[Clarke POV]
In questi ultimi giorni sono più sclerotica del solito, la sfilata si avvicina ed io non mi sento per niente pronta. Ieri mattina ho fatto impazzire Aiden, con tutti i miei sproloqui mentali e le mie preoccupazioni. Nonostante le mie obiezioni, è fuggito a casa di un suo amico perché ha preferito lasciarmi più spazio e forse prendersene un po' per se stesso. Non posso certo biasimarlo... è un bravo ragazzo, dolce premuroso, ma io, quando mi ci metto, sono veramente insopportabile e ne lui o Finn sono mai riusciti a calmarmi. Ho i miei tempi e devo sbollire da sola.
Come tutti i giorni, ormai da mesi a questa parte, mi ritrovo nel laboratorio della Woods Design e, ovviamente, sto imprecando con me stessa, perché non riesco a sistemare l'ultimo abito come dovrei.
"Accidenti a me e a quando ho seguito i tuoi consigli Lexa! Guarda qui... questo abito è indecente... forse starebbe bene ad un panda. È largo, sgraziato e privo di eleganza...", urlo al vento per lenire questo senso di frustrazione che ho dentro.
Non so neanche perché me la faccio con lei. Sono settimane che non si fa vedere. Per quello che ne so, queste dannate modifiche potrebbero anche non essere le sue.
E allora perché sono così infuriata con lei? Perché qualsiasi cosa vada storto e a lei che dò la colpa? Ma che cavolo mi succede? Perché non posso semplicemente seguire il consiglio di Anya e lasciarmi tutto alle spalle?
"Dannazione!", impreco ancora una volta scuotendo la testa in modo disperato.
"Wow... Clarkey, ma con chi ce l'hai?", la voce di Octavia mi fa sussultare.
"Gesù, O, ma sei impazzita? Ancora un po' e mi fai venire un infarto...", sbotto cercando di riprendermi.
"Non era mia intenzione spaventarti bionda... comunque, non hai risposto alla mia domanda...".
"Non c'è l'ho con nessuno, se non con me stessa...", sussurro cercando di tagliare corto.
"Uhm... ma davvero? E da quando hai cambiato nome?".
"O, ma che cavolo dici?", sbotto seccata dal suo interrogatorio.
"Ho sentito il nome di Lexa, e non credo che tu abbia il nome del nostro capo? O sbaglio?", mi chiede con retorica ed un pizzico di malizia.
"Di un po'... ma da quando sei arrivata?".
"Circa da quando hai cominciato ad imprecare contro il nostro capo. Diciamo che non ho palesato la mia presenza, perché mi sembravi abbastanza frustrata e volevo lasciarti sfogare. E poi conosco benissimo la pazzia che Lexa può suscitare. E a questo proposito... c'è qualcosa che mi vuoi dire?", il suo tono provocatorio mi fa mettere subito sulla difensiva.
"In merito a cosa?".
"Clarke... ti prego, non insultare la mia intelligenza. Ci conosciamo da una vita e non ti ho mai visto sclerare in questo modo...".
Sono di nuovo all'angolo e non so come uscirne. Questa situazione sta diventando, sempre di più, insostenibile.
"Non so che dirti Octavia, da quell'incontro non l'ho più vista, ma è diventata quasi un'ossessione. Ho cercato di capire perché si sia comportata così con me e non ci riesco, e questo mi fa letteralmente diventare matta. Quelle poche volte che ci siamo incontrate, ho provato sensazioni strane, tutt'altro che spiacevoli. Sentivo dei brividi pervadermi il corpo e il cuore battermi all'impazzata, per non parlare poi di quel senso di familiarità che provo nei suoi confronti e che non riesco tuttora a comprendere. Non so che cavolo mi sia preso. So solo che voglio sapere quello che mi succede... e, la cosa che mi turba di più, è che voglio sapere quello che succede a lei. Poi, perché diavolo non si fa più vedere da settimane? Sembra mi stia evitando. Che cosa le ho fatto?", sbotto dicendo tutto di un fiato quasi guidata da una furia ingiustificata.
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Back to Me
FanfictionUna tragedia costringerà due donne, inconsapevoli di essere unite da un filo indissolubile, a conoscersi. Il loro rapporto, difficile fin dal principio, diventerà qualcosa di inaspettato per entrambe. Riusciranno a gestire i proprio sentimenti? Se...