ma che diavolo voleva dire con quella frase? ''buona fortuna per questa sera, state attenti ragazzi, i cattivi non siamo noi'' parlava di se ed i The Snake come se si conoscerro da sempre e lui facesse parte di quella gang dalla sua vita ''ma quelli che più vi volete tenere stretti. Attento alla tua ragazza Bieber'' rise e sparì.
''Ma che diamine ha questo ragazzo che non va?'' urlai infastidito.
''Lascialo perdere vuole solo metterci dubi per farci distruggere stasera, è la loro tattica, ma lo faremo fuori'' mi rassicurò Ryan.
Dopo mezz'ora eravamo a casa e ci stavamo preparando per la sera, dovevamo andare prima al capannone per preparare tutto, noi dettavamo le regole, feci una veloce doccia, una volta fuori asciugai i capelli e mi vestì velocemente, presi la pistola e scesi al piano inferiore, il momento si stava avvicinando e noi dovevamo essere pronti, presi la giacca nera di pelle e la indossai, andammo tutti in macchina, non distava molto il capannone da casa, quasi quindici minuti, infatti in non molto eravamo lì, Chaz si occupò dell'impianto per far accendere le luci a nostro piacimento, cercai i punti migliori dove poterci posizionare ed avere la meglio, studiammo il luogo, le possibili mosse, tutto era pronto.
Mancavano solo cinque minuti, feci spegnere le luci e restammo in silenzio nell'ombra, il rumore dei motori delle macchine che si spegnevano fece eco, il silenzio calò nel posto, riuscì a sentire il rumore dei tacchi sul pavimento non potei fare altro che sorridere, ne ero certo quelle tre ragazze in realtà servivano solo per una cosa, soddisfare i ragazzi, si loro erano sicuramente tre puttanelle fastidiose, pensai che una volta finito tutto questo avrei potuto prendere quelle tre ragazze e lasciarle a Cole, Chaz e Dylan a quanto pare Ryan ci provava spudoratamente con l'amica di Selena perciò non aveva bisogno di una puttanella con lui, si fermarono.
''Dove siete?'' tuonò una voce maschile, probabilmente il capo.
''Abbi pazienza amico'' disse Cole mentre rideva, sorrisi divertito da quella situazione.
''Uscite da questo cazzo di nascondiglio'' ed ecco una delle tre puttanelle, la voce era femminile e notai un tono infastidito, dedussi fosse la ragazza che si faceva chiamare lil g, mi avevano detto che era brava con la pistola e che non aveva pietà, ma non credevo molto a queste dicerie, preferivo vedere il tutto con i miei occhi.
''Sentila amico, questa sembra una ragazza'' disse Chaz ridendo, credo che questo la infastidì se era vero che era molto permalosa o almeno così mi dissero.
''Se non mi sbaglio c'è una ragazza fastidiosa che si fa chiamare lil g'' dissi io ridendo e causando la risata anche degli altri, feci segno a Chaz di accendere le luci, ed esattamente come avevamo programmato lentamente a fasce si accesero tutte, rivelando la gang davanti a noi, in primo piano una ragazza non troppo alta, i capelli scuri ed ondulati le ricadevano sulle spalle, gli occhi scuri, quegli occhi li avrei riconosciuti fra mille, quelli erano i suoi occhi, quella che prima avevo osato chiamare puttanella era la mia ragazza, la mia Selena. Le parole di Jason mi tornarono in mente, pensai l'avessero rapita.
''S-selena..'' sussurrai ma lei mi sentì ''dimmi che non ti hanno rapita, che non ti hanno fatto del male, ti prego dimmi che sei qui per caso'' ero letteralmente sconvolto e sgranai gli occhi, non potevo credere che lei era qui.
''No, questa è la mia gang'' disse sembrando quasi indifferente, ma sapevo che non lo era.
''Non può essere, tu non puoi essere come loro, non puoi essere come me'' mi avvicinai a lei ma la vidi indietreggiare mi fermai a causa della sua reazione.
''Chi è lui e come lo conosci?'' disse un ragazzo scuro che era poco più lontano da lei.
''Lui è..'' non la feci finire che mi intromisi.
''Sono il suo fottutissimo ragazzo'' sputai fuori infastidito.
''Il suo cosa?'' chiese lui spostando lo sguardo da me a Selena più volte ''quante volte te lo avrò detto? Noi non possiamo, noi non dobbiamo'' urlò ma non capì a cosa si riferisse, mi era molto confuso il concetto che lui voleva esprimere ''dovrai ucciderlo che ti piaccia o no'' urlò ancora una volta, il silenzio cadde nuovamente, tutte le pistole erano puntate, la mia contro Selena e viceversa i suoi occhi chiedevano pietà come se volessero tornare indietro.
''No-non posso'' pronunciai lasciando che la pistola cadesse ai miei piedi, io non potevo ucciderla, abbassai lo sguardo ''uccidimi, fallo'' continuai ''ma non sparerò contro di te, io non ti farò del male, preferisco morire, ho promesso di proteggerti e lo farò, non ti farò nulla e nemmeno loro lo faranno'' guardai i ragazzi lanciandogli uno sguardo d'intesa.
''Tu fallo!'' urlò nuovamente quel ragazzo.
Selena si avvicinò a me, prese le mie mani e mi spinse contro il pavimento, si mise su di me, sentì la sua pistola su di me, la mia faccia era letteralmente sul pavimento, non capivo nulla ma non mi sarei mosso, non avrei messo resistenza contro di lei, assolutamente, mi sarei fatto uccidere lentamente.
''Mi dispiace'' la sentì pronunciare, proprio davanti a me cadde una gocciolina d'acqua, una lacrima, stava piangendo, sgranai ancora di più gli occhi, lei non aveva mai pianto almeno non davanti a me e conoscendola avrebbe preferito morire rispetto a lasciare che le lacrime uscissero da quei suoi bellissimi occhi ''non posso'' continuò lasciando andare la sua pistola, la vidi cadere accanto al mio corpo ancora steso per terra, non poteva essere, lei aveva rinunciato a farmi fuori.
''Uccidilo, fallo'' urlò nuovamente quel ragazzo.
''Non posso'' urlò, mentre vidi che quelle goccioline d'acqua continuavano a bagnare il pavimento, probabilmente stava piangendo, mi sentì morire dentro, lei no poteva piangere anzi non doveva piangere.
''Se non lo farai tu lo farò io'' urlò quel ragazzo che poco prima le aveva ordinato di uccidermi, lo vidi avvicinare e sentì il corpo di Selena togliersi da sopra il mio, la vidi mentre venne tirata via da due ragazzi, entrambi erano dispiaciuti lo vidi dai loro occhi, nonostante tutto mi alzai rapidamente rimanendo immobile davanti alla figura di quel ragazzo che mi puntava la pistola, non mi sarei mosso, sapevo come funzionavano queste cose, o me o lei e preferivo morire, non avrei lasciato che qualuno le facesse del male, l'avrei protetta a costo della mia stessa vita, preferivo morire rispetto a vedere il suo corpo senza vita davanti a me.
''Non farlo, ti prego non farlo'' sentì dire a Selena mentre piagnucolava.
''Perchè non dovrei?'' chiese il ragazzo rivolgendo lo sguardo a Selena che era ancora tenuta da quei due ragazzi, era immobile non cercava di divincolarsi dalla presa ma probabilmente lei non voleva vedermi morire.
''Come ti sentiresti se uccidessero Demi davanti i tuoi occhi?'' vidi una ragazza dai capelli scuri, probabilmente il suo nome era Demi, Selena me ne aveva parlato, la vidi sgranare gli occhi rivolgendo uno sguardo a Selena.
''Non metterla in mezzo'' urlò furioso quel ragazzo, probabilmente questa ragazza era il suo punto debole, tutti ne avevamo uno.
''Moriresti perchè tu la ami'' lei era ancora tenuta da quei due ragazzi, il suo sguardo si posò dietro di me ed io lo seguì capì subito perchè i suoi occhi vennero avvolti da un velo di tristezza, Ryan teneva Ashley tra le sue braccia mentre lei piangeva sonoramente, i suoi singhiozzi facevano eco nell'ormai silenzioso capannone ''io lo amo, non puoi farlo, tu mi ucciderai, morirò con lui'' il mio sguardò si spostò da quella scena a Selena, sgranai gli occhi visibilemte, lei aveva appena ammesso di amarmi, lei stava andando contro tutti per me, lei mi amava, non sapevo se essere felice o triste a causa di questa sua affermazione, ero davvero contento perchè lei mi amava ma pensai che uno dei due sarebbe morto e non ci sarebbe stato un noi, non ci sarebbe stata speranza per un nostro futuro insieme, non ci sarebbe stata speranza che quel 'ti amo' lo dicesse a me, mentre eravamo soli, in un bel posto, non c'era speranza che io le rispondessi, non c'era speranza che io le dicessi di ricambiare.
Vidi i visi di tutti ancora sconvolti a causa dell'affermazione che Selena aveva fatto poco prima e non potevo assolutamente biasimarli nemmeno io me lo sarei mai aspettato da lei, non era quel tipo di ragazza, cioè non sembrava lei potesse amare qualcuno non dopo tutto quello che lei aveva realmente passato.
Improvvisamente ad interrompere tutto il rumore di uno sparo, colpito ed affondato, il corpo a terra, quasi senza vita, l'urlo straziato. Niente è semplice, tu puoi rischiare la tua vita in ogni momento.
 

Nothing is easy, you can risk your life every moment.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora