Miky
Non riuscivo a smettere di piangere.
Avevo cominciato quando Jordan mi aveva voltato le spalle, era salito sulla sua auto, ed era partito senza voltarsi indietro. Avevo continuato per tutto il tragitto fino a casa, e anche adesso che cercavo di fermare le lacrime prima che Logan tornasse, quelle non ne volevano sapere di darmi retta.
Non mi ero mai sentita tanto male come quando lui mi aveva guardata in quel modo disgustato. Mai, per nessun'altra ragione e per nessun'altra persona al mondo.
Eppure nella mia vita ero stata più male che bene.
Non me lo so spiegare neanch'io com'è che una proposta simile mi sia saltata alla mente, come abbia trovato il coraggio di chiedere a Jordan di diventare il mio amante.
Non era da me, niente affatto, per quanto adesso possa essere difficile crederlo, non era da me.
Solo che, in quel momento... ero andata nel panico. Si, era proprio panico quello che mi aveva assalita all'improvviso.
La cosa più bella che mi fosse mai passata fra le mani, mi stava scivolando via alla stessa velocità di un battito di ciglia. Rischiavo di non vederlo più.
E così me ne ero uscita con quella storia dell'amante. E così avevo detto addio a qualsiasi possibilità avessi potuto avere con lui, anche la più piccola, anche la più insignificante.
E poi l'avevo ferito.
L'avevo ferito e non sopportavo neppure quello -soprattutto quello- perché era come se avessi preso un oggetto raro e bellissimo e l'avessi sporcato. Macchiato. Rovinato. Spezzato.
C'erano davvero una marea di ragioni per le quali mi riusciva quasi impossibile uscire dal bagno, smetterla di singhiozzare, e tornare a fare quello che avrei dovuto fare.
É quando sento la porta d'ingresso aprirsi e Logan chiamarmi che le lacrime finalmente si fermano da sole.
Mi sciacquo in fretta il viso con l'acqua gelata per stemperare il rossore sulle guance, e gli vado incontro.
Logan è in cucina, si guarda intorno insoddisfatto prima di posare i suoi occhi indagatori su di me.
Merda, non promette bene.
" Non hai preparato nulla per cena?" mi accusa.
" Sono stata poco bene, rimedio subito. Preparo dei panini e un'insalata, ti vanno?"
Logan mi si avvicina, cauto, e mette su quel tono che usa sempre quando deve rimproverarmi velatamente, il tono di un genitore che parla ad un bambino.
" Tesoro, lo sai che mangio tutto, l'importante è che trovi da mangiare ok? Torno stanco da una giornata piena di lavoro, almeno puoi fare questo per me? Puoi farmi trovare qualcosa di pronto sul tavolo?"
Annuisco mentre le sue mani mi circondano il volto.
Sembra così dolce.
" Cosa c'è che non va? Ti ho dato una casa bellissima in cui vivere, non devi neppure lavorare per mantenerti perchè penso a tutto io... devi soltanto prenderti cura di questo posto e del tuo ragazzo Miky. Non ti chiedo tanto. Forse ti senti sola? Trascurata? Almeno ogni sera sto con te e sono tutto tuo. Cos'è questo faccino triste allora?"
E continua a sembrare così dolce.
" Ma no, avevo mal di testa ed ero giù, niente di grave, ora che sei rincasato mi riprendo"
Magari se la smettessi di starmi tanto addosso.
" Non mentirmi Miky. Sii sincera con me, c'entra quel ragazzo? Quello che ti ha portata via dal matrimonio? Ti cerca, ti chiama, vuole quacosa da te?"
Il suo tono si sta scaldando, sale di qualche ottava anche se continuo a fare di no con la testa.
L'idea che io combini qualcosa con un altro sta diventando un ossessione per lui.
" Dimmelo se ti da fastidio, dimmelo e ci penso io. Gli metto in testa che le donne degli altri non si toccano, non si guardano nemmeno. Guarda che me ne sono accorto di come ti mangiava con gli occhi quel pomeriggio che l'abbiamo visto. Se prova a contattarti riferiscimelo subito, e giuro che i suoi occhi nemmeno ti sfioreranno più per sbaglio se per caso dovesse incontrarti"
Quanto hai ragione su questo.
" No, no, Logan! Non l'ho più visto, perchè dovrei? È solo un tizio che ho incontrato una volta e mi ha dato un passaggio"
Mi studia per un tempo infinito prima di lasciarmi andare.
" Ok. Va a preparare la cena tesoro, io vado a fare una doccia"
Per tutto il tempo che affetto i panini e taglio l'insalata, le lacrime tornano a offuscarmi la vista.
Jordan.
Non posso più vederlo dopo i sospetti di Logan. Non posso rischiare di metterlo anche in pericolo.Resisto due giorni. Poi i miei buoni propositi vanno a farsi benedire.
Il fatto è che, restarsene un'intera giornata in casa a deprimersi, da sola, non aiuta.
E sono così stanca di deprimermi, sono così debole...
Ad ogni modo, davvero non ce l'ho il coraggio di farmi vedere da lui. Il suo sguardo ferito, deluso, amareggiato e nauseato, ancora mi tormenta per troppe ore al giorno.
Mentre di notte... Di notte sono tutt'altri i pensieri su Jordan che non mi danno tregua.
Una volta scivolata sotto alle lenzuola, non faccio che ricordare quello che abbiamo fatto, non faccio che risentire le sue mani su di me anche se non ci sono, e rendermi conto che la mia unica alternativa per placare i bollenti spiriri è Logan.. fa male.
La nostalgia che provo è così tanta che fa male, e io comincio a temere di avere un qualche nuovo disturbo perchè sono consapevole che provare questo per un ragazzo visto solo un paio di volte non è normale.
Non lo conosco, non so niente di lui, non lo amo, non gli voglio bene, perchè diamine è così difficile lasciarlo andare?
Non può essere soltanto perchè rappresenta tutto quello che ho sempre desiderato -amore, gentilezza, bontà, dolcezza- o il meglio a cui una persona possa aspirare.
Eh già, l'ho capito in un attimo questo: l'ho capito dai suoi occhi e dalle poche parole che ci siamo rivolti che è un uomo buono.
Un uomo buono che io volevo corrompere.
Il fatto che lui mi guardasse come io guardavo lui non mi ha certo aiutato a pormi dei freni.
Basta ricordare come ti guarda, basta pensare e fantasticare su di lui, l'opportunità che avevo l'ho bruciata.
Ripetermelo serve a ben poco purtroppo.
E forse non potrò farmi vedere da Jordan, ma io di vedere lui ne ho bisogno.
E così quel giovedì pomeriggio esco di casa e vado alla sua caserma, mi nascondo dietro alle auto, a qualche metro dalla sua, e aspetto che finisca il turno.
Voglio solo vederlo, solo vederlo.
Sarà il mio piccolo momento bello della giornata.
Una volta ho letto in un libro che ogni singolo giorno dobbiamo ricavarci almeno cinque minuti in cui sentirci felici o un bel momento, per rendere ogni giornata degna di essere vissuta. Questa é davvero l'unica cosa bella che posso permettermi.
Tanto non mi vedrà, e se non mi vede non soffre, non faccio male a nessuno.
Solo a me probabilmente, giusto un po'.
Alle sette in punto alcuni ragazzi vengono verso il parcheggio, ci sto un attimo a riconoscere il mio obbiettivo.
Ha una camminata sexy. Com'è che non ci avevo fatto mai caso?
E quella divisa... ho sempre avuto un debole per i ragazzi in divisa. Sempre.
E per i visi puliti. E per i mori. E per i muscoli.
Quel ragazzo incarnava sul serio tutte le mie tentazioni.
Scompare dentro l'auto troppo presto.
Mi lascia con l'amaro in bocca, con la sensazione di un dolce strappato via dalle mani ancora prima di finirlo, di un giocattolo tolto dalle tue braccia e rimesso al suo posto senza essere comprato, un bacio che non puoi assaporare fino in fondo perché ti ricordi di essere in un luogo pubblico.
Ci metto un po' a far muovere le gambe anche dopo che la macchina sparisce dal mio raggio visivo.
Non ho ottenuto i miei cinque minuti di felicità. Non sono neanche tanto sicura che sia stato un momento bello considerato lo stato d'animo con cui torno a casa.☆☆☆
Nei giorni seguenti ho la conferma di essere una ragazza masochista. Vado a trovarlo tutti i pomeriggi, per una settimana.
Lui non mi nota mai e io mi godo quei pochi secondi o minuti in cui posso osservarlo.
A volte si ferma a chiacchierare con un amico, e il mio regalo dura di più.
Non so fino a quando ho intenzione di continuare, non so dove voglio andare a parare né se mai mi spingerò oltre.
Per adesso è una cosa innocua.
É come sfogliare su una rivista le foto con il tuo modello preferito.
Si, proprio così.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
Chick-Lit#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...