Cinquantuno

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"E ti amerò piccola, sempre
E sarò li fino a quando le stelle
non brilleranno più
Fino a quando il cielo scoppierà
e le parole non faranno rima
E ti amerò piccola, sempre
E sarò li,
per sempre e un giorno"
-Bon Jovi, Always-

Syria.

Merda.
Appena termina il video, Ryan sfreccia via dalla sala come un fulmine.
Miky è perplessa.
Io, David e Jordan ci alziamo contemporaneamente dalla sedia per seguirlo.
" Vado io!" dico decisa.
Jordan annuisce, David mi stringe un braccio e mi lascia andare.
Percorro in fretta lo spazio che ci divide ed esco sul balcone, dove l'ho visto rifugiarsi.
E lui è proprio lì, poggiato alla balaustra con il volto inclinato verso il basso e nascosto fra le mani.
Mi avvicino fino a ridurre le distanze, e lo costringo ad abbandonare quella posizione rigida per stringerlo fra le mie braccia.
Me lo permette, si rifugia nel mio abbraccio e resta in silenzio, esattamente come sto facendo io.
Mi senti amore mio? Mi vedi, proprio qui, insieme a te?
Non ti lascio cadere Ryan.
Piuttosto barcolliamo entrambi.
" È stato quel filmato. Non sarà sempre così, non ogni giorno, non..."
" Non giustificarti per questo. Mai" lo interrompo.
Solo dopo capisco che lo stava facendo soprattutto con se stesso.
" Se quelle immagini sono difficili da sopportare per chiunque, figuriamoci per te Ryan. Non avresti dovuto guardare. Ad ogni modo, ormai è passato. È passato. Sei in piedi"
" Perché mi stai sorreggendo tu"
" Va bene così, la ferita è ancora fresca, puoi zoppicare un altro po', e io ti aiuterò a cammiare finchè ne avrai bisogno"
Sospira fra i miei capelli e il mio collo si increspa all'istante con piccoli brividi.
" Voglio solo restare in questo abbraccio qualche altro minuto" sussurra.
" Quello che vuoi. E dopo faremo anche di meglio" lo rassicuro.
Guarda avanti Ryan.
Guarda avanti, guarda a tutte le cose belle che ti aspettano, che ci aspettano, e trova lì la forza per rialzarti. 
Io la vedo la sua forza, accanto ad una debolezza che a lui sembra insormontabile, io scorgo una forza altrettanto grande.
Non ero con lui i primi tempi, ma so che non ha permesso alla marea di portarlo alla deriva, di allontanarlo dalla vita che si era costruito. Stava male sì, però ha scelto di farsi aiutare, non ha mollato, mai, neanche quando faceva così tanto male che sarebbe stato più facile mandare ogni piccolo sforzo al diavolo.
Pensa di essersi appoggiato troppo agli altri -a me- e allora?
Anche chiedere aiuto e accettare il sostegno delle persone che ami e hai paura di deludere è coraggio.
Quanti possono dire di aver vissuto un incubo simile ed esserne usciti vincitori?
Te lo dico io amore mio, pochi. E lo so che tu non lo vedi, ma ti assicuro che hai trionfato.
Hai combattuto diversi tipi di guerre. Se sei qui, è perchè le hai vinte tutte.

Ryan

Al ritorno dalla cena siamo talmente infreddoliti che il piano di fare l'amore in macchina salta.
Mi offro di preparare un bagno caldo, e mentre Syria si lega i capelli e si strucca, io vado a riempire la vasca di acqua bollente e bagnoschiuma.
Quando mi raggiunge e fa per togliersi il vestito, la fermo subito.
" Ci penso io" bisbiglio suadente alle sue spalle.
Non ci saranno mai preliminari migliori dello spogliare la proprio donna.
Farle scivolare l'abito lungo il corpo, sfilarle gli ultimi pezzi di stoffa che ha addosso.
Appena ho finito, me la stringo contro e le rapisco le labbra in un bacio che sa di uomo affamato.
Del resto, per tutta la sera non abbiamo aspettato altro che questo momento.
Anche l'attesa è senza dubbio un buon preliminare.
Mi spoglio anch'io, dopodichè la aiuto a entrare nella vasca ed entro a mia volta, sistemandomi dietro di lei.
" Mmh. Questo è anche meglio del farlo in macchina"
Rido, non posso darle torto.
Specie quando poco dopo inizio a passarle le mani sulle cosce e a baciarle il collo, mentre lei si preoccupa di far congiungere i nostri corpi, e far si che si tocchino e combacino perfettamente in tutti i punti giusti.
" Sei felice?" le chiedo di getto, muovendomi piano dentro di lei.
" Si" mi soffia sulla guancia, con quel poco di fiato che le è rimasto in gola.
La guardo dritto negli occhi e sono certo che sia così.
Mi sembra un miracolo quello di riuscire a renderla felice nonostante tutti i problemi che mi porto addosso.
Riuscire a rendere felice proprio questa ragazza, la ragazza che amo, l'unica che mi abbia mai fatto provare certe sensazioni, l'unica verso cui io stesso provi certe sensazioni.
In poche parole, l'unica che abbia mai amato.
Non potrò mai ringraziarla abbastanza.
Perchè so che alla fine, è proprio questo amore che abbiamo il motore che mi spinge ad andare avanti.
La spada con cui combatterò gli incubi d'ora in avanti.
Il velo che mi sforzerò di gettare sul passato.
Gli occhi con cui saprò guardare al futuro.

É notte fonda, ma nessuno dei due riesce a prendere sonno.
Parliamo, ridiamo, scherziamo. Come la coppia normale che siamo tornati ad essere.
Di punto in bianco però, il sorriso sulle labbra di Syria si spegne, e quando si mette seduta contro la testata del letto, capisco che ha qualcosa da dirmi.
" Devo decidere cosa farne della mia vita Ryan" butta fuori, osservandomi attentamente.
" Ne ho parlato con Jax, ci ho riflettuto su a lungo. Avevo due strade davanti" continua.
" Quali sono queste due strade?" le chiedo, anche se dal suo modo di parlare, ho capito che ormai ne è rimasta soltanto una.
" O sarei diventata un'allenatrice di pugilato di qualche ragazzo che vuole gareggiare a livello professionale, o sarei tornata a gareggiare io stessa"
Il mio cuore batte tanto forte che sembra voler uscire dal petto.
" Io sono nata per quel mondo Ryan. E ormai ne ho la certezza" aggiunge, implorandomi con gli occhi di comprenderla.
" Lo capisco" la rassicuro. "Qual'è questa strada che hai scelto?"
Come se non lo sapessi già. Lo sento.
" Tornerò a gareggiare. Non in Italia, voglio provare qui. Non mi allontanerei mai da te. Ma voglio ricominciare Ryan. Non sono pronta ad uscire di scena"
Se ripenso ai video in cui l'ho vista gareggiare... no, quella non è una ragazza che merita di uscire di scena. Me ne rendo conto perfettamente. È accettarlo il punto. E non tanto perchè si tratta di vederla combattere, ma perchè ho paura per lei.
" Ti prego dimmi che lo accetti" insiste.
Sii uomo Ryan. Non mettere le tue paure davanti ai suoi bisogni. Davanti alla sua vita.
Non diventare un ostacolo per lei.
Le prendo la mano. Mi ci aggrappo come se fosse un'ancora.
" Io lo accetto Syria" mi sforzo di dire. "Ma niente più cazzate, e questo me lo devi giurare. Niente incontri illegali in palestre dimenticate da Dio, niente più bugie nè omissioni, niente più atteggiamenti da eroina davanti a uomini che minacciano di romperti un braccio o peggio. Ti allenerai con Jax, con Kevin o con chi vuoi, combatterai alla luce del sole in gare dove gli arbitri si assicureranno che non ti accada nulla di male. Io non ti posso perdere Syria. Posso accettare quello che vuoi, ma non ti posso perdere più"
Non so neppure spiegare quanto mi sia costato fare questo discorso. Farlo con voce ferma, mandando giù il magone che mi si era formato in fondo alla gola.
L'abbraccio con cui mi travolge però mi ripaga. Perchè stavolta la sua felicità la sento anche senza guardarla negli occhi, anche senza che dica niente.
" Te lo giuro Piccolo Re. Non mi perderai. Non potrei mai lasciarti nelle mani di un'altra donna. Sei mio. Ti tengo stretto. Ti tengo stretto fra le mie braccia, ti tengo stretto con le parole, ti tengo stretto con questa nuova promessa. E ti amo, meglio di come ti ho amato ieri, forse un po' peggio di come ti amerò domani"
Mi sfugge una lacrima. Una lacrima che lei non vede perchè si perde nella sua stretta.
Ti tengo stretta anch'io Syria.
Non ti lascerò nelle mani di nessun altro uomo.
E ti amo. Molto meglio di come ti ho amata ieri. Sicuramente peggio di come ti amerò domani.

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Buon anno a tutti, vi auguro il meglio per questo 2018. ❤❤

L'Altra Metà Della Mia Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora