Ventisei

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"Sono nato malato
Ma lo amo"
-Hozier, Take Me To Churc-

Jordan

" Senti amico, devo proprio dirtelo. Guarda che è da una settimana che una tipa ti tiene d'occhio dal parcheggio"
Le parole di Nate mi mettono sull'attenti e mi fanno andare il caffè di traverso.
" Ma di che stai parlando?"
" Ho sentito per caso gli altri ragazzi parlarne e anch'io l'ho notata un paio di volte, così ieri ho prestato maggiore attenzione e... be' fissava proprio te. È vestita troppo bene per essere una ragazza di strada, tu hai qualche idea su chi possa essere?"
La mia idea su chi possa essere è davvero troppo assurda. Impossibile.
E non avrebbe alcun senso.
" No. È incredibile che non mi sia mai accorto di niente. Ad ogni modo, oggi ho intenzione di scoprirlo"
E quello diventa il mio pensiero fisso per il resto del pomeriggio che, ovviamente, sembra trascorrere più lento del solito.
Quando le lancette dell'orologio segnano le sei, schizzo fuori dalla caserma senza neanche fermarmi a salutare gli altri.
Attraverso il parcheggio a testa bassa, e solo quando raggiungo la mia auto sollevo gli occhi.
Beccata.
L'ho intravista per mezzo secondo prima che si abbassasse e sparisse dietro ad un'altra macchina, ma tanto è bastato per far lampeggiare nella mia testa un nome ben preciso.
Miky.
I miei sospetti non erano poi tanto assurdi allora, ma di certo continuano a non avere un senso.
Che diavolo fa? Che diavolo vuole?
Comincio a credere di essere sospettato per un qualche grave reato e che lei sia un agente segreto che mi tiene d'occhio.
Ma questo è sicuramente l'effetto di uno dei tanti telefilm di spionaggio che Syria mi costringe a vedere.
Riprendo a camminare verso l'auto dietro la quale si è nascosta la mia stalker, e quando me la ritrovo davanti posso constatare che si tratta proprio di Miky.
In un abbigliamento molto diverso -quei jeans neri e quel giubbotto di pelle sarebbero dovuti servire per mimetizzarsi?- ma è senza dubbio Miky.
La afferro per un braccio e la tiro su, lei lancia un urlo e poi richiude svelta la bocca. Invece di sostenere il mio sguardo serra le palpebre, l'espressione evidentemente imbarazzata e colpevole.
" Si può sapere che problemi hai?" le ringhio addosso, scuotendola.
Gesù, che mi prende?
Io che tratto in questa maniera una donna? Mi prenderei a calci da solo piuttosto.
Il fatto è che questa ragazza mi manda in tilt. Non vuole darmi ciò che vorrei ma non riesce neppure a lasciarmi in pace. Come posso togliermela dalla testa se in un modo o in un altro me la ritrovo sempre davanti?
Senza contare che non riesco neppure a detestarla come dovrei  nonostante l'umiliante proposta che ha avanzato giorni fa.
Sto ancora aspettando che risponda quando prova a scappare via.
La ripesco subito e stavolta la costringo a salire nella mia macchina.
" Logan sa di queste tue visite pomeridiane? Eh? Gliel'hai raccontato? E che volevi un amante?"
" Non volevo un amante, volevo te stupido!" ribatte incazzata.
Quindi è lei quella incazzata. E io sono quello stupido.
Certo, non fa una piega, no?
" Tu sei fuori di testa, te ne rendi conto? Mi spii da una settimana e ora mi insulti pure, soffri di qualche disturbo di cui dovrei venire a conoscenza? Perchè questo cambierebbe tutto"
Mi fulmina con gli occhi.
" Non sono pazza! E va bene, vuoi sapere che problema ho? Vuoi proprio saperlo? Adesso ti dirò tutto, così forse capirai che..."
" No, sai che c'è? Parlo io" la interrompo, troppo agitato per restarmene zitto ad ascoltare. "Sono io quello che hai trattato da schifo, perciò te le racconto io un paio di cose così forse tu capirai"
Fa silenzio e acquisisce un atteggiamento remissivo nel giro di un secondo. E sono sicuro che non sia perchè mi vede furioso ma per gli occhi che mi si sono fatti lucidi.
E io odio ciò che vede ma non posso fermarlo. Questa ragazza sta riportando a galla tutte le ferite che ho avuto addosso al liceo, che ormai mi ero lasciato alle spalle. O credevo di averlo fatto.
Ma stavo bene prima di conoscerla, stavo bene da quando avevo il mio lavoro, avevo trovato il mio equilibrio cazzo.
Lei lo ha distrutto.
" Mi sono sempre sentito solo e fuori posto, sin da bambino, sempre. Sempre Miky. Certo, amavo la mia famiglia, però la famiglia non basta. Sai qual'è la parte comica secondo me? Che non ho mai chiesto niente di esagerato. Volevo degli amici, far parte di un gruppo, persone con cui condividere le mie passioni, persone che mi capissero. E anche l'amore magari. Per te chiedevo troppo?"
Non mi risponde e io riprendo a parlare.
" Era diventato il mio chiodo fisso, conoscere gente nuova, scovare bravi ragazzi... che puntualmente non trovavo. Non avevo nulla in comune con le persone che mi circondavano, nulla. Gli adolescenti sanno essere così stronzi, così cattivi. Oppure sanno drogarsi e ubriacarsi. Ad un certo punto ho pensato di scendere io al loro livello, forse ero io quello sbagliato... ma non ci sono mai riuscito. Mi sono accontentato di sentirmi solo la maggior parte del tempo piuttosto che diventare qualcuno che avrei disprezzato. Iniziando a lavorare finalmente l'ho trovato quello che cercavo. Poi sei arrivata tu. Arrivi tu Miky, piombi nella mia macchina, mi porti a letto e mi stravolgi la vita perchè mi fai pensare che manca ancora un tassello al mio puzzle... ma tu non completi il puzzle, tu mi offri qualcosa che mi ricorda tanto quello da cui sono stato lontano per anni. Mi neghi quello che vorrei davvero e mi mandi al tappeto di nuovo. Come se non ci avessi passato già abbastanza tempo in quelle condizioni. Non posso rialzarmi se ti ritrovo ogni giorno qui, che stai facendo? È una specie di gioco per te? Sei soltanto una ragazzina viziata che vuole tutto e non accetta un no come risposta? Nel caso in cui non ti sia ancora entrato in testa, non ti darò ciò che vuoi, non mi avrai mai in quel modo. Ho resistito e sofferto per anni, ho preferito sentirmi solo e non abbasarmi mai a certi livelli anche quando ero più debole, non mi farò corrompere adesso. Perchè adesso finalmente l'ho capito che non ero io quello che aveva qualcosa che non andava ma tutti gli altri. O almeno, la maggior parte di quei tutti gli altri che ho incontrato. Essere come sono non è sbagliato. Essere buono non è sbagliato, essere onesto non è sbagliato. Non verrò dalla tua parte Miky"
Non ho più fiato.
Mi asciugo le lacrime che mi sono scese sulle guance, e guardo perplesso lei che piange, piange più di me, e io non ci capisco niente.
Lascio che si riprenda mentre cerco di farlo anche io.
Tutto quello che ho appena detto... non mi ero mai sfogato così. Mi sono confessato con Syria a volte ma non è mai stato nulla del genere.
Perchè era venuto fuori tutto proprio con questa ragazza? Perchè avevo sentito questo bisogno di farlo?
" Guarda che lo so che sono io quella che sta dalla parte del torto. Guarda che lo so che tu non hai niente che non va, che sono gli altri quelli sbagliati. E guarda che è proprio per quello che non riesco a lasciarti andare. Non sono i muscoli, non è il tuo bel faccino. È quello che sei. E ti credo quando dici quanto hai sofferto per essere quello che sei oggi, per essere rimasto fedele a te stesso. Ma si, in fondo i benefici di tutta quella sofferenza non li merito io"
Mi sta confondendo.
E mi sta indebolendo, proprio ora che mi accarezza una mano e si sporge per darmi un castissimo bacio sulla guancia. Non c'è niente di malizioso.
" Ok, ti lascio in pace" ed è mortalmente seria.
Sta già aprendo la portiera.
Davvero? Va via così?
" Ehi! Quella notte l'avresti fatto con chiunque o l'hai fatto perchè ero io?"
Cosa vuol dire poi 'ero io'? Non mi conosceva.
" Perchè eri tu Jordan. Perchè me lo sentivo che eri come me"
'Perchè me lo sentivo che eri come me'.
Quella risposta mi colpisce tanto forte da stordirmi, mi colpisce forte quanto un colpo di pistola.
Quando torno cosciente, lei è andata via.
Che vuol dire che sono come lei?
Ho creduto di conoscerla, almeno un po'. Adesso credo di non conoscerla affatto invece, di non aver capito niente.
Adesso avrei tanto voluto ascoltarlo quello che aveva da dirmi.

L'Altra Metà Della Mia Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora