Quattordici ~ #Ricordi

3.9K 251 69
                                    

Un anno e mezzo prima

Ryan

Oggi mi sarei trasformato in una guida turistica per la mia ragazza.
Ormai si era trasferita a Denver da sei mesi e non aveva ancora visitato nessuna delle colonne portanti di questa città.
Siti storici, parchi, musei, stadi.
Volevo rimediare, e questa si preannunciava la giornata perfetta.
È domenica, fuori c'è un sole che splende alto nel cielo, e io non ho nessun turno in ospedale.
Mi sveglio prima di Syria, accaldato e nascosto nella presa del suo corpo, dove finisco sempre quando mi addormento. Mi stupisce che non mi abbia ancora cacciato via dal suo letto, piazzo sempre la testa nel suo collo e attorciglio braccia e gambe intorno alle sue in un modo tanto stretto da farla sudare come se fosse piena estate e ci trovassimo nel deserto.
Spingo le coperte ai piedi del letto e provo a svegliare la mia bella addormentata riempiendola di baci. Poco dopo mi arrivano i suoi mugolii infastiditi e una botta dritta in testa.
Accidenti, ma devi agitare quei pugni pure nel sonno?
" Ehi Treccine Rosse, sveglia"
Un altro bacio sulla spalla, un'altra gomitata che per poco non mi finisce in un occhio.
Cambio tattica e inizio a scuoterla, piano.
" Ma oggi non è domenica? Dormiamo fino all'ora di pranzo" borbotta, agitando di nuovo le mani alla rinfusa.
" È domenica, sono le otto del mattino ma noi abbiamo un sacco da fare, perciò alza quel bel culetto che ti ritrovi e vieni a fare colazione con me!"
Appena le svelo l'ora, si piazza un cuscino sulla testa e scompare sotto al lenzuolo.
Certo che è testarda quando ci si mette.
Non riuscirà a guastare il mio buonumore, anche se probabilmente, avendola svegliata presto, sarà scontrosa per buona parte della mattina.
La prendo in braccio, e a passo spedito marcio verso la doccia, la spoglio, mi spoglio anch'io, ed entro dentro con lei.
Solo quando l'acqua comincia a bagnarci finalmente Syria si sveglia del tutto.
E non è neanche troppo scontrosa adesso, credo che fare la doccia insieme sia un gran bel risveglio per lei.
E per me. Naturalmente lo è anche per me.

" Syria, ti prego, togli quei piedi dal cruscotto. E già che ci sei, togliti anche quegli occhiali da sole, so che stai cercando di rimetterti a dormire"
" Se stanotte mi avessi lasciata riposare..."
" Oh non fingere che avresti preferito riposare" ammicco, tirandole una treccia.
" Sei proprio felice stamattina" osserva, facendo sparire gli occhiali in borsa.
Alzo una spalla e mi allungo per schioccarle un bacio sulla guancia.
" Certo che sono felice. Ho una giornata intera da passare con una bellissima ragazza, sto per mostrarti le meraviglie di questa città e mi sento riposato come non mi capitava da settimane" replico raggiante.
É soltanto una di quelle rare giornate in cui ti svegli ed hai voglia di vivere al massimo. Al diavolo i problemi, al diavolo le paure, al diavolo tutte le cose brutte.
Oggi ci siamo solo io e Syria.
" Sei contagioso" dice, portando la mia mano alle sue labbra. Dopodichè accende la radio, cambia stazione finchè non trova una canzone di Katy Perry e alza il volume.
Ora si che è entrata nella modalità giusta.

" Un giardino botanico?" brontola perplessa qualche minuto dopo.
Immagino non sia esattamente la sua idea di divertimento ma spero di farla ricredere.
" Coraggio, non sarà così male come stai pensando, è una meraviglia là dentro"
La prendo per mano e ci inoltriamo in mezzo al verde, mentre ricordo perfettamente la prima volta che ho messo piede in questo posto insieme a mio padre e a mio fratello.
" Quell'albero è bellissimo" esclama, fermandosi davanti ad una cascata di foglie che sfiora quasi terra.
La abbraccio da dietro e aspetto che sia pronta a proseguire, felice che questa prima tappa non sia stata un buco nell'acqua.
Syria impara ad apprezzare quasi tutto quello che ci circonda: il laghetto pieno di fiori acquatici, la serra con i cactus, le piante colorate e quelle particolari, l'aria pulita che si respira in mezzo a tutto questo.
" Una volta ci sono andata con la scuola in un orto botanico, ma non era niente di simile a questo. È fantastico Ryan"
" Lo so, volevo condividerlo con te"
Mi rivolge un sorriso luminoso che va dritto ad alimentare il mio cuore, di riflesso si incurvano anche le mie labbra.
" Possiamo restare ancora un po'?"
" No, mi dispiace. Oggi abbiamo altri posti da visitare ma ti ci riporto quando vuoi"
Saliamo in macchina e come seconda tappa scegliamo l'acquario, restiamo lì finchè non è ora di pranzo e io vedo Syria tornare bambina di fronte alle vasche con i pesci. Scopro questo nuovo lato di lei che amo già tantissimo, alla stregua di tutti gli altri.
Mangiamo in un ristorante italiano che scorgiamo per caso, e stavolta sono io che in un certo senso mi avvicino al mondo da cui proviene.
Alla sua promessa di portarmi nella sua terra, un giorno, mi immagino insieme a lei in un futuro molto lontano. Probabilmente non ho mai guardato così avanti prima d'ora, e il vederci lei invece di spaventarmi mi tranquillizza.
Non capisco il timore di molti uomini che da fidanzati hanno paura di fare progetti a lungo termine con le loro ragazze.
Mmh, magari a mente lucida fa paura sul serio, ma io sono troppo perso ormai.
Il mio progetto di visitare il museo nel pomeriggio, va in fumo quando Syria ammaliandomi con quegli occhi di ghiaccio, mi prega di portarla allo zoo.
Non era proprio la mia idea di patrimonio culturale ma ammetto che ci divertiamo un sacco, mi sento un po' bambino anch'io insieme a lei mentre cerchiamo di accarezzare una giraffa e quando scoppiamo a ridere perchè scampiamo l'attacco di una scimmia che stava per afferrarci dai vestiti.
" Sono stanchissima" sospira Syria, una volta tornati in auto, diretti ormai verso casa.
" Stanca ma soddisfatta?"
" Certo che si!" conferma, stringendomi in un abbraccio prima di farmi ripartire davanti ad un semaforo.
Resta accucciata contro il mio corpo per tutto il tragitto, poi mi tira verso casa sua, su per le scale e sul letto.
" Dovresti riposare, domani ti aspetta l'ennesima giornata pesante"
" Prima dovresti ringraziarmi per questa splendida gita sai?" la stuzzico, passando una mano sulla sua coscia.
" Hai ragione, ti meriti un regalo" concorda, viaggiando già con le sue dita sotto ai miei vestiti.
Comincia a baciarmi sul collo e sempre più giù. Sento le sue labbra premere dove la pelle è sensibile e mi viene in mente che è da stamattina che non la bacio.
" Ehi, vieni qui. Voglio la tua bocca" mormoro, senza fiato, aiutandola a risalire lungo il mio corpo.
Poggia le labbra sulle mie ma non mi accontenta.
" Ah si? Vuoi la mia bocca?"
" Si la voglio"
Questo parlarci labbra contro labbra mi accende soltanto di più.
" E la vorrai sempre?"
" Sempre" confermo, senza esitare.
" Sempre e soltanto la mia?" continua, seria.
" Sempre e soltanto la tua"
Cambia traiettoria per un attimo, per baciarmi il polso nel punto in cui porto il suo elastico, e dopo mi concede il bacio che le ho chiesto.
Ci baciamo e ci tocchiamo lentamente, non abbiamo fretta, e finiamo per fare l'amore allo stesso modo.
" Grazie per oggi" mi sussurra all'orecchio quando abbiamo finito.
" Shh, non dirlo neanche"
" Non avrei mai pensato che sarei finita con un ragazzo così... dolce. Io non lo sono" confessa, pensierosa.
" Con me lo sei" le faccio notare.
" Si, solo con te"
" Mi piace pensare che grazie a me, sia nata una nuova parte dentro di te. Una parte che ti ho tirato fuori io, che forse senza di me non sarebbe esistita mai"
Mi fa l'occhiolino e strofina il naso sulla mia guancia.
Sei dolcissima quando vuoi Treccine Rosse.
E davvero non saprò mai spiegare quanto mi faccia star bene avere questo lato di lei tutto per me.
" Vuoi la mia dolcezza Piccolo Re?"
" Si la voglio"
" E la vorrai sempre?"
" Sempre"
" Sempre e soltanto la mia?"
" Sempre e soltanto la tua"
Ero nelle sue mani. Mente, corpo, cuore e anima.
Mi domandai cosa ne sarebbe rimasto di me se non fosse stata più al mio fianco un giorno.

L'Altra Metà Della Mia Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora