Ryan
Nella mia testa, avevo già compilato la lista degli obbiettivi e dei buoni propositi per il nuovo anno. In cima, c'era chiedere a Syria di sposarmi.
L'anello l'avevo già acquistato da un paio di anni del resto, ed era da allora che quella proposta di matrimonio premeva per uscire. Premeva sulle pareti del mio cuore, fluiva nella mia anima insieme all'amore che provavo, se ne stava comodamente appollaiata sulla punta della mia lingua.
Io ero pronto per quel passo, e ne ero sicuro perchè non c'era cosa che desiderassi di più che Syria accanto per tutta la vita.
Ma lei? Lei lo era? Lo sarebbe stata?
Era una bambina. Chi si sposava tanto giovane? Che diritto avevo di incastrarla così presto con firme legali e promesse da fare davanti a Dio?
D'altra parte però, non ce la facevo più. Non potevo aspettare oltre, non ne ero in grado.
Mi ero ripromesso che, al massimo tra un altro paio di mesi, quell'anello sarebbe stato al suo dito.
Sempre che avesse risposto di si, ovvio.
E invece, grande sorpresa per me, a quanto pare mi aveva preceduta.
Stavamo per sposarci.
" Cos'è tutto questo?" bisbiglio, giusto per essere sicuro di non aver frainteso, e che i miei occhi non mi stiano giocando un brutto scherzo.
Si sporge per darmi un bacio a stampo.
Oh tesoro mio, ancora non l'hai capito quanto li odio? Ancora non l'hai capito che questi baci non fanno per me, che non sono neanche lontanamente abbastanza rispetto a ciò di cui ho bisogno, rispetto a ciò che voglio dalla tua bocca?
" Secondo te Piccolo Re? Non dirmi che non riesci ad arrivarci" mi punzecchia.
" Voglio sentirtelo dire. Voglio sentirlo uscire da questa bocca"
Non si fa pregare una seconda volta.
" Voglio sposarti Ryan. Voglio diventare tua moglie. Voglio che tu sia mio marito. E lo voglio questa sera"
" Questa sera" le faccio eco, ancora incredulo.
" Esatto. Sempre che lo voglia anche tu" mi stuzzica di nuovo.
In quelle iridi luminose però, un pizzico di paura ce lo leggo davvero.
Amore mio. Non devi averne.
Come se potessi mai dire di no alla meraviglia che mi trovo davanti.
Annuisco. Non sono in grado di fare altro che quello. Sono ammaliato.
Ammaliato da lei, da quelle trecce che sono tornate -esattamente identiche a come le ricordavo-, dalle emozioni che hanno preso il sopravvento.
E poi, giuro di riuscire a sentire la mia anima scalpitare, impaziente di unirsi per sempre alla sua metà. Impaziente di avere la certezza che non verrà più separata da quel pezzo per lei così fondamentale.
" Come puoi essere così bella? Sembri uscita da un altro mondo"
Syria ride.
" Da una favola magari? L'avresti mai detto?"
" Io si. L'ho sempre saputo che non avevi niente di una ragazza comune. L'ho sempre saputo che un giorno mi avresti incastrato per bene, perchè chissà non lo avessi capito amore mio, io adesso ti sposo davvero"
É giusto che anche lei senta queste parole. Voglio che le senta.
" Grazie al cielo sono caduta proprio su di te su quell'autobus. O chissà chi altro ci sarebbe ora al tuo posto"
Non è una possibilità sulla quale voglio soffermarmi questa.
" Grazie al cielo ti ho ritrovata al locale di Mich, e poi alla palestra di Jax..."
" ...e poi come tua vicina di casa"
" Grazie al cielo sei riuscita a convincermi ad amarti" continuo.
" Grazie al cielo un po' mi amavi già"
Una voce si schiarisce a pochi passi da noi, alzo lo sguardo e noto papà e Jordan in tenuta elegante.
" Torno presto" mi sussurra Syria all'orecchio, prima di indietreggiare fuori dalla stanza.
La lascio andare a fatica. All'improvviso ho paura di svegliarmi e di scoprire che niente di tutto questo è reale.
Perchè mi sembra davvero tutto troppo meraviglioso per esserlo.
Jordan e papà mi si avvicinano. Mi ritrovo stretto nel loro abbraccio, riempito di pacche sulle spalle e di sguardi commossi.
" Il mio piccolo uomo si sposa" esordisce papà.
" Smettela, non ho intenzione di scoppiare a piangere" li avverto.
" Non puoi capire quanto sono felice per te fratellino. Questa serata è tutta tua finalmente"
" Jordan" lo ammonisco. Poi però me li tiro di nuovo addosso per un altro abbraccio.Resto con la mia famiglia per un altro quarto d'ora. I miei occhi fremono per l'impazienza di rivedere Syria varcare ancora quella porta.
Due figure si stagliano sulla soglia, ma nessuna è lei.
Miky. Mich.
E poi Eric, un altro paio di miei amici, Jax.
Non manca proprio nessuno per completare la nostra famiglia allargata.
Poi finalmente, quella pazza della mia futura moglie fa il suo ingresso, smettendola di farmi tremare le gambe per l'ansia e la paura che sia scappata via.
C'è sempre questa possibilità, no? Anche quando è la sposa che organizza il matrimonio.
Me la stringo subito al fianco appena mi raggiunge, mentre Mich -che da quanto ho capito ufficializzerà il rito- prende la sua posizione, il mio testimone, papà, si mette alla mia sinistra e Jordan come testimone di Syria alla sua destra.
Il resto degli invitati prende posto dietro di noi.
Sta per succedere.
Sta per succedere sul serio.
Syria mi guarda da sotto ciglia più lunghe del solito e mi sorride complice, e so che nella sua testa sta passando lo stesso tipo di pensiero.
Si, sul serio, sembrano confermarmi i suoi occhi.
" Quando siete pronti" ci avvisa Mich, con il discorso in mano e l'espressione solenne.
Io e Syria annuiamo in contemporanea e ci prendiamo le mani, piazzandoci l'una di fronte all'altro.
Mich inizia a parlare, e nelle sue parole sento tutto l'amore che nutre per noi.
Lo ascoltiamo, al limite dell'emozione, finchè non arriva il momento di recitare le nostre promesse.
Inizio io, e nel giurarle il mio amore eterno, la mia fedeltà in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, mi accorgo di tremare come un bambino davanti alla sua prima recita scolastica.
Quantomeno riesco a finire di pronunciare l'intero giuramento.
Prendo l'anello d'oro bianco dalle mani di papà, e mentre lo faccio scivolare sull'anulare di Syria, mi sfugge una lacrima.
Non ci faccio troppo caso. È un altro il pensiero che mi riempie la testa.
É mia.
Quando è il suo turno, la sua voce suona molto più stabile della mia, ma tanto lo so che è lei quella più forte, ormai ne sono consapevole da un pezzo.
Mi godo quelle parole che escono convinte dalla sua bocca, e corrono veloci a nutrire il mio cuore.
Mi godo quell'anello che mi infila al dito guardandomi dritto negli occhi, quell'anello che simbolicamente dice 'propietà di Syria Rose Fontana'.
Tuo.
Sono ufficialmente tuo Treccine Rosse.
" E ora baciala pure!"
Lo faccio. La bacio con amore e venerazione tra i fischi e gli applausi della nostra famiglia.
Ma a quelli presto a malapena attenzione.
Tutto il mio mondo si è ridotto alla donna che é tra le mie braccia in questo momento.Syria
Mai in vita mia, avrei creduto che si potesse provare un'emozione tanto forte.
Tanto forte da temere che il tuo povero cuore non regga tutte quelle bellissime sensazioni vissute nel giro di poche ore.
Tanto forte da dover strizzare gli occhi ogni due per tre, perchè le lacrime di gioia sembrano non voler finire.
Tanto forte da pizzicarti un braccio da sola, come un'idiota, per essere certa che sia tutto vero.
Tanto forte da desiderare con tutte le tue forze che il tempo si fermi e che questa serata duri per sempre, che tutto questo duri per sempre.
Se penso che la prima volta che sono salita sul ring ho creduto che non avrei mai provato niente di altrettanto travolgente...
Mi guardo intorno: la cerimonia si è conclusa da un pezzo, e tra poco si concluderà anche la breve e semplice cena che ho organizzato per i nostri ospiti.
Queste sono esattamente le persone che amiamo di più al mondo.
Poi sposto lo sguardo sulla fede che ho al dito, e sulle labbra mi si apre per l'ennesima volta uno stupido sorriso.
" Che ci fai qui tutta sola e in disparte?"
Le braccia di Ryan mi avvolgono stretta. Qualcuno dentro la mia pancia sembra agitarsi, infastidito.
" Sono esausta. Voglio andare a casa Piccolo Re"
I miei occhi sono carichi di altre promesse che lui non stenta a riconoscere.
Dieci minuti dopo usciamo mano nella mano dal castello.Casa dolce casa.
La mia è diventata nostra già da un po', ma ora che siamo sposati probabilmente ci prenderemo del tempo per arredarla e renderla degna di una vera famiglia.
" Non puoi capire cosa ha significato tutto ciò che hai fatto per me stasera, Treccine Rosse"
Ryan mi si avvicina, e dopo essersi tolto la giacca mi aiuta a sfilare l'abito.
" Certo che lo capisco"
" Ogni cosa è stata perfetta. E finalmente sei mia moglie. Mia. Moglie" sussurra sulle mie labbra, poi prende a strofinare il viso sul mio collo, contro la mia guancia, fra i capelli.
" Scommetto che non sai decidere quale parola ti piaccia di più. Se 'mia' o 'moglie'"
" Indovinato" conferma, prima di gettarsi famelico sulla mia bocca, rubandomi un bacio pieno di passione.
" Sei impaziente" osservo, sfuggendogli di proposito.
" Be' adesso arriva la parte migliore del matrimonio giusto?"
" Che idiota che sei!" lo riprendo, spintonandolo verso il letto.
" Inutile che tu voglia fare con me l'uomo che pensa solo al sesso, i tuoi occhi brillano ancora per tutto quello che hai vissuto nelle ultime ore"
" E come potrebbe essere altrimenti? Guarda che cosa hai fatto Syria. Più di così non potevi davvero"
Ne sei sicuro?
" Dammi la mano" gli ordino.
Lo fa, e io la porto subito sulla mia pancia nuda.
Lo osservo. Mi osserva.
Aggrotta le sopracciglia. Io alzo il mio.
É confuso.
Guarda giù. Ora di nuovo il mio viso.
La lacrima che mi solca una guancia.
" Cosa Syria? Cosa c'è?" mi chiede, portando sulla pancia anche l'altra mano.
Ha capito.
" Sono incinta. Aspettiamo un bambino Ryan. Diventerai papà"
Non appena pronuncio le ultime due parole, -diventerai papà- quelle che so aspetta di sentire già da tanto tempo, il mio Piccolo Re scoppia a piangere.
Ed è bellissimo.
" Ne sei certa?"
" Si. Sono già di tre mesi, lo so da due, è che volevo dirtelo stasera e..."
" Non mi hai detto nulla per due mesi interi?" ribatte incredulo.
" Non soffermarti su questo, per favore. Sei felice?"
" Certo che lo sono, lo sai che lo sono"
Si abbassa sulle ginocchia, e quello splendido viso che fino a poco prima strofinava contro il mio, ora sfiora la mia pancia. Ci posa la fronte, la riempie di baci, ci bisbiglia sopra.
" Ehi piccolo. Ti amo già"
Lo amo già anch'io.
Anche se l'idea di essere madre mi terrorizza.
Ma poi penso a un Piccolo Re -o a un Piccolo Principe- che corre in giro per casa e mi posa la manina sul volto. Guardo l'espressione di assoluta felicità sulla faccia di Ryan.
E la paura si trasforma in impazienza.
In amore sconfinato.
In sogni ad occhi aperti.
In speranza.
E la paura diventa l'ultima cosa che provo.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
Genç Kız Edebiyatı#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...