Capitolo 27

2K 127 4
                                    

       

[Clarke POV]

Mi sento senza forze. Le mie mani, posate sul lavandino, reggono a fatica il mio peso. Le lacrime non vogliono smettere di scendere.

Il guaio in cui mi sono cacciata è più grande di quello che pensassi.

Non avrei mai dovuto avvicinarmi così tanto a lei. Lexa è una mia amica, la migliore e così doveva rimanere. Invece, con il passare del tempo non mi sono accorta che il mio sentimento nei suoi confronti è aumentato, è diventato talmente profondo che mi tocca l'anima.

Dannazione! Ma che cosa c'è che non va in me, eh?

Non avrei dovuto baciarla, no avrei mai dovuto testare le sue labbra, adesso non riesco più a pensare ad altro. Quel bacio è stato il più bello della mia vita, mi ha fatto provare emozioni così intense che non sapevo neanche esistessero. Cazzo! Non doveva andare così! Non dovevo innamorarmi di lei, ma ormai è successo.

Lei ora è tutta la mia vita, tutto ciò che voglio... ma non posso assecondare i miei sentimenti, non posso. Non voglio perderla e finirebbe sicuramene così. La consapevolezza che lei provi lo stesso sentimento nei miei confronti mi fa ancora più male... ma non posso cedere. Mi sento in colpa per aver approfittato di lei, in un momento di incoscienza, mi sento in colpa di non averle mai detto del suo cuore. Ora quella bugia comincia ad essere troppo pesante da sostenere ed io mi sento schiacciare.

La mia unica speranza per riuscire ad andare avanti è che Lexa non si ricordi nulla di quello che è appena successo, in questo modo potrei far finta di niente, potrei rinchiudere tutto nel cassetto più nascosto della mia anima e voltare pagina.

Clarke sono delle gran belle parole, ma ci credi veramente? Perché a me sembrano un bel mucchio di cazzate. Tu ami Lexa e, con tutta probabilità, lei ama te... e questo mia cara è un dato di fatto. Ora sei liberissima di fare quello che vuoi, seppellire i tuoi sentimenti e fingere che non sia successo niente, ma se fossi in te... ok, ho usato le parole sbagliate... in realtà io sono la tua coscienza e sono te in un modo spirituale... comunque, dicevo che se fossi in te - cosa che sono -  andrei subito di là, la sveglierei e poi la bacerei con tutta la passione che ho dentro... e poi... e poi cosa?

Non voglio credere che sto assecondando questa pazzia!

E poi le direi tutto, se Lexa come credo è persa di te non se ne andrà! Come al solito tu la fai facile. Quando saprà tutto non mi vorrà più vedere.

Clarke, da quando in qua sei diventata così codarda? Sei sempre stata forte, hai sempre lottato per quello che volevi, e adesso che fai? Ti arrendi senza neanche lottare. Mi rifiuto di crederci, questa non sei tu.

Infatti, questa non sono io. Alzo lo sguardo allo specchio e vedo una persona che non riconosco. Continuo a versare lacrime, non riesco a smettere di piangere. Sbatto i pugni sul ripiano del lavandino, cercando in qualche modo di alleviare questo senso di sofferenza, mista a rabbia verso me stessa, che mi sta logorando.

Sono talmente assorta a duellare con il mio io interiore che, quando sento la porta del bagno aprirsi, sussulto. Incrocio lo sguardo di Lexa e altre calde lacrime mi bagnano il volto. Mi sento sempre più in colpa, non avrei mai dovuto cedere ai miei sentimenti, ma con il senno di poi è tutto più semplice.

Continuiamo a fissarci come se i nostri occhi volessero parlarsi, leggo confusione nei suoi occhi, sembra che mille dubbi la stiano tormentando, ma io non sono da meno.

Nei nostri primi incontri la prerogativa di Lexa era quella di fuggire da me, una volta tanto piacerebbe a me poter scappar via da lei. Mi rendo conto che non sia una soluzione, si tratterebbe solo di rimandare l'invitabile, ma adesso non so se riuscirei ad affrontare un simile confronto con lei.

Back to MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora