Capitolo 55

1.4K 104 21
                                    

[Anya POV]

E circa mezz'ora che Clarke è chiusa nello studio, mentre quella pazza della mia ragazza sta imprecando in tutte le lingue conosciute per trovare dove cavolo si sia nascosta Lexa. Spero solo che tutto questo casino si risolva, perché sta provocando sofferenza e dispiacere a tutti. Chi l'avrebbe mai detto, che dopo il rientro da Los Angeles la situazione sarebbe degenerata in questo modo... io no di certo.

Continuo a fissare Raven, fingendo di leggere una rivista. Ogni tanto fa delle facce buffissime. Anche se ancora non gliel'ho detto, l'ho già perdonata... solo che voglio farla stare ancora un po' sulle spine, giusto per divertirmi un po'.

Non so come faccia Octavia a sopportarla, è circa dieci minuti che la comanda a bacchetta. Io l'avrei già mandata a quel paese. Tutto sommato il loro rapporto è invidiabile, sono molto amiche e farebbero di tutto l'una per l'altra, proprio quello che stanno facendo per Clarke.

Adesso che ci penso sarebbe ora che Octavia e Lyncol si schiodassero un po' dalla friend-zone e andassero oltre. Il loro body language parla chiaro: si piacciono. Solo che nessuno dei due fa il primo passo. Magari potrei parlarne con la mia metà e forzare un po' gli eventi. Starebbero proprio bene insieme.

Ok, forse sto correndo un po' troppo. Meglio risolvere una crisi alla volta. Ora cerchiamo di risolvere questa.

Vado in cucina e mi verso un po' d'acqua, vorrei bere qualcosa di più forte, ma ho bisogno di restare lucida in questo momento.

Mentre bevo l'urlo della mia ragazza mi fa andare di traverso l'acqua. Ancora un po' e mi affogo. Preoccupata ritorno di là e vedo lei e Octavia saltellare come matte.

"Deduco che finalmente sappiamo dove si trovano Lexa e quel piccolo terremoto di mia nipote, o sbaglio?", chiedo facendola sembrare più una affermazione che una domanda.

"Deduzione ovvia tesoro. L'ho beccata, anzi l'abbiamo beccata O è stata un valido aiuto...".

"Oddio... a me sembrava più una schiavetta, ma si può dire anche così", sdrammatizzo un po'.

"Anya, tranquilla, per Clarke ho fatto di peggio. E poi la testa calda della tua ragazza può comandarmi solo in queste situazioni d'emergenza, al lavoro faccio sempre quello che mi pare davanti all'obbiettivo", sorride vittoriosa Octavia pavoneggiandosi un po'.

"Sì, nei tuoi sogni O", replica piccata Rae.

È divertente guardarle battibeccare, ma adesso non abbiamo tempo.

"Ok, ok, ragazze. Passiamo alle cose serie. Dove è Lexa?", chiedo

"Tesoro, Lexa è in un posto meraviglioso dove tu mi porterai presto...".

"E sarebbe?", la sprono a dirmi quel dannato luogo.

"In Francia. Lei e Maggie sono a Parigi. L'indirizzo preciso, è ancora in fase di ricerca, ma la zona è quella degli Champs Élysées", alle sue parole impallidisco.

"Cazzo...", sussurro.

"Che c'è Anya?", domanda Octavia allarmata.

"Rae, non importa che cerchi l'indirizzo. So benissimo dove si trovano lei e la piccola...".

"E tu, come diavolo fai saperlo?", mi domanda la mia ragazza con un misto di curiosità e preoccupazione nella voce.

"Lo so perché a Parigi, negli Champs Élysées, ci vive la famiglia Green. E più precisamente Costia Green e sua madre Rose, rispettivamente l'ex moglie e l'ex suocera di Lexa".

"Oddio, ma con tutti i posti al mondo in cui poteva andare Lexa proprio quello doveva scegliere?", il sarcasmo di O è pungente, ma non posso certo darle torto.

Back to MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora