"Quante volte i proiettili
dovranno fischiare
prima di venir banditi
per sempre?
E quante volte un uomo
può girarsi dall'altra parte
e fingere di non vedere?
Quante volte dovrà
guardare verso l'alto
prima che riesca a vedere il cielo?
E quante orecchie deve avere
prima di poter sentire
la disperazione della gente?
E quante morti ci vorranno
perchè egli sappia che
troppe persone sono morte?
La risposta, amico mio,
soffia nel vento"
-Bob Dylan,
Blowin In The Wind-Ryan
Bloccati nel traffico.
Fantastico.
E Syria non fa che accavallare quelle gambe l'una sull'altra attirando sistematicamente la mia attenzione.
" Gesù, tesoro. Il mio autocontrollo ha un limite. Copriti" la imploro.
La sua risata riempie l'abitacolo, e capisco che per tutto questo tempo l'ha fatto apposta a cercare di attirare la mia attenzione su di lei in quel modo.
" Eppure ti sei esercitato parecchio negli ultimi mesi"
" Appunto, ho già esaurito ogni energia su quel fronte"
" E fammi indovinare, quell'energia adesso è andata a finire da tutt'altra parte" mi stuzzica, voltando la testa nella mia direzione e ammiccando.
Quanto sei bella Syria.
Questo pensiero non smetterà mai di attraversarmi la testa. E io non smetterò mai di stupirmene.
" Sei proprio di buon'umore oggi" noto con piacere.
Per tutta risposta mi prende una mano e ne bacia il dorso. Poi il palmo. Poi il polso.
E lì le sue labbra incontrano la ruvidezza di un elastico. Quell'elastico.
" Ce l'hai ancora" bisbiglia stupita. "Lo hai conservato"
" Non ti ho mai lasciata andare completamente. Anzi, non l'ho fatto per niente. Si, sarò anche sparito da questa città da un giorno all'altro, ma tu eri lontana da me soltanto fisicamente. Be', lo hai visto con i tuoi occhi in quelle lettere. Ad occhi aperti non c'eri, ad occhi chiusi eri ancora ovunque"
Le sue dita risalgono il mio braccio e arrivano alla guancia, dove lasciano una carezza dolcissima.
E quella dolcezza mi colpisce come sempre dritta al cuore, perchè è una qualita che Syria tira fuori solo con me, solo per me.
" Ti ricordi quando al ritorno da questa stessa festa, due anni fa, lo abbiamo fatto in auto?" riprende.
E come potrei scordarlo?
" Vuoi il bis?"
La sua espressione dice tutto.
" Allora sarai accontentata. Dopo" prometto, aggiungendo un bacio a fior di labbra prima di riportare l'attenzione sulla strada.
Finalmente ci muoviamo, ma un altro ingorgo ci blocca a qualche metro dell'area parcheggio.
" Ryan?"
" Mmh?"
" Com'è andata dallo psicologo?" prosegue, titubante.
Sa che è un argomento spinoso per me, sa di essersi addentrata su un terreno minato, ma quella domanda me la pone comunque.
E per quanto voglia accantonare quel lato oscuro, non può che farmi sentire sollevato il suo interesse. Il sapere che le importa di ogni parte di me.
" Bene. Meglio del solito. Il dottor Allen sostiene che il mio miglioramento sia evidente, in ogni caso..." e mi blocco.
" In ogni caso?"
" Ciò non vuol dire che sono guarito. Syria, ci saranno altri giorni bui, altri incubi, altre cadute... Non saranno mesi facili. Quasi sicuramente, non sarà una vita facile. Capisci che voglio dirti?"
" Si. Stai cercando di nuovo di mostrarmi una via di fuga perchè io possa scappare Ryan?"
" No. Ti sto mettendo al corrente della situazione. Non voglio più che scappi. Io... io non ce la faccio senza di te"
" Infatti è insieme che dobbiamo farcela. Insieme" ribatte determinata, prendendomi il viso fra le mani e facendo scontrare la sua fronte con la mia.
Annuisco.
Nel frattempo la fila di macchine davanti a noi riprende a muoversi.
Sembra che la serata finalmente stia per iniziareLa sala dove si svolge l'evento di beneficenza è sempre la stessa da anni.
Io e Syria entriamo nel salone illuminato mano nella mano, e ci dirigiamo verso il tavolo dove papà, Jordan e la sua ragazza si sono già accomodati.
Come immaginavo. Ogni uomo si volta verso di noi. Verso di lei.
Noto anche lui. Aiden.
E allora la mia mano stringe più forte quella di Syria, di riflesso.
Un attimo dopo ad ogni modo, mi tocca lasciarla andare perchè proprio Aiden si sta avvicinando per salutarla.
So che sono rimasti buoni amici, so che ogni tanto si sentono, so che lei ha scelto me.
Eppure non riesco a smettere di vederlo come un pericolo.
É un brav'uomo. Un bravo medico. Ma ha desiderato -e sono certo desideri ancora- ciò che è mio.
E tanto basta a non farmelo piacere.
Cerco di contenere l'irritazione e di partecipare attivamente alla conversazione in cui due dottoresse mi hanno incluso. Torno a rilassarmi soltanto quando arrivano i camerieri con le prime portate e ci accomodiamo tutti al tavolo.
" Sono contento che tu abbia trovato un amico con cui conversare in questo posto" esordisco, provando a risultare sereno, naturale.
" E dovrei crederci?" ribatte scettica. "A proposito, io non sono affatto felice invece di tutte quelle donne che ti girano intorno" mi dice senza mezzi termini.
" Perciò siamo pari dopotutto"
Inarca un sopracciglio e si sporge dalla sedia per avvicinarsi al mio orecchio.
" Non temere tesoro, un po' di sana gelosia è salutare in ogni rapporto sai?"
" Ne sei certa? I miei nervi tesi non la pensano così" ammetto.
" Sfogheremo le frustrazioni più tardi" ammicca, tornando al suo posto.
Perfida tentatrice.
Trascorriamo piacevolmente il resto della serata.
Mangiamo fino alla nausea, applaudiamo ai discorsi dell'organizzatore dell'evento, balliamo al centro della sala non appena l'orchestra suona dal vivo rivisitazioni di brani lenti.
" Tuo padre ha trovato una dama"
Mi volto verso la direzione indicatami da Syria e mi accorgo di papà che si aggira per la pista con una giovane donna tra le braccia.
Lo osservo per un po', poi la mia attenzione cade su Jordan e Miky.
Sarebbe perfetto se ognuno di noi trovasse la sua metà.
Be' io l'ho trovata.
Jordan probabilmente pure.
" Papà non ha mai portato una donna a casa sai? La madre di Jordan è morta di parto, e pare che da allora lui non si sia più interessato a nessuna. Com'è possibile? Magari ha avuto qualche breve relazione in Iraq, non lo so. Non ci ho mai dato troppo peso finchè non ti ho conosciuta. Ho visto mio padre sempre diviso fra il lavoro e i suoi figli, e sembrava davvero non gli mancasse niente. Che tutto ciò gli bastasse. Ma ora lo so che non si può vivere senza quell'altro tipo di amore. Quello per i figli sarà anche più forte dell'amore fra un uomo e una donna, però quest'ultimo è altrettanto essenziale"
" Be', mi sa che adesso è sulla buona strada no? Sono certa che ora che si è stabilizzato a Denver, troverà qualcuna. Guardalo: è un uomo giovane, un medico, e ha un fascino che un sacco di ragazzi possono solo sognare"
" Ehi vacci piano" la riprendo, pizzicandole un fianco.
" Scemo. È come un padre anche per me"
Quelle parole non potrebbero farmi più felice.
" E tu sei come una figlia per lui. Ti vuole bene Syria, te ne ha voluto sempre in questi anni"
I suoi occhi si velano leggermente.
" Vi amo Ryan. Amo tutta la tua famiglia"
La nostra famiglia amore mio.
Poggia la guancia sul mio petto e continuiamo a dondolarci sulla pista.
Mi godo questo breve altro istante di perfezione, lo custodisco gelosamente nel mio cuore.
É di questi momenti che avrò bisogno quando farà buio.La cena volge al termine.
Un ultimo discorso, un ultimo brindisi e il classico video di fine serata prima di congedare gli ospiti.
Mezzanotte è passata da un pezzo, e io non vedo l'ora di tornare a casa e buttarmi sotto alle coperte con la mia ragazza.
Il video parte proiettato sul muro alla mia destra.
E avrei dovuto quantomeno immaginarne il contenuto.
Insomma, è una cena di beneficenza per i bambini dell'Africa, per i bambini senza casa, senza futuro, senza cibo.
Credevo di farcela.
I miei occhi restano spalancati sulle immagini, non capisco più se sono bloccato o se ho lanciato una sorta di sfida a me stesso.
Ma mentre vedo dodici minuti di immagini di bambini sporchi e malnutriti, e poi perfino quella di un bambino con un fucile in mano, capisco che non ce la faccio affatto.
Per questo è troppo presto. Troppo, troppo presto.
La crudeltà... la tristezza... la povertà... la disperazione.... e tutto quello che nascondono quelle immagini, sono un colpo al cuore.
Per tutti.
Ma per me quel pugnale colpisce più di una volta. Quel pugnale continua a colpire anche quando il video è finito.
Le luci si riaccendono, mi accecano, noto diverse persone -donne soprattutto- tamponarsi gli occhi.
I miei sono asciutti.
Io piango dentro.
Mi accorgo solo adesso delle mani di Syria che stringono le mie, di tutti i presenti al mio tavolo che hanno gli occhi puntati su di me.
Non ce la faccio.
" Ho bisogno di una boccata d'aria" bisbiglio, con un tono talmente basso che probabilmente nessuno mi ha sentito.
Non mi importa, non mi volto neppure indietro, abbandono il tavolo e procedo a passo spedito verso il balcone.
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L'Altra Metà Della Mia Anima
ChickLit#2 { Volume 2 } { SEQUEL DI "MI ACCAREZZI L'ANIMA" } Non importa quanto tempo sia passato. I sentimenti che per un anno hanno legato Syria e Ryan, non sono morti. Hanno provato a seppellirli, a ignorarli, a trasformarli in qualcosa di meno travo...