Capitolo 40

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[Aiden POV]

Ho appena chiamato mia mamma per dirle che sarei tornato a casa di lì a poco. L'ho sentita stranamente in ansia, come se fosse successo qualcosa. Devo ammettere che la cosa un po' mi preoccupa e allo stesso tempo mi incuriosisce.

Il suo comportamento, da più di un mese a questa parte, è cambiato. Sembra più tranquilla, serena, sorride sempre, il suo entusiasmo è contagioso. Detto in parole povere, ho come l'impressione che sia spudoratamente felice. E questo non può che rallegrarmi. Dopo tutto quello che abbiamo passato, mi fa piacere vedere di nuovo il suo sorriso, quello vero... autentico, e non quello che si sforzava di mantenere per me. 

Ha sofferto troppo in questi anni ed ora si merita un po' di felicità. L'unico dilemma a questo punto è quale sia la fonte della sua gioia.

La settimana scorsa ho provato ad indagare un po', ma non ho ottenuto nessun risultato. Ho cominciato a parlare di Hope. Le ho raccontato ogni cosa, che è una ragazza intelligente e mi piace da matti e che per ora mi accontento di esserle amico. Speravo che lei facesse lo stesso con me, che si aprisse parlando un po' di come si sentisse, ma non l'ha fatto.

So che c'è qualcuno, è lampante, non può essere diversamente. Delle volte l'ho sorpresa a guardare fuori dalla finestra, con lo sguardo perso a contemplare le stelle, con una strana luce negli occhi ed uno splendido sorriso stampato sul volto.

Era un pezzo che non vedevo quell'espressione sul viso di mia madre... o forse mi sbaglio?! Adesso che mi fermo a pensare sono quasi certo di non averla mai vista.

Ed è per questo che sono arrivato alla conclusione che ci sia qualcuno nella sua vita, ma non riesco a capire perché non me voglia parlare. La cosa strana è che noi ci raccontiamo sempre tutto, soprattutto da quando abbiamo perso papà. Dalla sua morte  siamo diventati molto più uniti, più di quello che eravamo. Sembra quasi che abbia paura di dirmelo, come se la cosa mi potesse in qualche modo infastidire, ma chiunque renda così felice mia madre ha tutta la mia approvazione, non potrebbe essere differente visto il bene che le voglio.

Quando entro in casa la vedo girare nervosamente per il salotto, persa in chissà quali pensieri. Lei è di spalle e non si accorge della mia presenza ed io decido di non avvisarla come il mio solito. Mi soffermo ad osservarla per un po' avvicinandomi silenziosamente.

Solo dopo qualche minuto mi decido a salutarla.

"Ehi mamma, sono tornato".

Si spaventa per il mio agguato ed io non posso far a meno di ridere.

"Tesoro... mi hai spaventata", replica come se non lo sapessi.

"Ops... scusami, non era mia intenzione", mento, fingendo innocenza.

Mi guarda in faccia per un tempo che mi sembra infinito. La sua espressione da spaventata diventa improvvisamente tenera, sembra quasi stia per piangere. Ora comincio a preoccuparmi sul serio, così le chiedo se sta bene.

"Eh? Sì, certo sto bene. Perché me lo chiedi?", sembra cascare dalle nuvole.

"Perché oggi sei più strana del solito", puntualizzo rimarcando l'ovvio.

"Grazie, tu si che sai come tirarmi su il morale!".

"Sai che sono sempre a disposizione per questo", ribatto cominciando a ridere.

"Ma come siamo spiritosi oggi, eh? Senti un po'... allora, com'è andata con Hope?", mi chiede sviando la conversazione.

Ecco qui... che l'interrogatorio abbia inizio... ma non ti illudere mamma, dopo è il mio turno.

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