"Perchè mi fissi?
Credi ancora di sapere?
Cerchi un tesoro
nelle cose che hai buttato
Come una gazza
vivo per le cose che luccicano
Ma tu no"
-Mika, We Are Golden-Miky
Non avrei dovuto lasciarmi sfuggire di bocca certe cose, quel giorno non avrei dovuto insinuare che Jordan fosse come me.
Adesso chissà che ragazza si immaginava sotto la maschera, e invece la verità era che sebbene mi fossi rivista in molte delle confessioni che mi aveva donato, io avevo preso strade completamente diverse, strade che mi avevano resa tutto fuorchè la persona meravigliosa, forte e coraggiosa che rivedevo in quest'uomo.
Mi avrebbe odiata come mi odiavo io, potevo prevederlo.
Dio, ero talmente tanto stanca di sentirmi così.
Insicura, irrecuperabile, spaventata, senza speranze.
Era stato bello incontrare un paio di occhi capaci di guardarmi come nessuno aveva mai fatto, come da sempre avevo sognato che qualcuno mi guardasse.
Ma quegli occhi non mi conoscevano affatto allora, e infatti gli era bastato avere a che fare con me un altro paio di volte perchè la luce che ci scorgevo dentro scomparisse e il suo viso cambiasse espressione. La maggior parte delle volte almeno.
Non lo sopportavo, non lo sopportavo, non lo sopportavo.
Non sopportavo me stessa, la vita che mi era capitata, la mia incapacità di imboccare la direzione giusta.
Detestavo il mio carattere, le mie paure, la mia mancanza di coraggio... detestavo tutto di me.
E com'è che si dice? Che nessuno può amarti finchè non imparerai a farlo tu per prima, no?
Questa non era esattamente una buona notizia per me.
Credo di essermi apprezzata per la prima volta quella notte, fra le sue braccia. Mi piaceva la donna che ero con Jordan, o quella che sentivo di poter essere.
E se questo ragazzo era stato capace di farmi apprezzare me stessa -anche se per poco- be', aveva davvero qualcosa di speciale.
" Parlami Miky, sto impazzendo. Voglio sapere, e me lo devi" sbocca, dopo avermi lasciato viaggiare con la mente per minuti infiniti.
" La mia storia non è bella quanto la tua"
" Pensi che la mia storia sia bella?" replica scettico.
" Non la parte in cui ti sei sentito solo ovviamente. Però tu ne esci da vincente no? Per me non è così" lo avverto, come se non fosse già abbastanza evidente.
Come se il mio comportamento e la mia faccia non parlassero a sufficienza.
" Parla e basta, per favore"
La posso percepire l'aspettativa nella sua voce, la speranza di trovare una spiegazione che abbia senso, che mi metta sotto una luce migliore.
È difficile iniziare sapendo già che lo deluderò.
" Anch'io ho sempre faticato a trovare qualcuno con cui sentirmi a mio agio, un gruppo in cui integrarmi, un'amica con cui condividere le mie giornate. Non avevo neanche una famiglia sai? Mi sono ritrovata una madre che ci tirava su a fatica, che non mi aveva mai voluta, a cui non gliene fregava nulla di me. Lei aspettava solo che crescessi, che diventassi qualcuno così che potessi prendermi io cura di lei. E invece sai cosa? Ero destinata ad essere nessuno, non riuscivo neanche a studiare, avevo dei disturbi dell'apprendimento e mamma non ci ha neppure provato a cercare qualcuno che potesse aiutarmi"
Non voglio che provi pena per me, perciò rivesto le mie parole di rabbia. E con quella rabbia ci copro la tristezza, l'amarezza, la delusione. Ci copro le lacrime.
" Laurearmi era impensabile, non avevo sviluppato alcuna dote particolare che mi permettesse di costruirmi una carriera, perciò sono rimasta un peso per mia madre. E continuavo ad essere così sola... Le persone non ti vogliono se non hai nulla di speciale"
Stavolta è la sua di mano che cerca la mia. La prende, la stringe, fa intrecciare le nostre dita.
Mi godo quel tocco soltanto per un attimo. Devo interrompere il contatto o non riuscirò mai a trattenermi dallo scoppiare in lacrime.
Nè a finire questa storia, che è quanto di più lontano possa esserci da una bella favola della buonanotte.
" Ho incontrato Logan per caso. È bastato un appuntamento con lui perchè mia madre vedesse in quell'uomo la possibilità di sistemarmi. Lui non era male all'inizio, solo... non era fatto per me. Era all'antica, il classico uomo che deve controllare tutto, che pretende rispetto, che si accontenta di una donna da sposare che gli faccia fare bella figura in famiglia e in pubblico. Uno di quelli che probabilmente neanche sa cosa sia l'amore. Non che io potessi dire di averlo conosciuto. Però lo sognavo. Finchè non ho smesso. Ho accettato la realtà, non avevo altro che Logan, perciò ho portato avanti il rapporto con lui, sono andata a viverci insieme quando me lo ha chiesto, perchè se avessi detto di no mamma mi avrebbe buttata fuori di casa. Mi ha offerto perfino un lavoro nel suo studio. Ero la sua segretaria. Rispondevo al telefono, annotavo appuntamenti. Non era la vita che desideravo ma a ventitrè anni continuavo a non avere niente e almeno ciò che avevo ottenuto era qualcosa. Per quanto lo detestassi"
Sento tirare su col naso.
Jordan sta piangendo in silenzio. Per me.
Devo finire di raccontare adesso o non ci riuscirò più.
" Non ero capace di tirarmene fuori, c'era un ragazzo che si considerava il mio ragazzo e che si prendeva cura di me ed era più di quanto avessi mai avuto. Non ho saputo prendere altre strade. Mi sono ritrovata all'altare, ho avuto un attacco di panico, ho perso il controllo, mi sono catapultata nella tua auto, ti ho conosciuto e mi è sembrato di trovare tutto quello che avevo sempre desiderato. Ma non sono stata capace di rischiare neanche allora per te. Logan mi ha perdonata, mi ha ripresa, e io gliel'ho permesso di nuovo. Perchè avevo maledettamente paura di ritrovarmi senza niente un'altra volta"
" Lascialo, lascialo adesso e..."
" No, non la prenderebbe bene"
" Non è un brav'uomo se ne hai paura" mi fa notare, e ora è lui quello arrabbiato.
Ultimamente Logan è cambiato, per colpa mia, per quello che ho combinato, ma questo non lo dico.
" Ogni tanto si arrabbia, mi da l'impressione di poter esplodere. Però non ha mai superato il limite"
" Che intendi tu per limite?"
Alzo le spalle. Scuoto la testa. Liquido la sua domanda e cambio discorso.
" Te l'ho detto perchè non voglio che pensi che ti abbia preso in giro. Sento qualcosa per te, e a volte cedo, ma non posso permettermelo"
" Certo che si invece! Hai una vita soltanto Miky, questo non è quello che ti meriti, non deve essere il meglio che puoi avere"
Perchè ti scaldi tanto Jordan? Sembra che tu ci tenga un sacco a me. Peccato che non possa illudermi.
" E saresti tu quel meglio che dovrei avere? Perchè dovrei preferire un ragazzino all'uomo affermato con cui..." non riesco neanche a terminare la frase, mi accorgo di averla detta per rabbia, ma non è con lui che ce l'ho, quelle parole cattive non le merita.
" Hai paura che il mio interesse sia passeggero, che non andremo mai così lontano come te e Logan. Non posso garantirti che durerà per sempre ok? E io non posso definire questa cosa se non mi dai modo di viverla. Ma se senti un briciolo di quello che sento io, dovresti rischiare. Potrebbe essere la scelta più stupida che tu possa prendere così come potrebbe essere la migliore della tua vita, lo capisci?"
I suoi discorsi mi incantano. Sto facendo una fatica immensa a restare lucida.
" Il fatto è che io so già che non durerà affatto. Guardati, e poi guarda me. Te l'ho detto: non ho nulla di speciale. Ti stancheresti presto, fidati"
Il suo pugno si scontra col volante. Sobbalzo e mi spingo verso la portiera.
" Mio Dio! Non è così che funziona, non devi essere una campionessa in un qualche sport o prendere una laurea per valere qualcosa, non sono queste le cose che ti definiscono! Per come la vedo io sei una ragazza che ha avuto meno di tanti altri ma che merita quanto tutti gli altri. Non hai fatto del male a nessuno, non sei una persona cattiva, al diavolo l'essere speciale"
Quasi quasi convince anche me.
Sei solo troppo buono Jordan.
" Non sei obbiettiva" continua. "Non ti vedi per quello che sei, hai una visione talmente negativa e distorta di te stessa che finisci per comportarti per come ti vedi e non per ciò che sei. Io voglio rivedere la donna che è scappata da quella chiesa, Miky. Quella che ha fatto valere i suoi sogni, quella che mi ha fatto ridere, quella con cui ho bevuto, quella dal sorriso timido, quella che ha allungato le mani su di me per prendersi quello che voleva"
Imprigiona il mio viso nella sua presa forte. "Questa sei tu, questa e non la succube di quell'uomo"
" Non ce la faccio Jordan" mormoro, anche se con quei pollici che mi strofinano le guance e la sua fronte che è finita sulla mia sembra più facile credergli.
" Per favore. Sei la prima con cui ho provato qualcosa di tanto forte"
È lo stesso per me, te lo giuro.
Ma questo non cambierà le cose.
" Sono io che non piaccio abbastanza a te allora" conclude, rassegnato.
Non hai idea di quanto tu sia fuori strada.
" Vattene Miky"
È l'unica richiesta che sono in grado di esaudire.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
Chick-Lit#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...