Jordan
Alla fine quello che mi passava per la testa in quel periodo l'avevo confidato a Nate. Avevo bisogno di raccontare a qualcuno tutto quello che mi era successo.
Tutto, dal momento in cui Miky era finita nella mia auto a quello che era successo quella notte all'ultima volta che l'avevo vista. Sicuramente era stato più facile parlarne con un amico, con Ryan ci avevo provato ma era evidente che proprio tutto tutto a lui non avrei potuto dirlo. Anche se, che con questa misteriosa ragazza ci fossi finito a letto, l'aveva di certo intuito.
Mi viene di nuovo da ridere se ricordo la faccia sorpresa che ha fatto quando l'ha capito.
Se sapesse che Syria si lamentava con me quando lui non voleva andare oltre i baci, e che -sempre grazie a lei- sono venuto a conoscenza dell'esatto giorno in cui l'hanno fatto...
Ho ancora brividi di repulsione se ci ripenso.
Ma, tornando a me che mi confido con Nate, mi aveva fatto bene parlarne con lui.
Tenersi tutto dentro era un vero schifo, e Nate per fortuna era il tipo che sapeva ascoltare. Il tipo che dopo cercava di tirarti su il morale e di aiutarti come meglio poteva.
Peccato che non fosse stato esattamente d'aiuto con la sua ultima uscita: per quanto fosse stato carino da parte sua volermi presentare un'amica della sua ragazza, questo mi aveva fatto sentire... disperato.
Disperato, si, come quei quarantenni che rimangono single mentre nella loro comitiva sono tutti sposati, e quasi quasi si sentono pure in colpa oltre che maledettamente soli. Quelli che finiscono per stare con un'altra donna che si ritrova nella stessa situazione.
Magari condividere la tua vita insieme a qualcuno a cui impari a voler bene é meglio che rimanere da solo, ma il voler bene non era amore, e se l'amore era davvero la droga più potente al mondo, non volevo rinunciarci.
Desideravo vivere uno di quegli incontri casuali e non programmati, bramavo uno di quei rapporti in cui se stavi con qualcuno era perchè non potevi farne a meno e non soltanto per colmare un vuoto.
Sognavo di sentire il cuore che scalpitava nel petto e che la mia bocca non riuscisse a smettere di dire 'sei bellissima' alla mia donna.
Volevo innamorarmi davvero, amare davvero, volevo tutto questo neanche fossi un'adolescente che leggeva romanzetti rosa e poi ci fantasticava su la notte.
Quanto era stato facile per me credere che Miky fosse la ragazza che avrebbe potuto darmi tutto quello?
Una donna che finisce per caso sulla tua strada, una notte che fatichi a dimenticare... le carte in tavola per diventare qualcosa di più c'erano tutte.
E invece lei su quel tavolo ci aveva soffiato sopra, e aveva buttato per terra ogni cosa.
Ogni possibilità che avremmo potuto avere, ogni speranza che stava nascendo dentro di me, ogni emozione che avevo appena cominciato a sentire e che avrei già dovuto troncare.
Almeno fosse stato per una giusta causa poi. Lo sentivo che quel Logan non gli piaceva, non mi spiegavo perché si ostinasse a stare con lui.
Non l'avrebbe mai trattata come meritava.
Era assurdo da parte mia affermarlo dopo averlo visto per soli tre minuti? Forse si, ma giuro che l'avevo percepito chiaramente.
Se fosse stato sul serio l'uomo della sua vita non l'avrebbe mollato in quel modo all'altare, se l'avesse amato non avrebbe rischiato di ferirlo in un modo che rischiava di rivelarsi irreparabile.
Perchè continuo a tormentarmi con simili pensieri?
Non sparirà mai dalla mia testa di questo passo.
Per il resto della giornata cerco di deviare i pensieri verso tutt'altra direzione.
A fine turno scopro che Miky, in tutto questo, di aiutarmi non ne ha affatto intenzione.
Me la ritrovo fuori dalla caserma, accanto alla mia auto, e sta evidentemente aspettando me.
Che altro c'è adesso?Come prima reazione mi blocco sul posto, mentre sento quell'invadente organo che mi batte nel petto cambiare ritmo. Devo ammettere che lì per lì di ritrovarmela davanti sono felice. La osservo, guardo il trucco più evidente rispetto a quella volta che era con Logan, la minigonna e la camicetta bianca che la fanno sembrare un'adolescente, e mi chiedo se per caso si sia impegnata a farsi bella per me.
Pian piano però quei sentimenti lasciano spazio a sensazioni di tutt'altro tipo, comincio a irritarmi, a irrigidirmi e incavolarmi.
La raggiungo con un'espressione sul viso che non è esattamente di benvenuto.
" Ti sei persa? Ti serve un altro passaggio? Stai scappando di nuovo? Cosa?" l'ironia non è il mio forte ma non so come altro difendermi.
Cerca di nascondere quanto il mio attacco l'abbia ferita, si sforza di sorridere.
" No, io... io volevo vederti"
Quelle parole dovrebbero rendermi felice.
Al contrario, mi sto incazzando di più.
" Volevi vedermi? Mi prendi in giro? Vuoi giocare con me?"
" Non attaccarmi!"
" E tu non confondermi! Hai fatto la tua scelta, sparisci allora" lo dico nonostante non lo voglia davvero.
" Non è giusto che mi tratti così! Io non ti ho mai promesso nulla, mai! Te lo ricordi cos'è che ti ho detto prima di andare oltre? Volevo soltanto non essere io per qualche ora. Non ti ho promesso nulla Jordan!" ripete, per quella che mi pare la trentesima volta e non la seconda.
É come se sottolineasse quanto io sia stato stupido ad aver creduto in un possibile di più.
Il mio unico pensiero diventa difendermi, difendermi, difendermi.
" Tu non hai promesso nulla e io non ti ho chiesto più nulla. Non ti ho cercato, sei tu che sei piombata nel mio posto di lavoro. Nemmeno ti ci voglio qui"
" Ti prego non odiarmi, non lo sopporto!" sbuffa, tirandosi i capelli.
" Ma che t'importa di cosa provo?! Me lo dici cos'è che vuoi? Eh?"
Più mi sta vicino e più mi concentro sulle sue labbra, più mi concentro sulle sue labbra e più penso a baciarla, più penso a baciarla e più ricordo ciò che ho avuto da lei e più mi rendo conto di come non ne riavrò ancora.
È una spirale da cui voglio uscire subito questa.
" Possiamo andare da qualche parte a parlare?" mi prega.
" Non mi va, sono stanco"
" Non voglio che ci lasciamo in questo modo, non voglio che questa sia l'ultima volta che ti vedo" sussurra venendomi vicino.
E io non sono riuscito ad indietreggiare mentre le sue gambe avanzavano, ora mi ritrovo il suo volto appena sotto al mio e le sue mani aggrappate ai fianchi.
Mi piace pensare che sia una sorta di riflesso involontario, un qualcosa che le viene spontaneo fare perchè le piace. Quando abbiamo fatto sesso era esattamente nello stesso punto che mi stringevano le sue dita.
A me piacevano un sacco le sue gambe invece.
Mi sono perso per l'ennesima volta in quel ricordo. Però sono quasi certo di non essere stato l'unico vista l'aria sognante che Miky ha sul volto, e la maniera con cui i suoi pollicici stanno sfregando sulla mia pelle.
Quando quelle piccole dita cercano di intrufolarsi sotto alla maglietta, ho la certezza che lei mi desideri quanto la desidero io.
Senza preoccuparmi di essere in un luogo pubblico nè del fatto che abbia un ragazzo, porto una mano sulla sua nuca e la costringo a far schiantare la bocca sulla mia.
Attacco svelto le sue labbra che invece di starsene buone e lasciarsi baciare, si muovono più frenetiche delle mie. Il mugolio di piacere che le nasce in gola potrebbe farmi arrivare dritto in paradiso.
Poi lei interrompe il contatto, e manda quell'illusione in frantumi.
Non dico niente, lascio che sia Miky a parlare per prima, e lo fa solo dopo essersi guardata intorno.
" Avevo una proposta. Volevo essere almeno tua amica Jordan, ma mi sa che non mi basterebbe neppure quello"
L'idea che io possa esserle amico è semplicemente assurda.
" Quindi?" la incalzo.
" Non posso lasciare Logan, non posso e basta. Però se mi vuoi, posso essere tua tutte le volte che non sarò con lui"
Sono una pugnalata quelle parole. Sono l'ultima cosa che mi sarei aspettato di sentirle uscire di bocca. Francamente, non l'avrei mai reputata il tipo.
Il tipo che tradisce, il tipo che non si fa problemi ad avere un amante, il tipo che i ragazzi come me guardano sempre con avversione.
Era davvero quello il ruolo che mi aveva proposto?
Ero nauseato.
E lei se ne era accorta.
" Sparisci Miky, non voglio più vederti, mai più, riesci a capirle queste poche sillabe? Anche se dovessi incrociare per sbaglio il mio cammino, cambia strada. Non. Ti Voglio. Più. Vedere."
Ero stato cattivo. I suoi occhi si erano fatti lucidi.
Ma non permisi a me stesso di tornare sui miei passi o di provare a consolarla.
Mi ero già fatto abbastanza male così.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
Literatura Feminina#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...