Lettera #4
-Ciao Treccine Rosse.
Quaggiù sta piovendo a dirotto, e lo sai che ormai è inevitabile che la pioggia mi faccia pensare a te.
Con questo non voglio dire che mi serva il diluvio per riaverti fra i miei pensieri ma... insomma, sono sicuro che hai capito.
Raffiche di vento e fitte gocce di pioggia colpiscono già da ore il nostro accampamento, e creano un frastuono tale che, probabilmente se ci colpisse qualcosa di più pericoloso -qualcosa che non sarebbe affatto acqua- non saremmo in grado di capirlo.
Perdipiù gli spazi in cui coabitare sono molto stretti, e senza volerlo mi ritrovo ad ascoltare le esperienze passate degli uomini che fanno questo lavoro da più tempo di me. Non sono delle belle storie, mentre mi attraversano le orecchie e vanno a incastrarsi in ogni angolo libero della mia testa -angoli che so già non libereranno tanto in fretta- sotto ai vestiti pesanti tremo di paura.
Ho paura Syria, e me ne vergogno tantissimo. Perchè quella paura mi condiziona e mi incasina la testa più di quanto dovrebbe, più di quanto sia lecito.
I miei colleghi si alzano ogni mattina e il loro pensiero fisso è quello di salvare più vite possibili. Io mi alzo e il mio pensiero fisso è di arrivare a fine giornata. Non che la notte mi senta più al sicuro. Be' anche stavolta hai capito cosa intendo no?
È una delle cose che più mi mancano di te, di noi. Come mi capivi. Senza che parlassi, senza che dovessi spiegarti. A volte mi capivi perfino prima di me stesso.Quand'è che sono diventato così? Questo è il posto meno adatto per diventare egoista ma so che il mio egoismo non ha niente a che vedere con l'egocentrismo, non ha niente a che vedere con i motivi per cui una persona di norma è egoista.
A Denver ho sempre pensato ai miei pazienti, li mettevo al primo posto senza farmi alcun tipo di problema, e se non c'erano loro su quel primo gradino della piramide c'eri tu, e se non c'eri tu c'era la mia famiglia... di rado io.
Adesso invece, la paura che mi succeda qualcosa fa passare tutto il resto in secondo piano.
Forse solo tu continui a batterti con quella maledetta paura per riprenderti il podio. In fin dei conti le due cose sono collegate giusto? Se mi accadesse qualcosa non ti rivedrei più.
Combatti Syria, combatti sempre contro le mie paure perchè ho la sensazione che solo tu puoi vincere. Tu combatti da una vita, tu sei brava a farlo, sei la migliore.
Per quanto detesti vederti combattere, tu in quel campo sei la migliore.
Sto perdendo il filo del discorso, torniamo al mio egoismo.
Sono arrivato ad una conclusione. La verità è che è facile essere altruisti nel mondo in cui viviamo noi, quando stiamo bene e abbiamo la certezza che la sera torneremo a casa e staremo anche meglio -da Dio se ci sei tu- allora non ci costa niente durante il giorno pensare un po' a chi è meno fortunato.
Non mi costava niente spaccarmi la schiena in ospedale aspettando il momento in cui sarei stato in grado di salvarne davvero di vite piuttosto che fare soltanto il possibile per migliorarle un po'. Perchè di lì a poco sarebbe arrivato il mio momento della giornata. Saresti arrivata tu.
Ma è in posti come questo che si vede davvero come sei. E io non credo di essere poi tanto buono e altruista come pensavate tutti.Nei pressi del mio accampamento c'è fango ovunque quando piove. E fa un freddo tale che non basterebbero venti giubotti per scaldarsi, è quel tipo di freddo che si spazza via soltanto stringendosi ad un altro corpo.
Ero così fortunato ad avere te da stringere nelle notti più fredde. Te e un letto in cui nascondermi per un po'.
Avere una casa oggi mi sembra un lusso enorme.
È una sensazione strana.
Ci viviamo ogni giorno, ed è qualcosa di talmente scontato per noi avere un posto caldo dove tornare, un riparo dal maltempo.
Quanto mi manca ora quella casa. Che cosa bizzarra da dire eh?
In verità mi manca di più la tua.
Perchè tu l'hai fatta diventare nostra.Quante volte ha piovuto a Denver da quando me ne sono andato? Ci sono stati altri temporali?
Di quelli che ti facevano spaventare, quelli dove io avrei dovuto tenerti al caldo e proteggerti.
Di quelli in cui ti ho promesso che ci sarei stato.
Ecco un'altra rivelazione tutta per te: non sopporto di non poter mantenere quella promessa, non sopporto l'idea di te da sola, di me che non mi prendo cura di te.
Chi lo fa ora? C'è qualcuno che ha colmato quel posto vacante?
Grazie al cielo non leggerai questa lettera Syria, perchè sto per mostrarti che persona posso essere. Questo si che è puro egoismo.
Perchè io spero nessuno. Se tu potessi rispondere davvero a quelle due domande, io vorrei che tu dicessi nessuno.
Hai capito Treccine Rosse? Spero che nessuno si stia prendendo cura di te in questo momento, spero che tu riesca a farlo benissimo da sola, spero che non sia già arrivato un altro uomo che provi a fare quello che per mesi ho fatto io.
Un altro uomo che mantenga le mie promesse e te ne faccia di nuove. Un altro uomo che ti stringa quando fuori c'è un temporale, un altro uomo che diventerà il più fortunato del mondo per il semplice fatto di averti.
Un altro uomo che fa sue quelle trecce che io considero solo mie. Neanche tue, no. Mie e basta, perchè sono state la prima cosa che mi ha fatto impazzire di te, perchè ci ho passato le mani come nessun altro avrebbe fatto e farà mai, perchè le ho venerate come e più di ogni altra parte di te.
Tu le hai fatte prima di partire per Denver, prima di ricomiciare con la tua vita, e nella mia testa, quelle trecce le hai fatte per me. Perché ti trovassi.
Non preoccuparti però. Se non ci fossero state quelle ci sarebbero stati i tuoi occhi e tu saresti stata la mia Occhi Di Ghiaccio.
O ci sarebbe stato il tuo modo di sorridermi. O la tua lingua tagliente. O il tuo sguardo intenso.
In fondo amo tutto di te tesoro.
E tu sai anche questo.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
Chick-Lit#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...