Capitolo 1

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[Lexa POV]

Ormai sono passati due anni dal giorno dell'intervento, da quando ricevetti in dono questo cuore che, forte ed impetuoso, continua a battermi nel petto.

Non è stato facile, le cure e la riabilitazione sono state lunghe e dolorose, il rischio di rigetto è stato alto fino a pochi mesi fa, ma poi Niko finalmente mi ha detto che il cuore si stava adattando e che non c'era più nessun rischio.

Nei primi mesi faticavo a far tutto, ero sempre in affanno, persino andare in bagno era un sforzo enorme, me la prendevo per niente, ero frustrata, arrabbiata con il mondo. Dio solo sa quante volte ho trattato male sia Anya che Lincoln, e persino Nyko si è beccato i miei insulti. L'unica che poteva avvicinarsi a me, senza incombere nella mia ira, era Maggie, con lei non riuscivo proprio ad essere arrabbiata, è da quando è nata che tira fuori sempre il mio lato migliore e, onestamente, non so proprio come faccia.

Comunque con il passare del tempo, facendo un passo alla volta, mi sono ripresa e sono riuscita a mettermi di nuovo in forma. Ovviamente sono tornata al lavoro, ma i miei ritmi sono drasticamente calati, non mi faccio più prendere dalla frenesia e quello di cui ho voglia alla sera è tornare a casa e abbracciare mia figlia. Intendiamoci non è che prima di tutto questo, non avessi voglia di tornare a casa da lei, solo che ero sopraffatta dal lavoro e non vedevo quanto la vita mi stesse scivolando tra le mani.

Sono rientrata in azienda ormai da un mese, e spesso mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra del mio ufficio, con una mano sul mio petto ferma immobile ad ascoltare questo cuore che batte nella mia cassa toracica. Quasi avessi paura che da un momento all'altro possa fermarsi. Invece ogni minuto che passa, lo sento più forte, sembra quasi irrequieto, scalpitante, come se fosse alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Mi rendo conto di essere un po' folle, ma dal giorno in cui mi sono risvegliata mi sento diversa, ho dei pensieri strani che mi frullano in testa e non riesco a comprenderli perché li ritengo senza senso. Magari è tutto frutto della mia fantasia, o semplicemente dello stress post operazione, o forse sto diventando pazza sul serio... ma, nonostante le sensazioni strane ed i pensieri incasinati, finché continuerò a sentirmi così inspiegabilmente rilassata la cosa non mi preoccupa.

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[Clarke POV]

Come tutte le mattine mi sono alzata presto ho preparato la colazione e dopo aver accompagnato Aiden a scuola, mi sono ritrovata a varcare l'ingresso del cimitero, non ci metto piede da diversi mesi eppure oggi il mio corpo mi ha guidato qui quasi fossi un automa.

"Ormai sono passati due anni, da quando ho firmato quei fogli e ti ho lasciato andare Finn. Credo che sia la cosa più difficile che io abbia mai fatto in vita mia. Ad essere onesta non so se ci sono riuscita... a lasciarti andare intendo, mi manchi ancora tantissimo, e credo che mi mancherai per sempre. Per il momento mi accontento di quello che abbiamo ottenuto io e il piccoletto. I primi mesi sono stati terribilmente difficili, dovevo essere forte anche per Aiden. È incredibile come lui ti somigli, sai? Si è rifugiato nel nostro letto per mesi, dicendo che non riusciva a dormire, quando in realtà lo faceva per me, ero io quella che non prendeva sonno e lui se ne era accorto. Lui è il nostro ometto e si sta prendendo cura di me, è cresciuto molto, forse troppo in fretta, ma saresti orgoglioso di lui. E spero che tu possa esserlo anche di me, anche se credo non sarà altrettanto semplice. Ho dovuto riprendere il mio nome da ragazza, non sai quanto mi abbia fatto male questa cosa, ma ho dovuto farlo, per proteggere nostro figlio. I giornalisti continuano a darci il tormento, anche dopo tutto questo tempo, così non ho trovato altre soluzioni se non nascondermi dietro il vecchio nome di mio padre. Ti prego, cerca di capire, dentro di noi saremo sempre dei Collins, anche se al momento ci facciamo chiamare Griffin. Visto che ci sono ti confesso anche un'altra cosa. Sono rientrata nel mondo della moda, lo so che questa mia passione non ti è mai andava a genio, ma Octavia ha insistito tanto che alla fine ho ceduto. Lo stipendio è molto buono e mi permette di mettere qualcosa da parte per il college di Aiden. All'inizio ero riluttante, ma poi ho cominciato a creare degli abiti, a disegnare bozzetti di tutti i tipi, pieni di colori dando sfogo alla mia arte, e per un attimo mi sono di nuovo sentita viva. Anche se la sensazione è durata poco. Sto cercando di vivere Finn, ma non è facile senza di te, mi sento persa, ora la mia è solo sopravvivenza. Mi sembra sempre di sentirti  vicino, dietro di me, ma quando mi volto tu non ci sei e questo mi spezza il cuore tutte le volte. Cerco di resistere, lo faccio per Aiden. Spero che prima o poi il dolore si attenui, anche se sono consapevole che non possa scomparire, sarebbe impossibile, anche se in tutta onestà non mi dispiacerebbe. Sai, in fondo un piccolo lato positivo c'è, provare dolore mi ricorda che sono ancora viva e in grado di provare qualcosa. Ora devo andare Finn... ciao amore mio", sussurro quelle parole tra le lacrime che ormai fanno da contorno al mio stato d'animo.

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