Capitolo trentasei.
Selena's Point Of View.
Ero appena scesa dalla macchina, velocemente aprì la porta di casa con Ashley che mi seguiva, per tutto il tragitto nessuna delle due aveva detto qualcosa, c'erano stati soltanto sguardi d'intesa.
''Finalmente'' la voce di Joe fece eco nella stanza una volta entrate in casa.
''Vado nella mia stanza'' fu l'unica cosa che dissi per poi iniziare a salire le scale in silenzio ed ignorando chiunque.
Nessuno disse niente, andai nella mia stanza e mi chiusi all'interno, avrei passato il resto della mia vita lì. Non volevo vedere nessuno, non volevo conoscere nessuno, non volevo amare nessun'altro all'infuori di Justin, ma era impossibile, dovevo accettare la realtà, io e Justin eravamo una storia chiusa e non avevamo un'altra possibilità.
Nobody's Point Of View.
Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, qualcosa ha rovinato il loro attimo di perfezione, i pensieri di Justin e Selena erano costantemente in quel luogo, dove scoprirono la verità, il dolore li stava uccidendo, loro erano abituati ad avere la presenza dell'altro ed ora erano costretti a doversi dimenticare a vicenda, essendo consapevoli di come sarebbe andata a finire. Nessuno sarebbe più entrato nelle loro vite per così tanto tempo, loro avevano deciso, nessun'altro li avrebbe fatti innamorare. Ma erano consapevoli che tutte quelle sensazioni da cui erano stati avvolti nei giorni precedenti non si sarebbero più presentate, la loro vita era ufficialmente finita. Loro erano ufficialmente morti dentro. Le loro anime avevano lasciato i loro corpi per ricongiungersi, ed avevano lasciato Justin e Selena lì soffrendo per l'impossibilità di stare insieme. Cercavano di far diventare il tempo passato insieme orribile per facilitare la decisione di non vedersi più, ma i loro bei momenti tornavano sempre e non potevano evitare di avere nostalgia. Anche se provavano ad odiare l'altro non ci riuscivano, loro sapevano che l'amore tornava in ogni istante e li stava mangiando vivi.
Justin's Point Of View.
Ero ancora lì in quel fottutissimo letto d'ospedale, le infermiere continuavano ad entrare per controllarmi ed io mi stavo infastidendo notevolmente, i ragazzi erano andati via circa quindici minuti prima ed io avevo già chiamato mio padre, non avevo niente da fare e questo mi stava facendo impazzire, i miei pensieri continuavano a tornare lì. L'amore è veleno. Un dolce veleno, ma che comunque uccide.
''Salve'' entrò un fermiera.
''Uhm'' fu l'unica cosa che dissi.
''Come stai?'' chiese lei iniziando a prendere un pò di confidenza.
''Sto bene'' risposi velocemente.
''Se continui così potrai uscire in cinque giorni'' mi sorrise.
''Bene'' dissi freddamente aspettando che se ne andasse.
''Justin..'' disse lei e mi girai a guardarla, era una bella ragazza e probabilmente aveva la mia stessa età, non molto alta, capelli biondo cenere, occhi azzurri e magra, era bella si, ma non era la mia Selena.
''Si?'' chiesi io guardandola.
''Io sono Madison'' mi sorrise porgendomi la mano.
''Ciao Madison'' dissi con nonchalance.
''Beh abbiamo visto che da quando sei qui molta gente viene a farti visita'' disse lei tranquillamente.
''Già'' risposi secco, ma che cosa voleva questa qui da me? Infermiera che vuole farsi i cazzi altrui!
''Sai Justin, io so chi sei'' un sorriso tutt'altro che innocente si fece spazio nel suo viso, corrucai la fronte non capendo cosa volesse farmi capire ''so quello che fai, so perchè sei qui'' rise di gusto.
''Cosa vuoi da me?'' chiesi andando dritto al punto.
''Devo finire il lavoro'' rise nuovamente posando la cartellina dove dovevano esserci i miei dati.
''Ma di che cazzo di lavoro parli?'' chiesi confuso.
''Devo ucciderti Justin, vedi in realtà doveva farlo la tua ragazza, ma forse priva di coraggio non ci è riuscita'' rise e sentì il sangue che scorreva più velocemente.
''Lasciala fuori da questa merda'' dissi serrando la mascella.
''Uh questo argomento fa male vero Justin?'' chiese ridendo.
''Smettila'' ripetei.
''Quindi dopo siamo dovuti intervenire e Mike ti ha sparato e saresti morto se non si fosse intromessa di nuovo questa ragazzina capricciosa che doveva salvarti la vita'' pronunciò l'ultima volta con un tono alquanto infastidito ''perciò adesso devo pensare io a te'' tornò a sorridere soddisfatta.
''Sei sicura di riuscirci?'' sorrisi spavaldo, non le avrei permesso di farmi fare del male, mi avevano salvato la vita, avevo un seconda opportunità ed io non le avrei permesso di prendersela.
''Si certo'' disse sicura di se ancora una volta, ma le avrei fatto cadere tutte le certezze.
''Tu non sai chi sono, non sai cosa posso fare'' risi io.
''So chi sei, uno stupido diciottenne che si crede potente'' disse semplicemente alzando le spalle.
''Tanto stupido da poterti far fuori no?'' chiesi ridendo mentre il suo viso iniziava a perere il suo colorito roseo e diventava sempre più pallido, la stavo spaventando, sorrisi soddisfatto ''credo che tu sia abbastanza intelligente da non uccidermi qui, in un grande ospedale come questo, dove tutti potranno vederti e la polizia ti cercherà anche in capo al mondo se oserai uccidermi, saranno contenti di essersi tolti un peso come me ma vorranno averti per vedere quale stupida diciottenne senza esperienza abbia ucciso me, il grande criminale, non è così che mi chiamano in televisione? Dovresti saperlo no?'' la paura si impossessò di lei e del suo corpo, era immobile davanti a me vidi le sue mani tremare.
''N-non sei questo granchè'' disse abbassando il tono di voce.
''Allora perchè tu e la tua gang avete tanta paura di me?'' chiesi ridendo.
''Noi non abbiamo paura di te!'' disse semplicemente.
''Allora perchè volete uccidermi? Se non sono una minaccia perchè mi volete morto?'' ed ecco che avevo appena affondato le sue argomentazioni plausibili, sapevo che ero un nemico per i The Snake e sapevo che ero pericoloso per loro.
''Tu-'' non finì la frase.
''Devi sparire da questa stanza'' la voce di Chaz eccheggiò nella stanza ed io sorrisi, aver perso tempo era servito a qualcosa, la ragazza si voltò spaventata e davanti a se trovò tutti i ragazzi che sicuramente se non fosse sparita l'avrebbero uccisa e la sua morte sarebbe stata lenta e dolorosa.
''Su vai via'' ripetè Cole.
''Non è finita qui Bieber'' disse infastidita per poi lasciare la stanza.
''Devi uscire da questo ospedale Justin, è fin troppo pericoloso per te stare qui'' disse Ryan con fare preoccupato ''So come farti uscire, torno subito'' disse per poi lasciare la stanza, lo guardai confuso, ma che diamine aveva in mente questa volta?
Selena's Point Of View.
Il mio cellulare iniziò a squillare ininterrottamente infastidita lo presi ed accettai la chiamata.
''Pronto'' ringhiai infastidita.
''Uhm Selena scusami se ti disturbo..'' riconobbi subito quella voce, Ryan.
''Ryan, no tutto okay, che succede? Justin sta male?'' chiesi immediatamente saltando fuori dal letto.
''Oh no, lui sta bene, è sveglio, parla è tutto okay con lui, ma dobbiamo portarlo via dall'ospedale, è importante'' il suo tono divenne improvvisamente preoccupato.
''Cosa c'è che non va Ryan?'' chiesi immediatamente.
''I The Snake volevano ucciderlo e non si fermeranno, lui qui non è al sicuro, dobbiamo portarlo via da questo ospedale, so che puoi aiutarci, fallo per il suo bene'' disse tutto.
''Okay, chiamerò quel mio amico e vi farò aiutare a farlo uscire'' dissi semplicemente, riportando il mio corpo sul letto.
''Va bene'' rispose lui.
''Ciao Ryan'' chiusi direttamente la chiamata senza aspettare una sua risposta, velocemente digitai il numero di Mitch.
''Ehi Selena'' disse con tono allegro.
''Ciao Mitch'' fu l'unica cosa che dissi.
''Di cosa hai bisogno? E' per il tuo amico?'' chiese lui semplicemente.
''Devi farlo uscire dall'ospedale, lui non può più stare lì'' il tutto venne detto abbastanza velocemente e sperai mi avesse capito.
''Non posso farlo uscire, devono passare alemno cinque giorni ed è stato abbastanza difficile non farvi fare domande, come faccio con la scomparsa di un paziente?'' chiese lui.
''Non lo so, occupatene tu, ma fallo uscire di lì o subirai delle conseguenze'' lo sentì deglutire, perfetto lo avevo spaventato.
''S-si'' disse semplicemente.
''Perfetto, ciao Mitch'' risposi per poi chiudere velocemente la chiamata e riposare il telefono dove poco prima giaceva.
Rimasi a letto per svariate ore, mentre continuavo a pensare a come stesse Justin e se Mitch li avesse aiutati, dovevo pensare ad un piano per uccidere i The Snake loro dovevano pagarmela per quello che avevano fatto.
Qualcuno bussò alla mia porta ed entrò subito dopo, io ero ancora di spalle.
''Selena'' la voce di Demi attirò la mia attenzione e mi voltai per guardarla ''ti ho portato qualcosa da mangiare, tu non sei scesa a pranzo''
''Non ho fame'' l'ammonì.
''Tesoro so che non è un bel periodo e che lui ti manca, ma devi andare avanti'' disse semplicemente ''so cosa si prova a non poter stare con la persona che ami, so come ti senti, so quanto questo possa essere distruttivo ma devi lottare e non farti distruggere'' disse lei sedendosi nel letto accanto a me.
''Non mi sto distruggendo'' sbuffai infastidita.
''Si invece'' mi rispose lei.
''Non mi farò distruggere dall'amore''.
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Nothing is easy, you can risk your life every moment.
Fiksi PenggemarMi chiamo Justin Drew Bieber, ho diciotto anni e vivo a Los Angeles, sono un ragazzo diverso rispetto agli altri. Faccio parte di una gang molto famosa. Noi siamo i ''The tigers''. Mi chiamo Selena Marie Gomez, ho diciotto anni e vivo a Los Angeles...