Ventotto

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"Oh così in alto ci siamo elevati
era inevitabile che cadessimo
Non ho mai notato
le nuvole riunirsi
Come cadiamo veloci
come affoghiamo lentamente"
-Rag'n'Bone Man,
Hard Came The Rain-

Ryan

" Syria" sospiro.
Scoppierà il finimondo per questa storia, me lo dice la sua faccia e me lo suggeriscono le nuvole scure che si stanno addensando sopra le nostre teste.
Non posso crederci cazzo.
No, no, no maledizione!
Sento un'ondata di rabbia nei confronti di Lucy assalirmi, e me ne vergogno all'istante. Questo mi fa capire quanto Syria mi tenga in pugno, quanto potere abbia sul mio cuore e sui miei pensieri se riesce a suscitare in me emozioni che di norma non proverei.
Io lo so che Lucy non ha fatto nulla di grave: se davvero gli piaccio, questo è il modo più delicato che abbia mai visto di provarci con qualcuno. Mi ha dato un bacio, non ha commesso nessun reato, non sapeva neppure di tutto quello che stava succedendo fra me e la ragazza della porta accanto.
Ma se fino a un secondo fa ero più dispiaciuto per lei -per averla dovuta respingere- adesso i miei sentimenti hanno completamente cambiato rotta.
E solo perchè è comparsa una certa donna alle mie spalle.
Ho smesso di chiedermi se sia salutare che una singola persona abbia un simile ascendente su di me, molto probabilmente no, ma non posso combatterlo e non mi resta che accettare la cosa e basta.
Almeno è rincuorante sapere che è reciproco.
Mi rincuora un po' meno quello che sto vedendo in questo momento.
Quelle iridi che mi scrutano sono cupe e fredde come il colore di cui sono fatte, e la sua espressione è un misto di dolore e delusione, proprio tutto quello che non vorrei vedere mai sul suo viso, ma che ogni volta sembra dipendere da me.
E poi ha innalzato un muro così spesso intorno a lei, che posso notarlo già da qui. Ne ho la certezza man mano che si avvicina, le mani che ancora mimano un applauso e sul volto una di quelle smorfie sarcastiche che detesto.
Vorrei dire qualcosa, qualsiasi cosa che le faccia capire che quel bacio non ha avuto origine da me, che non lo volevo, che non deve odiarmi per questo nè negarmi la possibilità di spiegare e di raccontarle la verità come avevo preventivato.
Ma la mia bocca resta chiusa perchè so che non ho parole sufficienti per farle capire ciò che vorrei capisse, e che niente cambierebbe quello che le sta passando per la testa. Non adesso.
Conosco la sensazione, quella di essere così incazzati da non voler far altro che vomitare parole su chi ti sta di fronte. Non posso che permetterglielo, sperando che non abbia affilato troppo le lame con cui sta per colpirmi.
Syria mi si piazza davanti, non mantiene le distanze, mi viene proprio ad un palmo dal naso, incrocia le braccia e se ne sta zitta.
Non si comporta come ci si aspetterebbe da chiunque altro, no, perchè è Syria e non ha niente di chiunque altro, mai.
Mi fa sentire il suo calore, il suo profumo, e io mi domando se sia una specie di vendetta: farmi percepire qualcosa a cui di sicuro non mi permetterà di avvicinarmi.
" Tu dovresti essere la persona che a questo mondo, più di tutte le altre, dovrebbe impegnarsi per non farmi male Ryan"
È la lama più affilata con cui mi abbiano colpito in ventisei anni.

Syria

Faceva più male di quanto si potesse credere.
Per quanto assurdo, più male del suo essere sparito un anno fa, del suo avermi allontanato per settimane una volta tornati entrambi qui, di saperlo a pochi metri di distanza da me e non poterlo avere.
Ora lo capivo quanto faceva schifo il tradimento, anche se io e lui non stavamo ufficialmente insieme, e quel bacio non si poteva esattamente definire così.
Vedere un'altra donna toccare in quel modo tanto intimo ciò che consideri tuo... non so spiegarlo.
Da quello non si torna indietro.
Mi hai lasciato? Ok, trovo la maniera di riprenderti.
Ti ho ferito? Bene, mi farò perdonare e risolveremo tutto.
Però quella bocca che avrebbe dovuto toccare solo la mia contaminata da un'altra... no.
Quello non si sarebbe risolto, quella macchia gli sarebbe rimasta addosso per sempre, e sarebbe rimasta anche su di me.
Forse l'idea di possesso di una persona in amore era sbagliata, ma come non potevi considerare tua la persona che amavi?
Avevano toccato qualcosa di mio. Ed ora ero ferita e furiosa come mai.
Ecco tutto ciò a cui mi ero ridotta.
Non sarebbe andata a finire bene. Per di più ero ancora uno schifo a gestire la rabbia.
" Non l'ho..." comincia Ryan, con la voce che trema e una mano tesa verso di me.
" Baciata tu? Si certo. Poco importa. Glielo hai permesso"
Non cambia il fatto che ti ha toccato in un modo che sarebbe dovuto spettare soltanto a me.
" Gliel'ho permesso? Non mi ha chiesto l'autorizzazione Syria"
L'autorizzazione, certo. Ma almeno gli importa di cercare di rimediare? È così composto, così docile.
Io mi sento un mare in tempesta.
" Non ci voleva tutto quel tempo per allontanarla, cazzo! Se anche credessi che i tuoi riflessi facciano talmente schifo da non aver visto la sua bocca puntare alla tua in tempo per fermarla, sta certo che non crederò che ti ci sia voluto così tanto per staccartela di dosso!"
" Mi ha preso in contropiede, ero frastornato, stavo cercando di capire che diavolo stesse succedendo" urla di rimando.
Finalmente ha mandato al diavolo il suo proposito di mantenere il sangue freddo.
Bene, dopotutto sembra che gli importi.
Stava cercando di capire che cosa stesse succedendo.
Be', è quello il punto no? Quello a cui non sarei voluta arrivare.
" Tu ti chiedi ancora come sarebbe stare con qualcuno che non sia io, ecco cosa stava succedendo" replico amara, smettendo di gridare.
Non ribatte subito, ed è la conferma che mi serve.
Ci ho preso in pieno.
" Magari quel bacio non l'avrai voluto, ma nel momento in cui Lucy te lo ha dato, la tua testa ha iniziato a esaminare qualcosa che non avrebbe neppure dovuto prendere in considerazione. Ho ragione? Lei muoveva la sua bocca sulla tua e il tuo corpo sarà anche rimasto immobile, ma con la mente ti immaginavi un futuro con una ragazza come lei, una ragazza che non ti avesse fatto soffrire, con cui ricominciare da capo..."
" Non ho guardato così lontano, te lo giuro!" mi interrompe.
" Non avresti dovuto voler guardare per niente considerato che in quel bel quadretto che ti stavi costruendo io non c'ero!"
Inconsapevolmente ho preso a indietreggiare, me ne accorgo quando Ryan avanza e mi ferma prendendomi per le braccia. Le sue mani mi avvolgono e mi stringono e io vorrei che fossimo a letto, che lui si stesse tenendo a me in tutt'altra situazione, non che stesse cercando di trattenermi.
Perchè sono state davvero rare le volte in cui ho tentato di scappare da lui, e se lo sto facendo adesso deve averlo capito quanto mi ha delusa.
" Volevo venire da te. Stasera. Ti volevo raccontare ogni cosa, tutto quello che mi tormenta. Ti avrei parlato per riaverti Syria" mi dice sostenendo il mio sguardo, nonostante il suo sia velato da lacrime che non so per quanto riuscirà a trattenere.
" Non ti credo"
E un paio di quelle lacrime gli sfuggono già.
" Non mentirei su questo!" insiste disperato, e i suoi occhi me lo dicono che sta dicendo il vero ma alla mia bocca non interessa.
" Non ti credo" ripeto, cattiva.
È evidente che la voglia di vendicarmi e ferire a mia volta chi mi fa male non so metterla da parte, anche se vorrei. È dentro di me, è in quella rabbia che mi porto dietro da sempre e che forse posso tenere a bada ma non estirpare.
Lo vede che non riuscirà a convincermi. Eppure con quelle poche forze che gli restano non smette di provarci, non si arrende, non mi molla.
" Era solo un bacio"
" No, non era solo un bacio. Sei tu che hai infranto una promessa. Nessuno a parte me avrebbe toccato le tue labbra, ricordi? Solo e soltanto le mie. Sei tu che ti fai macchiare da lei. Sei tu che immagini una vita senza di me. Non è solo un bacio, è tutte queste cose. E forse mesi fa te le avrei concesse. Mesi fa, non ora, non dopo i discorsi che abbiamo fatto alla casa sull'albero, non dopo quella notte dove ci siamo toccati di nuovo. No. Non. Ora." ribadisco, voltandogli le spalle.
Torno verso casa in compagnia delle prime gocce di pioggia che cadono dal cielo. Stavolta vengono giù in fretta, si scatenano tutte in una volta, fitte e gelide.
Spero non si trasformino in un altro di quei terribili temporali. Perchè stanotte non permetterei a Ryan di starmi accanto. E non sopporterei neppure di vedergli infrangere l'ennesima promessa.

L'Altra Metà Della Mia Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora