Capitolo 50

1.4K 99 8
                                    

       

[Lexa POV]

Io e Clarke ci siamo appena salutate nell'atrio della Woods Design. Le sue labbra hanno sfiorato le mie e già mi mancano. Avrei voluto andare con lei, ma qualcosa mi ha suggerito di non farlo. Nonostante il suo repentino cambio d'umore e quella improvvisa serenità che sembra averla colta, continuo a pensare che ci sia qualcosa che la turbi, ma non riesco davvero a capire cosa sia.

Ho escluso a priori l'idea che fosse la mia proposta a scuoterla così tanto. Il suo entusiasmo, quando lo ha detto ai ragazzi poco fa, era reale, quasi contagioso. E allora? Cosa può essere a turbarla tanto? Forse mi sta nascondendo qualcosa, ma che cosa?

La osservo andare veloce verso gli ascensori non accorgendomi dell'arrivo del nostro addetto stampa.

"Signora Woods, buongiorno".

"Buongiorno a te, Jason".

Jason Carson l'addetto stampa più logorroico della storia. Non è un cattivo ragazzo, è anche molto bravo nel suo mestiere, ma a volte quando comincia a parlare mi piacerebbe infilargli un calzino in bocca.

Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo, già sapendo che mi annoierà a morte. Il mio sguardo torna su Clarke che, divertita dalla scena, mi manda un bacio con la mano, quasi volesse dirmi 'porta pazienza e non sbranarlo'. Le sorrido di rimando tornado con gli occhi sul mio interlocutore.

Comincia a parlarmi della conferenza stampa che sta organizzando per la sfilata di Parigi. Lo ascolto pazientemente per circa cinque minuti, annuendo con tutta la mia cortesia... ma poi, presa dallo stress, lo liquido con la scusa di dover andare bagno.

"Jason, perché non mi prepari una relazione scritta?! Ti farò sapere al più presto. Ora, se vuoi scusarmi, ho un bisogno impellente".

"Ma certo signora Woods, grazie per il suo tempo".

"Grazie a te. Come sempre, ottimo lavoro", replico nascondendomi nel bagno delle signore.

Aspetto qualche istante e poi esco. Invece di prendere l'ascensore mi infilo nella tromba delle scale, proprio vicino alla porta dei servizi.

Non ho ancora abbondonato l'idea di raggiungere Clarke e chiarire l'intera situazione. Faccio due piani di scale senza fretta. Quando arrivo alla porta del laboratorio, sento delle voci, come se qualcuno stesse litigando. Mi affretto ad entrare. Rimango sconvolta quando vedo Anya urlare contro Clarke. Mi ci vuole qualche momento per realizzare e avvicinarmi di qualche passo. Mi nascondo dietro un armadio e rimango in silenzio ad ascoltare.

"Le hai detto di sì, vero? E scommetto che ti sarai dimenticata di dirle quell'altra cosetta... o sbaglio forse?".

Ma di che cosa stai parlando Anya? Quale altra cosa?

"No, non sbagli, stavo per dirglielo e lei mi ha spiazzato con la sua proposta...", che cosa stavi per dirmi Clarke? Ma che diavolo sta succedendo?

"Cazzo Clarke, sono passati quasi due anni... io non voglio nemmeno pensare alle tue ragione, al perché ti sia tenuta tutto dentro, credo che la risposta non mi piacerebbe. Raven, mi ha già accennato qualcosa, ma non mi basta... no, non mi basta Clarke. Non l'accetto, non da te. Cristo, sei una delle mie migliori amiche, proprio come Lexa. Perché diavolo non sei venuta da me?", sento Anya urlarle contro.

Quasi due anni? Oh Dio... non riesco a capirci più nulla.

"Perché avevo paura, ok? Anzi... ce l'ho ancora", stavolta e Clarke che urla.

Amore, ma cos'è che ti spaventa tanto? E perché non me ne hai parlato?

"Ho paura di perderla... di perdere lei, di perdere Aiden e Maggie. Per questo mi sono tenuta tutto dentro e non sono mai riuscita a parlarne con nessuno, nemmeno con te... avevo paura che mi giudicassi, proprio come stai facendo ora...".

Back to MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora