Miky
Mi sentivo peggio di un'adolescente in piena crisi ormonale.
Peggio di quando mi ero presa una cotta colossale per il frontman dei Maroon 5.
Peggio di quando scoprì l'ebbrezza del fare l'amore -che poi era stato tutto meno che fare l'amore.
Da giorni avevo addosso un'euforia che non riuscivo a placare, una voglia matta di correre fra le braccia di Jordan e cominciare una nuova vita con lui.
Mentre Logan era via e Jordan ancora in ospedale, di rado avevo lasciato il suo letto, ed erano state proprio tutte quelle ore accanto a lui ad infondermi il coraggio che mi serviva una volta per tutte.
La paura di restare da sola, l'insicurezza verso me stessa, l'odio che avrei ricevuto da mia madre... niente di tutto questo era scomparso di colpo dal mio cuore, ma proprio lì, al contempo, stava nascendo un sentimento troppo forte per essere ignorato, e abbastanza ingombrante da togliere spazio al resto. I miei drammi esistenziali erano ancora lì purtroppo, ma dopo la mia dieta a base di notti in ospedale e baci appassionati, avevano perso peso.
Restava soltanto un ostacolo da aggirare adesso, ed era Logan.
La verità era che quell'uomo non l'avevo mai capito sul serio, ci avevo passato anni con i suoi sporadici gesti d'amore, con la sua riservatezza, con il suo rigido modo di pensare, eppure oggi ero certa che quell'uomo non fosse solo questo. C'era qualcosa che mi spaventava in lui, temevo per me e per l'uomo che volevo davvero al mio fianco.
Mi maledicevo giorno e notte per averli fatti incontrare ma ormai il danno era fatto.
Non avrei mai potuto sapere fino a che punto Logan sarebbe stato capace di spingersi oltre, ma confidavo nel fatto che fosse pur sempre un uomo dedito alla sua impeccabile facciata e che non avrebbe mai compiuto gesti folli mettendo a repentaglio la sua posizione sociale.
Perciò quella sera avrei sondato il terreno. Da qualche parte dovevo pur cominciare, e la migliore -se non l'unica- opzione che avevo fra le mani, era quella di provare ad avere una civile conversazione in cui gli avrei rivelato di non provare affatto per lui ciò che credevo.Quel pomeriggio non faccio che passeggiare dietro alla porta d'ingresso di casa nostra per minuti interi, aspettando che Logan torni da lavoro.
Ogni passo corrisponde ad un brivido che mi attraversa la schiena e mi ricorda quanto sono debole, ma io cerco di ignorarlo perchè almeno oggi voglio essere forte. Voglio essere forte per Jordan.
Mi preparo mille discorsi in testa in quell'infinito lasso di tempo, poi però, appena la porta si apre, è come se qualcuno avesse premuto il tasto reset.
" Miky, amore. Che ci fai qui dietro?"
Non avevo mai notato quanto suonasse vuoto quel suo chiamarmi 'amore'.
Vuoto e triste, perfino.
" Aspettavo te. Ho preparato un risotto per cena, vuoi mangiare adesso?"
La mia voce è alta un'ottava di troppo. Le mie mani tremano. Il mio sorriso è finto.
E Logan si accorge subito di come ci sia qualcosa che non va.
" Che succede Miky?"
La maniera in cui si sta deformando il suo volto non mi piace neanche un po', ma so che se non sputerò fuori tutto ora, non ne avrò più il coraggio.
Fallo per Jordan. Fallo per i suoi baci. Fallo per quel modo incantato in cui sa guardarti mentre fate l'amore. Fallo per non deluderlo un'altra volta.
" Ti volevo parlare in realtà" gli volto le spalle e vado a sedermi in cucina. Ho bisogno di un sostegno almeno per il mio corpo.
Mi segue, tira fuori un'altra sedia dal tavolo e si piazza di fronte a me.
Mi prende le mani e le stringe. Troppo.
E non so se è una mia impressione, ma suona più come un avvertimento che come un gesto di conforto.
" Ma tu mi ami Logan?" sputo fuori, guardandolo dritto negli occhi.
"Che domanda è? Stavo per sposarti tesoro, è ovvio che ti amo" risponde convinto.
" Il fatto che stavi per sposarmi non vuol dire niente"
" Come scusa?"
Si sta già scaldando. Provo a riformulare la domanda.
" Perchè mi ami? Cosa ti ha fatto innamorare di me?"
" Miky, sono davvero stanco stasera, francamente non capisco dove vuoi andare a parare nè trovo un senso in questa discussione"
" Io sono solo abitudine per te Logan. E tu per me sei la stessa cosa. Ci siamo invischiati talmente tanto in questa routine da non riuscire a uscirne, da illuderci di essere felici così. Ma questa non è felicità"
Non appena l'ultima parola lascia la mia bocca, Logan scatta su tanto in fretta da rovesciare la sedia. Incombe su di me, minaccioso, poi mi afferra per le braccia e mi tira su, bloccandomi contro il tavolo.
" Che diavolo vai farneticando oggi, eh? Dove vuoi arrivare? Dillo. Dì quello che vuoi dire veramente, dillo!" mi intima, con un ringhio basso.
" Credo che questa storia non funzioni. Credo che dovremmo lasciarci, che entrambi meritiamo di innamorarci sul serio" concludo, a fatica.
I suoi occhi cupi restano a studiarmi per qualche istante, poi scoppia in una fragorosa e falsa risata.
" Mi prendi per il culo, cazzo? Amore? Adesso ti manca l'amore? Per anni hai fatto la bella vita grazie a me e all'improvviso pensi di potertene uscire fuori con una storiella del cazzo e lasciarmi? Ti sei presa una cotta per un altro vero? E scommettiamo che so anche chi è"
" No Logan no. Non c'è nessuno, si tratta di me. Hai ragione mi sono appoggiata troppo su di te e adesso sento il bisogno di concentrarmi su me stessa" cerco di essere convincente, cerco di tenere Jordan fuori da questa storia, cerco di tirarmene fuori io stessa ma la sua stretta sui miei polsi non promette bene.
" Non provarci nemmeno a fregarmi Miky. Ascoltami bene. Non me ne frega niente se ti piace un altro, non me ne frega nulla di chi sia, a me importa soltanto di te. Ora cenerai con me, poi andrai a letto e magari dopo una bella dormita rinsavirai. E siccome ti amo, farò finta che questa conversazione non sia mai avvenuta"
" Non voglio nè mangiare con te nè dormire Logan, io voglio andarmene via da questa casa!" ribatto con tutto il fiato che mi resta in gola.
" La mia non era una proposta. Il mio era un ordine"
" Non prendo ordini da te!"
" Non prendini ordini da me? Ma davvero? Non sembri neanche tu, da dove ti è uscito tutto questo coraggio? Lo fai per l'uomo che ami?" mi deride. "Che cosa romantica. Peccato che non ho alcuna intenzione di farti uscire da questa casa finchè non metterai la testa a posto. Non vuoi ascoltarmi con le buone? Lo farai con le cattive"
Detto questo mi prende per le braccia e mi trascina verso la camera da letto.
" Logan! Che vuoi fare? Sei impazzito per caso? Lasciami andare subito, mi stai facendo male! Logan!"
Urlo, mi dibatto, provo a prenderlo a schiaffi ma lui è più forte di me.
Mi spinge dentro la stanza facendomi rovinare per terra, e per poco non sbatto la testa contro il comodino.
Mi alzo più in fretta che posso quando lo sento chiudere la porta, ma quando le mie mani arrivano alla maniglia, la chiave all'esterno ha già fatto un doppio giro nella serratura.
" Mi stai davvero chiudendo dentro a questa camera? Sono il tuo ostaggio ora?" grido, nonostante mi faccia già male la gola.
" Vedila come ti pare. Te ne starai chiusa in casa per un po'. E vedi di non farmi incazzare perchè posso essere anche peggio di così. Non costringermi a metterti le mani addosso Miky"
" Dove credi di essere, nell'Ottocento? Sei un bastardo!"
" Si, forse ragionerò anche all'antica, ma stai sicura che non mi farò nè prendere per il culo nè mancare di rispetto da una stupida ragazzina come te"
La sua voce è carica di veleno. Quando sento i suoi passi allontanarsi inizio a prendere a pugni la porta e a urlare finchè le mie mani non diventano rosse e la mia gola non grida pietà.
Scoppio a piangere e mi rifugio sul letto. Mai come adesso mi sono sentita tanto incapace, impotente, impaurita, stupida.
Sono finita in un casino più grande di me e mi ci sono ficcata dentro con le mie stesse mani.
Penso alle speranze di qualche ora fa, penso a Jordan che aspetta un mio qualsiasi gesto purchè torni da lui.
Ti ho già perso vero?
Logan non mi lascerà mai uscire da questa casa.
E Jordan mi ha fatto chiaramente intendere che non mi aspetterà per sempre.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
Chick-Lit#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...