Capitolo 56

1.5K 95 18
                                    

       

[Anya POV]

Ok, io non ho mai sofferto di attacchi di panico in vita mia, ma giuro che alle parole di Aiden ne ho dubitato.

"Anya... mia madre... credo che ci abbia sentito. Il passaporto e il trolley, che usa per i viaggi di lavoro, sono spariti...".

"Oh Gesù... questa si che è una catastrofe!", confermare l'ovvio non aiuta di certo.

"Niente panico...", dico più a me che a lui.

"Che cosa facciamo?", mi chiede preoccupato.

Provo subito a chiamare Clarke, ma c'è la segreteria.

"Tu rimani qui e nel caso tornasse chiamami. Io vado a cercarla. Appena ho novità ti faccio sapere...", affermo sembrando un generale che impartisce ordini ai suoi soldati.

Poi guardando il viso intimorito di Aiden, mi rendo conto di essere stata un po' brusca.

"Tranquillo, vedrai che è solo uscita a schiarirsi le idee... le serve solo un po' di tempo", gli dico addolcendo il tono per poi abbracciarlo.

Esco da casa Griffin, ripensando alle parole di poco fa. Chi è che va fuori a prendere un po' d'aria con un bagaglio a mano e il passaporto? Nessuno sano di mente, a meno che non voglia prendere quella boccata d'aria a Parigi. Scuoto la testa affrettando il passo.

Quello che mi spaventa è che Clarke possa fare delle sciocchezze... tipo quella di andare veramente a Parigi. Non ho la più pallida idea di che razza di vantaggio abbia su di me, ma devo sbrigarmi e correre all'aeroporto.

Mentre sto guidando continuo a guardare l'orologio, sono già le dieci. Ho bisogno di aiuto e l'unica che mi può aiutare e la mia dolce metà, tempo due secondi e la sto già chiamando.

"An, ma dove sei finita?", mi chiede subito.

"Tesoro, siamo nei guai seri. Ho bisogno del tuo aiuto?".

"Che altro è successo?".

"Non abbiamo tempo per le spiegazioni. Ti dico la versione breve, sto guidando verso l'O'Hare...".

"E perché stai andando all'aeroporto?".

"Tesoro, forse ti è sfuggito il fatto che non abbiamo tempo?".

"Scusa, non ti interrompo più...".

"Sì, come no... questa avrei dovuta registrarla", ribatto con sarcasmo.

"An, piantala e dimmi cosa diavolo succede?", mi riprende riportandomi al problema.

"Clarke ha sentito me e Aiden parlare di Lexa. Ora lei sa dove si trova, ma soprattutto sa con chi è... e non mi riferisco alla piccola peste. La cosa ci è sfuggita di mano. Io e Aiden pensavamo dormisse sul divano, ma quando siamo tornati di là, lei non c'era più...".

"Ok, non mi sembra così grave, magari è andata semplicemente a farsi un giro...", minimizza cercando il lato positivo.

"Sì, direttamente negli Champs Élysées. Rae ha con se il passaporto ed un trolley".

"Cazzo!".

"Già. Io ho provato a chiamarla, ma ha la segreteria. Rae ho bisogno di sapere qual è il primo volo in partenza per Parigi e soprattutto da quale aeroporto. Quindi tesoro, attaccati ai tuoi bambini e fammi sapere", il mio tono è decisamente imperativo, ma perlopiù ansioso.

"Certo, ci metto un attimo. Credi sul serio che sia andata da lei?", mi chiede con un velo di retorica.

"Io, al suo posto, lo avrei fatto!", esclamo senza pensarci.

Back to MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora